Ceccano – “Colpito da una testata in pieno volto in chiesa”. A denunciare l’accaduto la presunta vittima dell’episodio che sarebbe avvenuto nei giorni scorsi nella Chiesa di San Nicola, nell’omonima piazza, poco prima della celebrazione delle prime comunioni di alcuni bambini.
Secondo la versione fornita dall’uomo – un 43enne compagno della mamma di uno dei bambini presenti in chiesa per ricevere il sacramento – la donna gli avrebbe chiesto di allontanare il padre del piccolo dal luogo sacro prima della cerimonia, poiché, a suo dire, presenza non gradita. Quando già numerosi fedeli e familiari dei bambini erano seduti tra le navate, il 43enne si è avvicinato al padre del bambino per chiedergli di andare via. A quel punto – sempre stando a quanto dichiarato dalla presunta vittima – l’uomo lo avrebbe “insultato e minacciato con il supporto di suo fratello“. I toni sarebbero diventati accesi tanto che alcuni presenti si sono avvicinati per placare gli animi, temendo che la situazione potesse degenerare.
In quel momento, il padre del bambino avrebbe colpito il compagno della mamma del piccolo con una testata in piena faccia facendogli cadere a terra gli occhiali da vista. (Questo secondo la versione fornita dal 43enne). Il parroco della chiesa di San Nicola ha, così, richiesto l’intervento dei carabinieri mentre i testimoni che avrebbero assistito alla scena si adoperavano per accompagnare i due uomini all’esterno del luogo di culto.
All’arrivo dei militari in piazza San Nicola l’uomo indicato come il presunto aggressore si era già allontanato. Il 43enne si è poi recato in pronto soccorso per essere medicato. I sanitari gli avrebbero riscontrato un trauma cranio facciale. Sarà poi il referto del PS a comprovare o meno la diagnosi riferita.
L’accaduto è stato ripreso dai filmati delle telecamere di video sorveglianza della chiesa. Le immagini, a seguito della denuncia della presunta vittima della testata, sono state acquisite dai carabinieri della stazione di Ceccano che hanno avviato le indagini. Il racconto dei testimoni e le successive investigazioni saranno fondamentali, unitamente a quanto immortalato dalle telecamere, per ricostruire l’episodio e confermare o smentire la versione fornita dal 43enne.
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