Comune di Cassino, clima infuocato. Bòrrea (FdI): “Non è stata mai ricercata la via di un confronto civile”

Dopo il nostro articolo di analisi sul clima di tensione politica, interviene il presidente del coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia

Il clima politicamente e amministrativamente avvelenato al Comune di Cassino, affrontato da un nostro articolo di analisi – LEGGI QUI – è al centro di un intervento inviato alla nostra redazione dall’Avv. Alberto Bòrrea, presidente Coordinamento cittadino “Fratelli d’Italia”.

Di seguito il testo integrale. “Nelle cronache di Frosinone News, a firma di Stefano Di Scanno, è stata ricostruita la vicenda della scritta infamante apparsa a Cassino subito dopo l’inaugurazione della villa comunale. Le indagini hanno chiarito che l’anonimo autore avrebbe agito nella notte tra il 16 e il 17 settembre, utilizzando maschere per la segnaletica stradale e tracciando sul suolo la frase: “Salera & Co. in galera”. Si tratta di un episodio che non può trovare alcuna giustificazione: il linguaggio dell’odio e la violenza verbale non appartengono né alla cultura politica né alla tradizione democratica della città. Fratelli d’Italia condanna senza esitazioni questo gesto, riaffermando che il confronto politico deve svolgersi entro regole non scritte ma chiare: fermezza sugli argomenti, rispetto delle istituzioni, considerazione dell’avversario”.

La “feccia” fu il punto di rottura della dialettica istituzionale

“È questa la linea che i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia hanno seguito in ogni circostanza, testimoniando che l’opposizione non significa ostilità preconcetta, ma controllo e proposta. E tuttavia l’episodio non può essere isolato dal contesto che da anni caratterizza la vita amministrativa cassinate. Sedute consiliari infuocate, linguaggi aspri, scambi velenosi, raffiche di denunce anonime che hanno colpito tanto la maggioranza quanto l’opposizione: tutto ciò ha progressivamente avvelenato il dibattito cittadino, riducendo lo spazio della dialettica politica e accentuando quello della contrapposizione personale. Emblematica, in questo senso, fu la seduta di fine 2020 in cui il sindaco denunciò in aula presunti tentativi di condizionamento della macchina amministrativa, parlando di volontà di “mettere le mani sulla città” e definendo “feccia” coloro che vi avrebbero preso parte. Espressioni di eccezionale gravità, destinate a produrre un fascicolo giudiziario poi conclusosi in termini ben meno clamorosi, ma che segnarono una rottura insanabile nella dialettica istituzionale”.

La querela contro ignoti con incarico per lesioni non riferibili al Comune

“Non meno singolare e indicativa, è stata la dichiarazione dello stesso primo cittadino circa l’esistenza di un gruppo di cittadini “indipendenti” dediti ad analizzare i video delle sedute consiliari per repertoriare le offese ricevute dal sindaco. Un’immagine che restituisce la misura del clima di sospetto reciproco e della difficoltà a distinguere tra critica politica e presunta persecuzione personale. A completare il quadro interviene la deliberazione di Giunta n. 243 del 13 maggio 2025, con la quale l’Amministrazione ha autorizzato il conferimento di un incarico legale esterno, a spese del bilancio comunale, per valutare la proposizione di querela contro ignoti a seguito della diffusione online di notizie relative a vicende giudiziarie, ritenute diffamatorie, sul sindaco pro tempore. Un atto che solleva fondate perplessità circa il nesso funzionale, poiché la lesione non appare riferibile al Comune come istituzione, bensì alla persona del sindaco, con il rischio di configurare una indebita sovrapposizione tra dimensione privata e risorse pubbliche”.

La città merita il ritorno ad una politica come autentico confronto di idee

“Si delinea così una costante: lo scranno più alto della città non ha mai realmente ricercato la via di un confronto civile, anche se aspro, con le opposizioni e con la comunità politica, ma ha imboccato percorsi diversi, incentrati sulla personalizzazione dello scontro, sulla radicalizzazione dei linguaggi e sulla difesa della figura individuale più che dell’istituzione. Cassino merita invece un ritorno alla politica come confronto di idee e come competizione di programmi. Solo restituendo al dibattito istituzionale la dignità che gli spetta sarà possibile sottrarre la città alla spirale di sospetti, diffamazioni e recriminazioni che oggi ne minano la vita pubblica. È questa la sfida che Fratelli d’Italia intende raccogliere: riportare la politica al suo compito originario, quello di servire la comunità con fermezza e rispetto, con rigore e senso delle istituzioni”. – Conclude l’Avv. Alberto Bòrrea

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