“Il report annuale pubblicato appena due settimane fa da ARPA Lazio assegna anche per il 2022 il triste primato a Ceccano di città con l’aria più inquinata della Regione Lazio. In base ai rilevamenti effettuati nelle 55 stazioni fisse presenti in tutta la regione dalle quali si evince lo stato della dispersione degli inquinanti in aria, a Ceccano si sono registrati i valori massimi di inquinamento da polveri sottili. Infatti, la presenza nell’aria di particolato atmosferico – le polveri sottili – per 96 milligrammi per metro cubo rappresenta il doppio del limite massimo previsto dalla legge, mentre le medie annuali di PM2.5 e di PM10 sono vicine al limite con decine di sforamenti giornalieri nel corso dell’anno; non è consolatorio sapere che la quasi totalità della provincia di Frosinone presenta la stessa problematica”. – A sollevare il problema, in una nota, Ceccano a Sinistra, Unione Popolare e Psi Ceccano.
“Si tratta di un problema sanitario di grande importanza: in Europa, l’inquinamento atmosferico è la prima causa di morte prematura dovuta a fattori ambientali e l’Italia segna un triste primato continentale con più di 52mila decessi annui. Quindi, sarebbe quanto mai necessario agire con urgenza per salvaguardare la salute delle persone, introducendo politiche efficaci ed integrate che incidano sulle diverse fonti di smog, dalla mobilità al riscaldamento degli edifici, dall’industria all’agricoltura. A Ceccano, però, constatiamo che l’amministrazione comunale tace completamente sul problema e cerca di occultarlo invece di provare a risolverlo: le ripetute dichiarazioni da parte dell’Assessore all’ambiente secondo cui la centralina ARPA di Ceccano ha una collocazione non idonea e per questo fornisce valori non veritieri, lasciano a dir poco sconcertati! – Prosegue la nota – Troviamo inaccettabile minimizzare sul rischio sanitario a cui sono esposte le migliaia di persone che quotidianamente transitano nei pressi della centralina, in pieno centro urbano. E le pochissime misure adottate, prive della necessaria incisività, non considerano che le polveri sottili non conoscono i confini fra i comuni e che la particolare conformazione orografica del territorio favorisce il loro accumulo così come la loro persistenza, richiedendo misure condivise con le città limitrofe”.
Poi Ceccano a Sinistra, Unione Popolare e Psi Ceccano evidenziano gli interventi necessari: “I provvedimenti varati nel corso degli ultimi anni sono totalmente insufficienti ed estemporanee come le quattro domeniche ecologiche che la stessa amministrazione riteneva inutili fino a pochi mesi fa… Sarebbero fondamentali degli interventi strutturali che guardino a un’altra idea di città che chi oggi la amministra non prende minimamente in considerazione. A cominciare dalla piantumazione di specie arbustive delle cosiddette piante antismog nelle aree destinate a verde pubblico del territorio di Ceccano – come nel terreno in Via Falcone che l’amministrazione comunale vorrebbe coprire con nuovo cemento – e utilizzando siepi e piccole piante aromatiche tra quelle definite antismog nel centro urbano, nell’area del fiume, nelle strade e nelle piazze dei quartieri, al centro delle rotatorie stradali (al posto dei costosi, e dal dubbio gusto, “obelischi” presenti). Basterebbe questo tipo di intervento per ridurre di 1/3 in pochi anni la presenza di polveri sottili nell’aria, secondo recenti studi delle università di Lisbona, Milano, Bordeaux e Edimburgo. Inoltre, basterebbero una manciata di arnie sul territorio comunale per favorire l’impollinazione di queste piante e sarebbero le migliori sentinelle possibili per monitorare la qualità dell’aria. Poi, se venisse attivata una vera forma di trasporto pubblico con mezzi ecologici nel territorio comunale (oggi praticamente inesistente), se si usasse la pittura antismog (che assorbe gli agenti inquinanti sia in interno che in esterno) almeno per i palazzi e i luoghi pubblici, se venissero adottate misure per impianti domestici a biomassa a bassa emissione, se venissero introdotti e fatti rispettate i divieti di combustioni all’aperto e di spandimento di liquami zootecnici (causa della generazione del particolato secondario), coordinandosi con i comuni confinanti, in meno di dieci anni tutti i dati dell’inquinamento dell’aria tornerebbe nei limiti di legge. Con costi di realizzazione e spese di gestione irrisori per un comune come Ceccano che ha sperperato negli ultimi anni centinaia di migliaia di euro per bonifiche-spot di aree che dopo pochi mesi versano nel degrado assoluto o per l’acquisto di piante ornamentali e di mini isole ecologiche mai entrate in funzione!”.
“Infine, se il centro storico non fosse ridotto a parcheggio ma tornasse alla funzione che gli compete, con una seria progettazione partecipata e incentrata sulla persona, allora in breve tempo si farebbe dimenticare questo triste primato per l’inquinamento e si tornerebbe a parlare di Ceccano per la sua bellezza. Questa è l’idea della città che abbiamo e che vogliamo progettare insieme ai ceccanesi, per costruire una proposta per un’altra città possibile – una visione della Ceccano 2030, la Ceccano che vogliamo abitare e vivere tra qualche anno- a partire dal coinvolgimento diretto dei cittadini; per questo, ci facciamo promotori di un percorso partecipativo che attraverserà tutti i quartieri di Ceccano e daremo vita a una prima iniziativa programmatica nel mese di settembre come Ceccano a Sinistra, Unione Popolare, Psi Ceccano, dove l’opinione dei cittadini conti per davvero (in cui coinvolgeremo le persone, le forze politiche, sociali, ambientaliste, associative, che insieme a noi vogliono lottare in difesa della bellezza della città fabraterna): il tempo è ora, il futuro è adesso!”.