Crisi Stellantis, Sardellitti (Aepi): “Scongiurare chiusure. Consulta dei sindaci sull’automotive”

Continua il crollo delle vendite che coinvolge Maserati Grecale mentre i nuovi modelli, ammesso che arrivino, sono lontani: la cig è finita

Mentre il sito cassinate è chiuso fino al 16 settembre, ed i dati sulle vendite indicano un calo dei volumi della Maserati Grecale, lo stabilimento di Piedimonte San Germano attende sulla carta il nuovo Stelvio per l’ultimo trimestre 2025, la nuova Giulia nel primo semestre 2026 e un altro grande suv nel 2027. Ma – ha ricordato di recente la Fim-Cisl, “questi progetti devono diventare impegni concreti di Stellantis, del governo, dei sindacati e delle aziende della componentistica”. E comunque: come si arriva fino a quel punto se il prossimo anno il gruppo francese esaurirà praticamente tutti gli ammortizzatoti sociali negli stabilimenti italiani, nonostante a Cassino, abbia messo in campo da gennaio un’organizzazione su unico turno di lavoro, trasferimenti, esodi incentivati e quant’altro riducendo alle corde la forza occupazionale? Per non parlare dell’indotto…

In attesa del nuovo Stelvio, ammortizzatori sociali in esaurimento

Raffaele Scamardi e Alessandra Sardellitti, rispettivamente presidente regionale e provinciale della Confederazione Aepi (Associazioni Europee di Professionisti ed Imprese) ritengono che “l’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali e da Unindustria riguardante il settore dell’automotive é l’ennesima richiesta di aiuto da parte di chi ha a cuore lo sviluppo di un territorio che va gestito in ottica di rete e con uno sguardo consapevole e competente. Non ci si può ridurre sempre all’ultimo momento per risolvere problemi complessi che hanno bisogno di tempo e dell’aiuto di molti attori che peraltro devono giocare una partita a diversi livelli. Se l’Europa ha deciso che deve chiudere l’indotto del settore e al contempo non si aiutano gli imprenditori a convertire le proprie aziende non ci si deve stupire se poi aumentano le tensioni territoriali”.

I presidenti dell’assoprofessionisti: servono coraggio e visione

“Le centinaia di micro e piccole imprese, molte delle quali localizzate intorno a quello che era uno dei gioielli del Made in Italy, non sanno più con chi interloquire e non hanno, in molti casi, le capacità per competere a livello globale (anche se a livello Paese rappresentano circa l’80% della forza imprenditoriale). È ora di fare rete – concludono Scamardì e Sardellitti -, di far lavorare il tavolo permanente di settore presso il Mimit e capire insieme quale possono e potranno essere delle politiche da attuare nell’immediato e quali impalcature costruire per scongiurare la chiusura di quelle realtà che non ce la fanno più a rispondere da una parte ad un fisco che sta sempre con la pistola puntata e dall’altra ad una burocrazia sempre più pressante e soffocante che non permette di rispondere alle sfide dell’innovazione nei tempi giusti. Servono coraggio e visione per costruire sbocchi condivisi e realistici. Non c’è tempo da perdere”.

L’appello del sindaco di Villa S. Lucia e la convocazione di Salera

Intanto è stata convocata la Consulta dei sindaci del cassinate sulla crisi dell’automotive per il 10 settembre. Secondo Orazio Capraro, sindaco di Villa Santa Lucia, “la decisione dell’azienda Stellantis di prorogare la chiusura estiva fino al 16 settembre è preoccupante. Uno stop alla produzione che andrà fortemente a penalizzare gli operai già provati da una serie di criticità che oramai da anni sono costretti a sopportare. In qualità di sindaco di una comunità che è composta in gran parte da operai che lavorano sia all’interno dello stabilimento Stellantis, che nell’indotto che ruota attorno ad esso, non posso restare indifferente e per questo chiedo al presidente della consulta dei sindaci, il primo cittadino di Cassino, Enzo Salera, di convocare entro breve tempo la consulta. Per poter ottenere risposte chiare e esaustive e soprattutto per poter avere un quadro preciso della situazione occupazionale dobbiamo essere compatti e fare squadra. E se necessario arrivare fino al ministero dell’Industria per far valere le nostre ragioni”.

La Flmu-Cub: si smantella sotto gli occhi indifferenti del territorio

Ma le amministrazioni locali e la politica locale, regionale e nazionale – secondo l’organizzazione di base Flmu-Cub di Cassino – continuano a “chiudere gli occhi mentre i macchinari di produzione sono stati e continuano ad essere smantellati sotto lo sguardo complice di tutto il territorio. Si continua a chiedere chiarezza ad un’azienda che chiaramente sta riducendo e smantellando la sua produzione e abbandonando la sua presenza industriale sul territorio. La vera questione economica, politica e sociale è una sola – scandiscono i sindacalisti Flmu -: cosa vogliono fare i lavoratori, i cittadini, le rappresentanze politiche e sociali sullo smantellamento industriale? Per noi della Flmu di Frosinone bisogna agire. Reiteriamo il nostro richiamo ad un’unità che vada oltre le tavolate istituzionali che si sono dimostrate inutili e poco efficienti. Una unione che parta da incontri e presidi fuori i cancelli di ingresso di Stellantis, che dia vita a vere assemblee sociali aperte a tutti i lavoratori, cittadini, associazioni, nonché eventuali rappresentanze istituzionali le quali hanno come comune interesse che la grande industria resti e continui a produrre nel nostro territorio”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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