Cassino – “NeroVivoFestival”, gli ospiti di Carovana Crime lanciano l’edizione invernale

NeroVivo Winter Edition prenderà il via a novembre, per un'immersione ancora più profonda nei misteri dell'animo umano

Partiamo dalla fine. “I padri sono veramente str…”. Parola di Trifone Gargano, che a NeroVivoFestival a Cassino il 30 maggio scorso ha portato il suo monologo-lezione da autentico ‘one man show’. Un docente che dei classici della letteratura italiana fa una divulgazione senza censure, attraverso parodie e iperboli rese ancora più accattivanti dal dialetto pugliese. Accompagnato da una gestualità attoriale: il suo palcoscenico naturale non poteva essere che il chiostro del Palagio Badiale, tra resti di capitelli ed un’atmosfera senza tempo in una città rasa al suolo dalla seconda guerra mondiale. In quel contesto le fiabe nere, non edulcorate da passaggi intermedi, sono state il mezzo per offrire al pubblico riflessioni su un desiderio comune di Pace, sull’evoluzione sociale, linguistica, storica di un’Italia diventata senza dubbio più povera di relazioni. E sempre meno empatica.

NeroVivo ha voluto portare, attraverso le tappe di una Carovana Crime inedita e coraggiosa, argomenti non proprio leggeri. Ma molto densi di significato e coordinati da Salvatore Oliva. L’ambiente martoriato dal traffico di rifiuti descritto dalla giornalista-scrittrice campana Daniela De Crescenzo, (alle spalle anni di articoli sulle colonne de Il Mattino), ha dato il via, venerdì 30 maggio, ad una staffetta tra narratori. Un pubblico attento ha attraversato via via l’isola pedonale del centro seguendo un filo conduttore che, partendo da quei rifiuti tossici interrati del libro “Così vi ho avvelenato” scritto con il collaboratore di giustizia Gaetano Vassallo, si è poi fermato a piazza Diamare dinanzi una Renault 4 rossa. 

Proprio come quella che il 9 maggio 1978 il generale Antonio Cornacchia aprì, trovando così il corpo riverso di Aldo Moro. I particolari, che conosce fin troppo bene, sono in parte nel suo libro “Uccidete Moro”. E molto nella sua memoria. Un fiume di parole che il Difensore civico del Lazio, Marino Fardelli, ha incanalato in un dialogo a beneficio del pubblico eterogeneo e intergenerazionale che ha seguito con enorme interesse.

La terza postazione è stata affidata all’avvocato e presidente della Camera Penale di Cassino, Gianluca Giannichedda, per un’intervista-verità con Roberto Maida, giornalista del Corriere dello Sport e autore di un libro di grande umanità. “Storie maledette del calcio” restituisce dignità e memoria storica a giocatori che sono deceduti in modo tragico o silenzioso. Per mano propria o altrui. Quando non per ragioni tuttora inspiegabili. Palpabile, tra chi ha ascoltato con attenzione il dialogo, l’emozione che traspare da quelle pagine.

Riavvolgendo il nastro arriviamo a giovedì 29 maggio, Parco Baden Powell. Nell’oscurità della notte il professor Massimo Arcangeli e il criminologo e criminalista Armando Palmegiani hanno ricostruito una scena del crimine tra dubbi e ipotesi. Liliana Resinovich si è suicidata o è stata uccisa? In un’atmosfera noir, con un pubblico attento e curioso, sono stati ripercorsi gli ultimi minuti di vita della donna. Mappe, tragitti, dinamiche, moventi, indagini e intrighi: un caso ancora avvolto nel mistero che appassiona e stimola la riflessione.

Poco prima, all’ombra degli alberi, lo scrittore Andrea Carlo Cappi, il professor Luigi Di Santo, l’avvocato Davide Steccanella e la neuropsichiatra Giuseppina Bonaviri hanno condotto i partecipanti per mano in un viaggio senza tempo su Diabolik, oltre i confini convenzionali. Un ladro mascherato, seducente, affascinante, dotato di una spiccata intelligenza criminale che si accompagna con Eva Kant, donna libera, altrettanto affascinante, sua complice. Due personaggi creati dalle sorelle Angela e Luciana Giussani e che hanno fatto la storia del fumetto italiano. 

A sessant’anni dalla nascita di Diabolik, NeroVivo, per la prima volta nella storia, gli ha conferito il premio nazionale alla carriera, salutato con entusiasmo dal direttore di Astorina, Mario Gomboli. In questa cornice “gialla” tra fantasy e spy story, quattro squadre si sono sfidate in un Crime Game: il delitto perfetto. Una sfida nella sfida. Come uccidere un ricco imprenditore spagnolo senza lasciare tracce.

Il progetto NeroVivo e le collaborazioni

NeroVivo è un format culturale originale ideato da “La parola che non muore”, prodotto e sviluppato in sinergia con il Comune di Cassino. Il progetto ha trovato terreno fertile grazie all’assessora alla cultura Gabriella Vacca, che ha creduto fin da subito nelle potenzialità dell’iniziativa, riuscendo a trasferire questa visione al sindaco Enzo Salera e all’intera squadra di governo. Un percorso culturale che ha incontrato anche la sensibilità dell’assessora alla Pubblica Istruzione e al Turismo, Maria Concetta Tamburrini e del presidente del consiglio provinciale, Gianluca Quadrini.

L’evento, con direzione artistica a cura di Sandro Mariani e la collaborazione di Rita Cacciami e Alba Spennato, esplora le zone d’ombra della psiche umana attraverso molteplici linguaggi espressivi, senza limitarsi alla cronaca nera ma utilizzando il noir come chiave di lettura universale dell’animo umano e della società contemporanea.

Il festival ha beneficiato delle preziose collaborazioni dell’ITIS “E. Majorana” di Cassino (DS Pasquale Merino) e dell’I.I.S “San Benedetto” (DS Maria Venuti) che hanno dimostrato l’eccellenza formativa dei loro percorsi didattici ed extracurricolari. Gli studenti del Majorana, guidati dalla professoressa Rita Matera, hanno gestito la comunicazione con la professionalità di una vera agenzia e hanno fornito supporto al service audio-video. Un grazie va anche ai docenti Paride De Gasperis, Piero Quadrini e Diego Violo.

L’Alberghiero ha realizzato il buffet finale, creando un’alchimia perfetta tra prodotti della tradizione e grandi classici della cucina italiana grazie al coordinamento degli alunni da parte  dei proff. Nicandro Pirolli e Massimo Cataldi. E la collaborazione degli assistenti tecnici Renato Di Cicco e Antonio Accinno. 

Fondamentale è stata la collaborazione con l’associazione Dike per gli aspetti logistici. Il festival si fregia degli importanti patrocini della Provincia di Frosinone (oneroso), della Regione Lazio, dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e dell’Ordine degli Avvocati di Cassino.

NeroVivo Winter Edition prenderà il via a novembre, con appuntamenti mensili, per un’immersione ancora più profonda nei misteri dell’animo umano. Sarà un inverno all’insegna del Noir.

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