Delitto Mollicone: “Serena piangeva e veniva strattonata da un ragazzo davanti al bar delle Chioppetelle”

Processo Mollicone: in aula la nipote di Carmine Belli che ha ricostruito l'avvistamento della diciottenne nel giorno della scomparsa

“Piangeva e veniva strattonata da un ragazzo”: Maria Pia Fraioli, nipote di Carmine Belli, ha testimoniato dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Roma, raccontando quanto le venne riferito dallo zio il giorno successivo alla scomparsa della 18enne di Arce. “Era di sabato e stavamo pranzando quando ho detto ‘Zio ha visto chi è scomparsa?’ e gli ho mostrato il volantino di ricerca diramato dalla famiglia e lui disse: “Io questa ragazza l’ho vista ieri mattina dinanzi al bar delle Chioppetelle mentre veniva strattonata, piangeva”. Per questo siamo andati immediatamente in caserma dai Carabinieri e c’era il maresciallo Mottola”.

Le stesse parole sono state confermate anche dagli altri testimoni. A deporre è stata poi Laura Ricci, ex fidanzata di Marco Mottola e amica di Serena. Quando hanno iniziato ad indagare sul caso, la giovane venne contattata dall’ex che le disse: “Mi hanno sentito a Frosinone e mi hanno chiesto dove fossi il 1 giugno del 2001 e se fossi andato al bar Chioppetelle’. Poi aggiunse ‘ho detto che non mi ricordavo e che certamente se sono stato in quel bar l’unica persona con cui potevo stare eri tu. E infine concluse con ‘sicuramente chiameranno anche te’. Io in quel bar non ci sono mai stata”. “Di essere stata a Chioppetelle non potevo confermarlo perché non c’ero”, ha aggiunto. “All’epoca avevo 17 anni, mi ero fatta una certa idea ma poi più tardi ho rivalutato le mie opinioni, ho pensato di essere stata usata”, ha detto. “Di Marco pensavo che fosse un ragazzo normale e non forte dal punto di vista fisico – racconta – Non era un carattere forte, non assumeva posizioni, annuiva, se ne fregava un pò non gli interessava quello che dicevo”. E sui capelli ha detto che “a volte portava le meches, poi li tagliava. Nel periodo in cui siamo stati insieme li aveva a spazzola”.

“Con me è stato sempre gentile quando siamo stati insieme ma poi dopo che ci siamo lasciati non mi calcolava proprio – ha detto – Quando ha cominciato a girare la voce che si pensava fosse stato lui a uccidere Serena stava male e ma soprattutto quando ha saputo che si sarebbe dovuto trasferire. Quando passavamo davanti alla cartoleria di Guglielmo lui diceva sempre, il papà di Serena è ‘convinto che sono stato io”. Quanto all’ipotesi che potesse essere lui l’autore dell’omicidio di Serena, Ricci ha aggiunto: “Ho sempre pensato che se mai avesse potuto fare una cosa del genere si sarebbe fatto aiutare da altri”. La prossima udienza, quella del 16 maggio, vedrà a deporre Carmine Belli, Simonetta Bianchi, Ramon Iommi e Pierpaolo Tomaselli.

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