Dopo svariati comunicati in tre anni, è bastato un flashmob – organizzato da Ceccano 2030 – per convertire qualche politico sulla via di Damasco e portarlo a percorrere le strade del quartiere di Vittorio. Sullo stato di abbandono del Campo Protani pare si sia svegliato il consigliere Patriarca, ex delegato alla cultura, da poche settimane cacciato dalla maggioranza dal sindaco Caligiore. Patriarca, pare di sua spontanea volontà, si è reso disponibile a guidare i residenti del quartiere Di Vittorio nei lavori volti a sostituire le porte e la recinzione, rimuovere le piante infestanti e, udite udite, mettere in sicurezza il campo, e speriamo anche gli spogliatoi. – Così in una nota il Collettivo Ceccano 2030.
Sicuramente potrebbe avere una via privilegiata con gli uffici comunali nel chiedere i permessi occorrenti, che non possono assolutamente mancare, visto che sembrerebbe sicuro l’appoggio alla sua iniziative dell’Assessore ai lavori pubblici e, stando a quanto riferiscono alcuni residenti, anche quello della Vicesindaco. Non nascondiamo il nostro stupore davanti a cotanta dedizione manifestata dal giovane consigliere che, stranamente solo oggi, si è accorto dello stato di abbandono in cui versa campo Protani, già oggetto in passato di numerose denunce e segnalazioni. Chissà, magari questo ravvedimento di Patriarca è dovuto proprio dalla rottura con Caligiore, forse le grida del Sindaco avranno fatto cadere il prosciutto dai suoi occhi, o magari tutto è dato dalla voglia di cavalcare l’onda; un’onda che stranamente vogliono cavalcare un po’ tutti quelli che non hanno partecipato all’iniziativa del flashmob fatta recentemente e proposta da Ceccano2030.
Pare proprio che il campo Protani sia diventato, per gli avvoltoi della politica locale, la ghiotta occasione per accaparrarsi consensi. Ma dove era Patriarca quando denunciavamo lo stato di abbandono del campo?! Dove era quando i residenti chiedevano la messa in sicurezza dell’area?! Ve lo diciamo noi…era seduto tra i banchi della maggioranza consiliare a difendere l’operato dell’amministrazione comunale, la stessa che ha abbandonato il quartiere e se ne ricorda solo quando deve chiedere voti! Speriamo, intanto, che alle parole seguano i fatti e che qualcosa venga fatto, a giovarne saranno i giovani che altro non vogliono se non un posto sicuro dove giocare e confrontarsi. Se si tratta di strumentalizzazione (i cittadini non sono di certo stupidi e hanno cervello per capirlo..) o di altro sarà il tempo a dircelo. Noi saremo al fianco delle cittadine e dei cittadini nell’attenzionare la cosa, perché quello che è pubblico deve rimanere pubblico, aperto al pubblico e non sottoposto al caporalato di chissà quale sgherro. Ricordiamo che il Comune è l’ente preposto alla gestione dei beni demaniali e che, in qualità di custode, è tenuto ad assicurare la sicurezza dei luoghi pubblici nell’interesse dei cittadini. I privati non possono sostituirsi arbitrariamente all’ente comunale, a meno di non aver ottenuto una concessione/autorizzazione rilasciata sulla base di regolamenti specifici, cosa che pare non accadere a Ceccano. Ma se questa dovesse essere la linea dell’amministrazione…aspettiamo fiduciosi l’emanazione di un bando per la concessione della struttura comunale intitolata a Franco Protani, e saremo lieti, in tal caso, di aiutare le cittadine e i cittadini nel prendersi l’onere e l’onore di provare a gestire autonomamente il campo, bene comune del quartiere e di tutta Ceccano. – Concludono da Ceccano 2030.