Ceccano – “La quercia Gaia è salva”, per Ceccano2030 la lotta dei cittadini non è stata vana

Il Collettivo: "Siamo pronti a organizzare un censimento delle specie vegetali più longeve del territorio comunale per poterle salvaguardare"

Ceccano – “Gaia è salva: la lotta dei cittadini è servita. Era una notizia che ci voleva proprio, in questi giorni febbrili di campagna elettorale. Secondo le indiscrezioni, pare proprio che la quercia secolare di fronte la chiesa della Madonna delle Grazie, non sia a rischio caduta e potrà continuare a vivere, anche se con una potatura adeguata. – Commentano dal Collettivo ceccano2030 – Da cittadini sempre attenti all’ambiente e alla tutela dei beni comuni, non possiamo non dirci sollevati davanti a questa notizia confortante: Gaia è salva! Così era stata ribattezzata da tutti coloro che, a cavallo fra 2023 e 2024, si attivarono per contrastare il taglio indiscriminato della quercia che, da tantissimi decenni, offre ombra e ristoro ai ceccanesi che abitano o passano presso la Madonna delle Grazie. Un binomio, quello della piccola chiesa e della grande quercia, che ha resistito anche alla cementificazione selvaggia in atto già da tempo davanti a loro, con la gru che da anni incombe minacciosa su entrambi e quel progetto scellerato – avallato dall’ex assessorato all’ambiente – che prevedeva l’abbattimento di quel tesoro ecologico per presunti “rischi di sicurezza pubblica”.

“Che fine hanno fatto le perizie?”

La storia, a lieto fine, della nostra Gaia ci lascia comunque diverse riflessioni: a che pro tutto quel trambusto iniziale, se la pianta a distanza di poco più di un anno è in buono stato di salute? A chi, e/o a cosa, doveva giovare l’idea di abbattere una quercia secolare, di sicuro pregio ambientale e socio-culturale? Che fine hanno fatto le perizie richieste in frutta e furia dall’allora amministrazione Caligiore, che provò a rattoppare la falla con un’indagine tecnica di cui si sono perse le tracce e che già all’epoca rifiutò di confrontarsi in maniera chiara e trasparente con tutti quelli che chiedevano spiegazioni? – Aggiungono dal Collettivo “2030”

Di certo, Gaia ha dato una lezione sonora a tutti: innanzitutto ha dimostrato ai tifosi del cemento e dell’asfalto che la natura ha tempi ben più lunghi, e sa rigenerarsi sempre dando lezioni di resilienza e di sopravvivenza fiera anche quando compaiono dietro l’angolo mirabolanti progetti che prevedono ruspe e distruzione; dall’altro lato la sacra quercia ha fatto vedere ai sostenitori dell’ambiente che un’altra politica è possibile: una politica che parte dal basso, che si auto-organizza puntando i piedi su principi inalienabili e che pretende il rispetto sacrosanto delle proprie radici, ecologiche e sociali. – Proseguono da Ceccano2030 – Gaia non è mai stata solo una pianta che vive da tanti lustri: Gaia è il simbolo di una politica buona, partecipata, che si riunisce in pochissimo tempo e che, se lo vuole davvero, può deviare il corso degli eventi e costringere un’amministrazione comunale a rivedere i propri piani, specie sui beni comuni.

Ed è proprio sui beni comuni ambientali che noi di Ceccano2030 vogliamo puntare per la città che immaginiamo: mai più Gaia e le altre piante secolari dovranno essere minacciate in modo così arbitrario da tagli indiscriminati; siamo pronti a organizzare un censimento delle specie vegetali più longeve del territorio comunale per poterle salvaguardare in modo adeguato; abbiamo intenzione di piantarne altri, di alberi, in particolare le specie mangia-smog arbustive o legnose, in grado di mitigare gli effetti devastanti dell’inquinamento. Sull’ambiente, e su beni comuni in genere, abbiamo le idee ben chiare”.

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