Ceccano, Querqui proclamato sindaco. Pd primo partito seguito dalla civica di Del Brocco. Ultima la Lega

Top ten delle liste e peggiori performance: il quadro emerso nella politica e in amministrazione comunale. Rebus "campo largo"

A prescindere dal giudizio delle urne sulle coalizioni (Andrea Querqui – 6978 voti – 52,59%; Ugo Di Pofi 2730 voti – 20,58%; Fabio Giovannone 1933 voti – 14,57%; Manuela Maliziola 1192 voti – 8,98% e Luigi Mingarelli 435 voti – 3,28%) quali sono le liste nella top ten e le peggiori nel voto di Ceccano? Il Pd con 1590 voti ed il 12,49% dei consensi conquista il posto di lista più votata; alle sue spalle Grande Ceccano di Riccardo Del Brocco con 1308 voti ed il 10,28%, terza posizione per Andrea Querqui sindaco e 1222 consensi pari al 9,6%. Subito sotto i mille voti troviamo: quarta Progresso Fabraterno a quota 935 (7.35%), Quinta “Noi con Ceccano” di Fabio Giovannone con 858 voti – 6,74%. Sesta la lista Nova Vita di Mariangela De Santis con 798 voti pari al 6,27%; Fratelli d’Italia giunge solo al settimo posto con 765 voti (6,01%); Savoni per Giovannone si piazza all’ottavo posto con 649 voti (5,1%), appena davanti a Ceccano in Comune di Luigi Vacana con 631 voti (4,96%). Decimi i socialisti con 609 consensi (4,79%). Superano quota 500, precisamente con 530 consensi, i Verdi e Sinistra col 4,16%: posto 11.

Delusione per sinistra (Pci-Prc) e lista acqua pubblica

Quanto alla classifica inversa di quelle aggregazioni che hanno rimediato i risultati più modesti troviamo anche liste di partito. La Lega Salvini Premier vince il cucchiaio di legno con soli 170 voti: l’1,34%. Penultima Ceccano a sinistra (Pci-Prc) con 177 voti – 1,39%; Ceccano più forte (a sostegno di Di Pofi) arriva a 181 consensi e cioè all’1,42%; Ceccano Acqua Pubblica porta a casa 222 voti equivalenti all’1,74% e quintultimo s’è piazzato il Movimento 5 Stelle, con appena 234 voti (1,84%). La coalizione Querqui ottiene 10 posti in Consiglio comunale più sindaco; quella di Ugo Di Pofi 3 (candidato sindaco e un consigliere a testa a Fratelli d’Italia ed a Grande Ceccano), Fabio Giovannone 2, entra Manuela Maliziola. Fuori Luigi Carlini. Tra gli esclusi illustri Marco Corsi. Del tonfo di Fratelli d’Italia ci siamo occupati ampiamente. Quanto all’acqua pubblica va dato conto del commento amaro del coordinatore provinciale dei comitati, Mario Antonellis: “E dopo tutto quello che é successo a Ceccano i risultati elettorali sono questi, vuol dire semplicemente che é cambiato poco o niente. Una brutta pagina viene archiviata, amaramente, lasciando spazio ai vecchi riti della politica, a cui la gran parte dei cittadini ha purtroppo corrisposto. C’è poco da festeggiare e molto da riflettere”.

I leghisti restano muti, Ilaria Fontana posta breve frase

Passando ai partner, e ricordando che Forza Italia non è neppure riuscita a presentare la lista al di là della baldanzosità delle dichiarazioni di qualche dirigente, ovviamente niente rappresentanza per la Lega. I principali leader come Ottaviani, Ciacciarelli e Amata hanno preferito in ambito social astenersi da commenti. Profili attenti qualche volta a cose regionali o nazionali o neppure aggiornati: circostanza davvero poco comprensibile se si continua a parlare di radicamento territoriale. Fuori da Palazzo Antonelli anche il M5S. La deputata pentastellata Ilaria Fontana s’è limitata a postare una sua foto insieme al neo sindaco con una frase di circostanza: “Che gioia immensa. Quando un progetto è credibile, il resto viene da sé. Ceccano è libera, finalmente”. Ma i Cinquestelle restano a secco anora una volta.

La questione pentastellata in provincia e il voto a Frosinone

La questione M5S diventa sempre più centrale in prospettiva della strategia del campo largo che viene di continuo ribadita nel centrosinistra. Ma se a livello nazionale pare avere una sua ragione elettorale rilevante, in ambito provinciale la questione appare diversa. Anno 2022: Frosinone, lista M5S 1,3%. Anno 2023: Anagni, lista M5S all’1,5%. Anno 2023: Elezioni Consiglio Regionale, la provincia ha perso il seggio che aveva nel 2018. Anno 2024: nessuna lista del M5S presentata, benchè c’erano le elezioni Europee e il voto a Cassino. Qual è il nodo? Alle Europee il M5S ha preso 2.626 voti, il 13,88%. L’elettorato d’opinione resiste, insomma, il problema è scaricarlo a terra, cioè sul territorio ciociaro. Per questo la “foto” ceccanese dell’1.8% appare emblematica. “Non viene mai fatta un’analisi politica e le cause individuate sono sempre le stesse – ha commentato un attivista anagnino -: la lista ha avuto poco tempo. Però in vari casi nostri iscritti si sono candidati altrove. Nessuno chiede a queste persone perché si sono candidate altrove? I nostri dirigenti potrebbero avere delle responsabilità e aver allontanato le persone?”. La questione è aperta e riguarda urgentemente la prossima tornata amministrativa nel capoluogo.

Pd verso la grande pace interna, c’è aria di ritorno alla vittoria

Quanto al Pd si respira aria di riappacificazione tra le componenti interne in vista della ripresa delle pratiche per portare a conclusione il congresso provinciale. Francesco De Angelis e Sara Battisti cono apparsi sorridenti e concordi alle spalle di Querqui. La consigliera regionale tira le somme: “Prima Cassino e poi Ceccano testimoniano che in provincia di Frosinone il PD deve essere perno di una nuova coalizione di centrosinistra, con le forze civiche progressiste che esistono e sono radicate”. De Angelis esulta: “A Ceccano e ovunque in Italia il centrosinistra unito riaccende la speranza nei cittadini e nelle cittadine”. Il disgelo Leodori-Mancini parte dal Tevere e arriva sulle sponde del Sacco. Del resto ci aveva pensato in tempi non sospetti e allora ben più avvelenati, Giulio Conti a dire a tutti a Frosinone che su Querqui non ci sarebbe stato da discutere proprio. Aveva promosso lo strappo iniziale e la corsa in avanti del candidato sindaco ed i leader hanno subito dopo dovuto prendere atto e sostenere: una scelta che alla fine è andata anche nel verso giusto. Quando dici che è sempre bene affidarsi a chi ha la vista lunga. Ed anche un po’ di fortuna, evidentemente.

Il neo sindaco per la prima volta indossa la fascia tricolore

Intanto si è svolta a Palazzo Antonelli la proclamazione del sindaco e Andrea Querqui ha indossato per la prima volta la fascia tricolore. Emozionatissimo ha promesso di impegnarsi per essere all’altezza del compito. I dieci consiglieri di maggioranza sono Emanuela Piroli (Pd), Giulio Conti (Pd), Federica Maura (Pd), Alessandro Ciotoli (Lista Querqui), Gina Carlini (Lista Querqui), Emiliano Di Pofi (Psi), Mariangela De Santis (Nuova Vita), Francesco Ruggiero (Progresso Fabraterno), Cristina Micheli (Ceccano in Comune), Colombo Massa (Avs). All’opposizione siedono Ugo Di Pofi (candidato sindaco); Fabio Giovannone (candidato sindaco), Manuela Maliziola (candidato sindaco); Ginevra Bianchini (FdI); Paolo Aversa (Noi con Ceccano); Alessia Macciomei (Grande Ceccano).

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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