Comune di Frosinone, ok alle petizioni popolari da Anselmo Pizzutelli e Marco Ferrara. I segnali di FdI al sindaco

Il consigliere di minoranza incassa il recepimento delle sottoscrizioni su Brt e Piazzale Kambo. Il meloniano lancia un segnale al sindaco

Anselmo Pizzutelli apre le porte del palazzo comunale alle sottoscrizioni popolari che contestano il Brt e la pedonalizzazione di Piazzale Kambo, rimaste per mesi inascoltate, sostenuto in questo dal consigliere di Fratelli d’Italia Marco Ferrara. Il tutto è avvenuto in Commissione Ambiente con il solo Claudio Caparrelli (Polo Civico) a difendere la linea del primo cittadino. La posizione di Ferrara rappresenta un altro segnale lanciato al sindaco Mastrangeli ed al deputato leghista Ottaviani che Fratelli d’Italia non ci sta più a non veder riconosciuta la propria strategia politica (favorevole alla riapertura al traffico almeno in un senso di marcia di Piazzale Kambo e contraria al bus rapid transit, tra l’altro) e che, anzi, come da indiscrezioni fatte filtrare, è pronta a schierare Fabio Tagliaferri quale candidato a primo cittadino per designazione del partito regionale. Anselmo Pizzutelli è stato il regista del recepimento delle petizioni popolari ferme dalla scorsa primavera. Eppure l’articolo 60 dello statuto comunale prevede che le iniziative dei cittadini siano trasmesse alle commissioni competenti per esprimere un parere. Procedura finora disattesa. Merito di Pizzutelli il voto che – grazie all’abbinata con Ferrara -, ora dà valore all’opinione dei cittadini sottoscrittori e ne prende atto a nome dell’amministrazione. La Commissione Ambiente trasmetterà il verbale a sindaco, giunta e consiglieri comunali con una statuizione che potrebbe determinare l’indirizzo politico.

L’eco del Question time: come fossero interrogatori e non interrogazioni

Non si è spenta intanto la polemica sul question time e sul clima che si sta determinando in assise ed in amministrazione: “Vorrei che il question time venisse vissuto come momento di confronto, dove chi è chiamato a rispondere non deve dare le spiegazioni come fossero parole tirate fuori durante un interrogatorio quando invece siamo nell’ambito di una democratica interrogazione consiliare”: l’invocazione di Anselmo Pizzutelli. “Possono arrivare da consiglieri di opposizione e maggioranza delle indicazioni che sono finalizzate a rispondere a istanze più autentiche ed urgenti della città. Invece un certo tipo di atteggiamenti nei confronti dei consiglieri e delle domande manifestano un approccio di repulsione e non dimostrano neppure padronanza degli argomenti. Tant’è vero che alla fine spesso non si risponde alle domande”, polemizza.

Luminarie natalizie, se a decidere è l’omino che sale sulla scala

Il riferimento di Pizzutelli è al tema delle luminarie natalizie; per chiarire lo stato delle cose l’assessore al Commercio ha dovuto far ricorso ad un pc portatile leggendo direttamente la delibera. “Le luminarie – spiega l’esponente della minoranza – pesano più di un centinaio di migliaia di euro sulle tasche dei cittadini e su queste scelte gli indirizzi politici dovrebbero essere chiari. Il mio intervento non aveva la finalità di parlare di un elenco di vie. L’anno scorso ho contestato le modalità con cui quelle luci erano state messe in opera ma non si capiva bene l’assessorato competente. Adesso fanno riferimento al commercio? Bene. Ma poi ci mettono tutti bocca e si fa confusione. In ogni caso se addobbo una strada si deve fare tutta, in modo omogeneo. Non che si sistemano fili ogni 10 metri e poi magari si riscontra un buco da 200 metri. Il risultato è che abbiamo speso somme ingenti e poi le persone vanno a Sora o Isola del Liri a vedere le luminarie. Conclusione? Qualcuno dovrebbe avere l’umiltà di fare una seria ricerca mercato, di dare indicazioni di un certo tipo, dovrebbe esserci il delegato dell’ufficio tecnico per vigilare sulla messa in opera. Qua invece sembra che deleghiamo tutto all’omino che sale sulla scala e sistema le luci magari vicino ad un bar e lontano da un altro che sta antipatico”.

Dal multipiano all’ascensore inclinato le enormità e le superficialità

“Come si fa – annota ancora Anselmo Pizzutelli – a non rimanere sorpresi quando sul multipiano, che già ci è costato 135mila euro di debito fuori bilancio per la sentenza di condanna del Comune nei confronti del gestore, emergono questioni rilevanti solo perché ci sono tornato su io. Un certificato antincendio scaduto nel 2014 vuol dire che per undici anni il parcheggio non stava in regola. Che risvolti ha una situazione simile? Chiedo: ci deve stare un servizio di guardiania? E poi: si sono verificati atti vandalici ma quando si verificassero intemperanze su persone cosa accadrebbe? Tutte questioni rispetto alle quali le risposte che arrivano sono imprecise, superficiali”. Quanto all’ascensore inclinato, il consigliere comunale di opposizione ricorda le parole del sindaco sullo scrupolo impiegato dal Comune sulla sicurezza dell’infrastruttura. “Ma è l’Ansfisa – precisa Pizzutelli – che ti chiede di andare a fare prove non distruttive sulle pile di fondazione. Lo scrupolo non c’entra. Sul Brt incomprensibile per quale motivo si mettono pensiline e fermate a poca distanza per corsia preferenziale e Tpl”.

Un pulsante a chiamata in attesa della partenza dei lavori sulla Monti Lepini

“Abbiamo una strada, la Monti Lepini, che da via Fabi in su dispone di marciapiedi, siepi, pista ciclabile, attraversamenti; ricordo che parliamo di arteria urbana come confermato dal comandante della polizia locale. Sul versante opposto – ricorda ancora Pizzutelli – è una strada senza marciapiedi, illuminazione, non in sicurezza e lo provano i diversi incidenti. Di fronte a questa situazione non mi si può rispondere che i problemi di attraversamento sono dovuti all’imperizia del pedone. Come fa uno che abita quello verso autostrada, visto il complicato incrocio tra via Madonna delle Rose, via Monti Lepini via Carlo Conti ad andare alla stazione o alla farmacia Mastrangeli? Visto che non può attraversare non gli resta che prendere l’auto per percorrere 100 metri e parcheggiare nell’area Frasca. Mi si dice che le strisce e il semaforo a chiamata non si possono fare. Perché stanno partendo i lavori di messa in sicurezza: sarebbero soldi buttati. Ma vogliamo vedere quanti soldi buttiamo? Le cose fatte e disfatte? Si può sfasciare una piazza nuova per fare una fermata tpl e io non posso dire che la città deve essere sicura e spendere risorse per mettere un pulsante a chiamata”.

Non ci sono cittadini di serie A più ascoltati di altri residenti

“Più grave – conclude – che si dica che le istanze di un consigliere di maggioranza sono meritevoli di attenzione ma se vengono dall’opposizione non è possibile fare altrettanto. Come se i cittadini che rappresento io fossero di serie B. Ma lei è il sindaco non solo di chi l’ha votata ma deve essere sindaco di tutti. Un sindaco non può stare perennemente in campagna elettorale, se arriva un’istanza per il bene dei cittadini e della città va discussa con tutta serietà e serenità”. Tanto più – come visto in apertura di articolo sul voto in Commissione Ambiente – se si tratta di petizioni popolari. Questa è la democrazia, bellezza.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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