Si è svolta lo scorso 22 settembre, nella prestigiosa cornice di Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma, la cerimonia di conferimento del titolo di Cavaliere dell’Ordre National du Mérite al Generale di Corpo d’Armata Pasquale Angelosanto, già Comandante del ROS dei Carabinieri e nativo di Sant’Elia Fiumerapido.
L’onorificenza, tra le più alte riconoscenze della Repubblica francese, è stata consegnata dall’Ambasciatore Martin Briens, a nome del Presidente della Repubblica francese. Nel suo discorso, l’Ambasciatore ha sottolineato come tale onore venga riservato a personalità, anche straniere, che si siano distinte per meriti eccezionali nello spirito di cooperazione con la Francia.
“L’importante onorificenza è stata concessa all’alto ufficiale, vero architetto della cooperazione internazionale nella lotta contro la criminalità organizzata”, ha dichiarato Briens. “Il Generale Angelosanto ha saputo costruire ponti solidi tra Italia e Francia, rafforzando la sicurezza dei nostri Paesi e dell’Europa intera”.
Nel corso della sua carriera, il Generale ha ricoperto ruoli chiave nella lotta alla criminalità organizzata, tra cui quello di comandante provinciale a Reggio Calabria, fino a guidare il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) dal 2017 al 2023. Proprio sotto il suo comando è stato arrestato il superlatitante Matteo Messina Denaro.
L’Ambasciatore ha ricordato in particolare l’operazione “Ponente Forever”, frutto di una storica collaborazione tra il ROS e la Gendarmeria Nazionale Francese (GNF), che nel 2020 ha portato all’arresto di 29 membri della criminalità organizzata calabrese e al sequestro di beni per oltre 2,5 milioni di euro.
Dopo il pensionamento, il Generale Angelosanto è stato designato dal Presidente del Consiglio italiano come Coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, incarico di grande responsabilità e rilievo istituzionale.
Nel suo intervento, il Generale ha ringraziato le autorità francesi e italiane per il riconoscimento ricevuto e ha voluto dedicare l’onorificenza alla sua famiglia, in particolare ai suoi nipoti. Ha infine ricordato i decenni di intensa e fruttuosa collaborazione con la Gendarmeria francese, sia in ambito operativo che scientifico.