Una storia di speranza, competenza e umanità quella che arriva dall’ospedale Spaziani di Frosinone. A raccontarla è R.Z., una paziente che, attraverso una lettera toccante indirizzata all’ASL di Frosinone, ha voluto ringraziare pubblicamente i medici e il personale sanitario che le hanno salvato la vita.
“La mia vita è cambiata quando sono arrivata allo Spaziani, dopo che si credeva fossi una malata terminale” – scrive la donna – “Ma lì, la dottoressa Anna Florio ha capito che c’era ancora speranza”.
Da quel momento è iniziato un percorso complesso ma determinante: ricoverata in rianimazione, la paziente è stata sottoposta a dialisi d’urgenza per uno shock settico. Centrale anche l’intervento dell’urologo Roiati. Le cure della dottoressa Ceccarelli e il lavoro coordinato con il dottor Greco sono stati decisivi per salvarle mani, piedi e soprattutto la vita.
“Mi sono svegliata dal coma circondata da medici, infermieri, fisioterapisti e persone che ogni giorno, con piccoli gesti, mi restituivano dignità”, continua la lettera, citando anche il dottor Apponi: “Non mi ha mai lasciata; ha organizzato ogni passo successivo fino all’intervento a Sora e a quello decisivo a Roma. Voglio anche ringraziare il primario di Sora dott. Mezzetti, le dott.sse Costantini e Paglia, i dott.ri Dell’Uomo, Vittori, Jacovelli, la fisioterapista Melcarne e tutto lo staff del San Raffaele di Cassino e anche tutti i professionisti sanitari di Pontecorvo”.
La testimonianza della donna si conclude con un riconoscimento profondo, un monito che invita a riflettere: “In tutto questo percorso, non ho mai pagato nulla. La sanità pubblica mi ha salvata”.
Parole che raccontano non solo una rinascita ma anche il valore e l’efficienza di un sistema sanitario spesso sottoposto a critiche, ma che in casi come questo dimostra tutta la sua forza.