Cassino – È una vicenda dai contorni gravi e inquietanti quella avvenuta nella notte tra sabato 17 e domenica 18 maggio in via del Carmine, a Cassino. Un’attività commerciale è stata presa di mira da tre persone, arrestate ora con accuse pesanti: danneggiamento aggravato, tentato omicidio, furto e realizzazione di ordigni esplosivi artigianali.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri della Compagnia di Cassino, l’intera vicenda sarebbe nata da un litigio avvenuto poche ore prima dell’attacco. Due persone, per motivi ancora in fase di chiarimento, hanno avuto un’accesa discussione con il proprietario del locale proprio all’esterno dell’esercizio. Un diverbio che sembrava essersi concluso lì, ma che invece ha innescato una reazione violenta e pianificata.
Poco dopo, i due si sono ripresentati sul posto in compagnia di un terzo complice. È stato quest’ultimo, secondo gli inquirenti, a sferrare tre o quattro colpi con un’arma da taglio nei confronti del titolare, fortunatamente colpito in modo non grave. Subito dopo, i tre hanno utilizzato una bombola di gas, con l’evidente intento di incendiare il locale, danneggiandone pesantemente la porta d’ingresso. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri e i Vigili del Fuoco per mettere in sicurezza l’area e avviare le indagini.
Determinanti per lo sviluppo dell’inchiesta sono stati la denuncia della vittima, un imprenditore molto noto in città, e un video amatoriale che ha immortalato i momenti cruciali dell’aggressione e dell’attacco incendiario.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Cassino e condotte dai Carabinieri della Compagnia, hanno consentito l’arresto dei tre presunti responsabili. A illustrare i dettagli dell’operazione è stato il procuratore capo Carlo Fucci nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Tribunale, alla presenza del comandante della Compagnia dei Carabinieri, tenente colonnello Giovanni Anastasia.
«Siamo di fronte a un episodio che ha visto un’escalation preoccupante di violenza — ha dichiarato Fucci — con un’aggressione armata e l’utilizzo di una bombola di gas come ordigno rudimentale. Fortunatamente l’intervento rapido delle forze dell’ordine ha evitato conseguenze ancora più gravi».