Carabinieri, la caserma di Ferentino intitolata all’eroe dell’Arma Gaetano Catracchia: la cerimonia

Ieri l'Arma ha omaggiato il suo eroe, Medaglia d’Argento al Valor Militare “in vita” Gaetano Catracchia. Una mattinata emozionante

Nella mattinata di ieri si è tenuta la cerimonia di “intitolazione” della sede della Stazione Carabinieri di Ferentino al Car. Medaglia d’Argento al Valor Militare “in vita” Gaetano Catracchia. La cerimonia, promossa dalla figlia, dr.ssa Annalisa Catracchia, e dalla nipote dell’eroe, avv. Beatrice CITO, si è svolta alla presenza del Comandante della Legione Carabinieri Lazio, Generale di Divisione Andrea Taurelli Salimbeni, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Frosinone Colonnello Gabriele Mattioli, del Sindaco di Ferentino, Dr.Piergianni Fiorletta, del Vicario del Prefetto Dr. Giovanni Luigi Bombagi e delle massime Autorità civili, militari e religiose della Provincia.

La Caserma, ubicata in un palazzo consolare che ospita i Carabinieri dal 1870, è ora intitolata al Carabiniere “Gaetano Catracchia”, originario di Ferentino ove nacque nel 1915. Il giovane, arruolatosi all’età di 19 anni, dopo aver frequentato il ciclo formativo nell’Arma dei Carabinieri ed aver prestato servizio in alcuni reparti dell’Arma, a soli 24 anni, nel maggio del 1938, viene mobilitato nel contingente italiano in Etiopia ed assegnato alla Stazione di Bale. Il 15 dicembre 1939, nel corso dei combattimenti a Molino Greco, noncurante del violento fuoco nemico, volontariamente accorreva in aiuto di un Ufficiale circondato da un gruppo ribelle, venendo colpito. Ferito ad un braccio continuava a combattere accanitamente finché sfinito cadeva senza forze per le gravi ferite subite.

Per l’esemplare gesto di valore, altruismo e generosità è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare  “in vita”,  riconoscimento tributatogli con Regio Decreto del 6 maggio 1940. L’eroe una volta ripresosi dalla grave infermità, a causa dell’invalidità, transitava nel ruolo civile prestando servizio presso il distaccamento di Frosinone del Ministero dell’Agricoltura e Foreste sino al successivo collocamento in pensione avvenuto nel 1982.

La cerimonia di intitolazione, fortemente sostenuta dall’Amministrazione Militare, dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale di Ferentino, ha avuto inizio con la resa degli onori al Generale di Divisione, che ha passato in rassegna il reparto di formazione schierato, e la lettura della motivazione che il 6 maggio 1940 ha dato luogo alla attribuzione della MAVM: “Non curante del pericolo, sebbene la zona fosse più volte battuta da violento fuoco nemico, volontariamente accorreva in aiuto di un Ufficiale che spintosi troppo avanti era stato circondato da un gruppo ribelle. Ferito gravemente al braccio, continuava a combattere finchè cadeva esausto per forte perdita di sangue. Mirabile esempio di altruismo e di valore”.

La Dott.ssa Beatrice Cito, nipote dell’insignito e madrina della manifestazione, accompagnata dal Comandante della Legione Carabinieri Lazio Generale di Divisione, dal Vice Prefetto, dal Sindaco di Ferentino e dal Colonnello Gabriele Mattioli, ha scoperto la targa, dopo la benedizione di Mons. Giovanni Di Stefano Vicario dal Vescovo della diocesi Frosinone – Ferentino Veroli, dedicata al Carabiniere cui è intitolata la caserma. Emozionanti, come sempre, l’inno Nazionale, eseguito dalla Fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a Cavallo di Roma, e la “Preghiera del Carabiniere”, letta dal Comandante della Stazione di Ferentino, Luogotenente Carica Speciale, Raffaele Alborino.

Nei discorsi, la dott.ssa Beatrice Cito, dopo aver ringraziato l’Arma, il Sindaco, tutte le Autorità, ed i bambini  presenti, ha voluto ricordare che i valori di solidarietà verso il prossimo, nonché il sacrificio per il bene comune, hanno sempre animato ogni gesto del nonno Gaetano e che: “se oggi fosse qui gioirebbe di questa cerimonia, sorridente, con uno sguardo al tricolore ed una mano sul cuore”

Il Comandante Provinciale, dopo aver ringraziato il Comandante della Legione Carabinieri Lazio – che con la sua presenza ha voluto testimoniare l’attenzione verso i Carabinieri ed i cittadini della Provincia di Frosinone – il Vicario del Prefetto, il Sindaco di Ferentino e l’Amministrazione Comunale, il Vicario Generale della Diocesi di Frosinone, Veroli e Ferentino, la Provincia di Frosinone, le Autorità civili, militari e religiose presenti e tutti i partecipanti, si è soffermato sulla figura del Carabiniere Catracchia che, con il suo eroico comportamento, ha lasciato nella memoria delle generazioni future un esempio di grande generosità e di altissimo senso del dovere, un esempio vero di quanto nobilmente può essere interpretata la missione del Carabiniere. Ha rivolto un pensiero ai numerosi alunni della Scuola Primaria “Madre Caterina Troiani”, affinché i valori e le virtù che hanno animato il  Carabiniere germoglino e si sviluppino durevolmente nei giovani di oggi che rappresentano il futuro della società. Ha ribadito che la Stazione Carabinieri è “la casa” non solo dei Carabinieri ma di tutta la popolazione, ricordando che il cittadino può contare sui Carabinieri che sono al loro servizio per difendere la libertà e garantire la sicurezza.

Particolarmente sentita, la partecipazione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, la cui sede di Via Ponziana in Ferentino è già stata intitolata al valoroso Carabiniere Gaetano Catracchia. Grande soddisfazione anche per il presidente della sezione ferentinate, Domenico Santia, che ricorda con orgoglio la vicinanza profusa alla famiglia Catracchia così come la partecipazione dell’associazione all’iniziativa di intitolazione della Stazione di Ferentino al militare.

Sentito l’intervento del sindaco Piergianni Fiorletta che, nel ricordare i valorosi concittadini che si sono distinti per gli atti di eroismo durante i conflitti delle due Guerre Mondiali, ha elogiato il Carabiniere Catracchia quale fulgido esempio di coraggio e senso del dovere che, nell’eroismo delle sue azioni, ha recato lustro all’intera città di Ferentino.

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