Tra i punti all’ordine del giorno del Consiglio comunale di lunedì 24 novembre si è discusso della Zona Economica Speciale e del mancato inserimento, allo stato attuale, della provincia di Frosinone nella perimetrazione ZES.
Una precisazione, sottolineata in aula, riguarda le motivazioni: la provincia non è stata esclusa per carenza di requisiti, ma per effetto di un parametro europeo che definisce le ZES su base regionale. Tale criterio, applicato all’intero Lazio, viene fortemente condizionato dal peso economico di Roma e dell’area metropolitana, generando una media che penalizza territori come il Frusinate, che presentano invece evidenti criticità economiche, produttive e occupazionali e avrebbero pieno titolo a rientrare nella ZES.
Parallelamente, sono però già arrivati due risultati considerati di rilievo per l’area: l’istituzione della Zona Logistica Semplificata e un finanziamento da 100 milioni di euro destinato alle imprese attraverso il Consorzio Industriale del Lazio. Risultati che, secondo Fratelli d’Italia, derivano da un forte impegno politico e istituzionale.
Nel corso del dibattito, però, l’amministrazione Querqui è stata giudicata «lontana dalla realtà», soprattutto per l’emendamento approvato dalla stessa maggioranza. Un emendamento che, di fatto, prende atto che la proposta di delibera originaria risulta superata dagli sviluppi nazionali: la ZLS, infatti, è già stata definita e istituita in altra sede, e il provvedimento discusso in Aula non apre alcuna strada nuova, limitandosi – secondo le critiche – a formalizzare la presenza su un percorso già avviato da altri.
La delibera parla di “impegnare” Governo e Regione a muoversi in una determinata direzione, ma – viene osservato – quelle stesse istituzioni stanno già lavorando da tempo sul tema. Da qui la necessità, ribadita dai banchi dell’opposizione, di distinguere tra atti realmente efficaci e atti che restano confinati alla pura forma.
«Il territorio ha bisogno di risposte concrete e misure efficaci – afferma la capogruppo di Fratelli d’Italia, Ginevra Bianchini – non di documenti tardivi e privi di incidenza reale. Sarà fondamentale capire in che modo l’amministrazione intenda intervenire a sostegno del tessuto produttivo e delle imprese, con strumenti adeguati e azioni mirate, e non con delibere che rappresentano semplici atti di facciata e non di governo, come purtroppo questa maggioranza ci ha già abituato».