Nelle carceri del Lazio mancano 565 unità di Polizia Penitenziaria, mentre il sovraffollamento raggiunge quota 1.375 detenuti oltre la capienza regolamentare. È la fotografia, aggiornata al 29 novembre 2025, che emerge dai dati pubblicati sul sito del Ministero della Giustizia e analizzati dalla Fns Cisl Lazio, che, attraverso il segretario generale Massimo Costantino, torna a denunciare una situazione ormai divenuta insostenibile.
A soffrire maggiormente per la carenza di personale di Polizia Penitenziaria sono diversi istituti del territorio regionale. Nel dettaglio:
• NC Rebibbia: personale previsto 782 unità, presenti 610, con una carenza di circa il 22%;
• CC Velletri: personale previsto 275 unità, presenti 217, carenza intorno al 21%;
• CC Viterbo: personale previsto 330 unità, presenti 264, carenza pari al 20%;
• CC Cassino: personale previsto 142 unità, presenti 111, carenza del 21,83%;
• CR Civitavecchia: personale previsto 53 unità, presenti 42, carenza del 20,75%.
Nella maggior parte degli altri istituti del Lazio la scopertura media si attesta sul 20%, con l’unica eccezione del CC di Latina, dove il personale risulta al completo.
Complessivamente, su 3.418 unità previste, gli agenti effettivamente in servizio sono 2.853: all’appello mancano 565 operatori.
Sul fronte della capienza, la situazione è altrettanto preoccupante. Nei 14 istituti penitenziari del Lazio, a fronte di una capienza regolamentare di 5.312 posti, i detenuti presenti risultano essere 6.687, generando un sovraffollamento di 1.375 unità.
Gli istituti più saturi sono:
• NC CC Rieti: detenuti presenti 523 su una capienza di 295, pari a +228;
• NC CC Civitavecchia: presenti 526 su 358, pari a +168;
• NC CC Rebibbia: presenti 1.651 su 1.171, pari a +483;
• NC Velletri: presenti 584 su 412, pari a +172;
• CC Viterbo: presenti 716 su 440, pari a +276.
Secondo la Fns Cisl Lazio, la combinazione tra sovraffollamento e carenza di personale sta generando profonde criticità operative. Nei casi di piantonamento, il servizio viene spesso “affidato” ai reparti detentivi, già sottodimensionati, invece che ai nuclei traduzioni, che soffrono la mancanza di organico nonostante l’arrivo delle poche unità provenienti dal 185° corso. E il quadro, avverte il sindacato, è destinato a peggiorare con l’apertura dei nuovi padiglioni previsti a Civitavecchia NC e al CC di Viterbo.
Dentro gli istituti, molti posti di servizio rimangono scoperti per assenza di personale sufficiente. Ciò comporta accorpamenti, carichi di lavoro eccessivi e turnazioni che finiscono per violare l’accordo quadro nazionale. Gli agenti, oltre ai servizi ordinari, devono coprire piantonamenti e altre incombenze per garantire la sicurezza, sacrificando tempo, diritti e condizioni lavorative.
Per la Fns Cisl Lazio è necessario potenziare la dotazione organica di Polizia Penitenziaria e ampliare il numero di reparti dedicati alla gestione dei detenuti con fragilità sanitarie, sul modello della SCMP Sandro Pertini o del reparto di medicina protetta di Belcolle a Viterbo. Il sindacato ritiene inoltre indispensabile garantire la presenza di medici psichiatrici h24 all’interno delle strutture, per affrontare in modo adeguato le situazioni legate ai disturbi mentali.
Infine, la Fns Cisl Lazio richiama la necessità di investimenti strutturali: molti ambienti di lavoro dell’amministrazione penitenziaria, della giustizia minorile e di comunità risultano vetusti, privi degli standard minimi di sicurezza, igiene e salubrità. Strutture inadeguate che peggiorano la qualità del lavoro e, di conseguenza, anche la gestione quotidiana della popolazione detenuta.