È morto solo, su una barella, in un corridoio del pronto soccorso dell’ospedale di Cassino. Dimenticato per ore, dopo essere stato dimesso e lasciato lì, mentre le sue condizioni peggioravano. Solo al cambio turno, qualcuno si è accorto della sua presenza. Ma per Charles Baffour, studente universitario di 24 anni, non c’era più nulla da fare.
Una tragedia che ha sconvolto la città, l’università, la comunità intera. Una morte che grida giustizia, e che oggi trova un segno concreto di memoria e rispetto: giovedì 22 maggio, l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale gli conferirà una laurea ad honorem in Economia e Management. Un atto simbolico ma profondamente umano, che vuole restituire almeno in parte la dignità negata a un giovane la cui vita è stata spezzata troppo presto.
Charles era originario del Ghana, viveva a Cassino e lavorava a Ceprano in un’azienda di smaltimento rifiuti. Era perfettamente integrato, amato da colleghi e amici. Quando è morto, migliaia di persone hanno preso parte a una fiaccolata silenziosa che ha attraversato la città: un corteo di luci e dolore, per dire che quella morte non era passata inosservata.
Intanto, la Procura di Cassino ha aperto un’inchiesta: sono sette i sanitari indagati per possibili negligenze nella gestione del caso. Le indagini, condotte dalla Polizia di Stato, stanno ricostruendo ora per ora ciò che è accaduto in ospedale quel giorno.
La laurea ad honorem sarà conferita dal rettore Marco Dell’Isola, in segno di riconoscimento del valore umano e del percorso interrotto di Charles. Un gesto che non cancella il dolore, ma che ricorda a tutti che la vita – ogni vita – merita ascolto, cura, rispetto. Charles non sarà dimenticato. La sua storia resta incisa nella coscienza di una città che non vuole più voltarsi dall’altra parte.