Il deputato leghista Nicola Ottaviani usa la sua solita ironia e sfoglia la margherita fra “scherzo di pessimo gusto” e possibile colpo di sole del centrodestra regionale. Il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco, invece, fa intendere di saper bene che i conti sul tavolo dei protagonisti sono sballati: “Tutti ne parlano, tutti già sanno come andrà a finire, prescindendo poi da come stanno realmente i fatti”. La deputata M5S, Ilaria Fontana ha chiesto “se il Ministro Pichetto Fratin sia a conoscenza di quanto sta accadendo e se il Governo intenda esercitare i poteri previsti dalla legge per impedire l’ennesimo colpo a un territorio già pesantemente provato”. Alcuni esponenti politici, insomma, sembrano voler mettere più che altro le mani avanti. Perché l’impatto starebbe per evidenziarsi in maniera inequivocabile.
La discarica di Cerreto della Mad di Valter Lozza – imprenditore condannato in primo grado insieme alla funzionaria della Regione Lazio, Flaminia Tosini, per reati di corruzione commessi nella gestione dei rifiuti, pena di sei anni (condanna che ha riguardato la stessa Mad con sanzioni pecuniarie) -, sarebbe ad un passo dalla cessione ad una società dell’imprenditore ciociaro Rosettano Navarra. Stando ai rumors. Insomma, mentre la politica ironizza, preconizza o interroga, a Roccasecca è iniziata la modellazione dei terreni del futuro quinto bacino e, negli uffici delle società interessate, sono stati messi a punto gli atti propedeutici alla vendita che avverrà, prevedibilmente e salvo sorprese, nel mese di ottobre davanti ad un notaio.
Selezionate varie multiutility ma avrebbe avuto la meglio la proposta di Navarra
La procedura è iniziata quando Lozza ha deciso di alienare il sito di stoccaggio di rifiuti soliti urbani. Inizialmente, sotto passate gestioni Saf, si è parlato anche di interessamento della società dei Comuni della provincia di Frosinone ma, poi, un incarico formale venne conferito dalla Mad alla Kpmg Advisory, società di diritto svizzero con sede nei Paesi Bassi specializzata nel selezionare opportunità di cessione, fusione e acquisizione. Dalle ricerche dell’advisor nasce la platea di possibili realtà interessate all’operazione. Tra queste Acea Ambiente, Hera, A2A, EcoEridania, Iren: tutti player di primo livello nazionale anche se, nelle ultime settimane, l’imprenditore Rosettano Navarra ha surclassato le note multiutility sia per aver presentato un’offerta economicamente consistente e vantaggiosa per Lozza e anche perché, con tutta probabilità, ha attribuito un peso minore alle incognite giudiziarie che, comunque, continueranno in qualche misura a gravare sull’affare. È ora in corso l’attività di “due diligence” con la ricerca, indagine e preparazione documentale da parte di Kpmg che riguarda gli aspetti fiscale, patrimoniale, gestionale, economico e del personale.
Rifiuti Lazio, sito di Viterbo verso l’esaurimento. Via libera ad Aprilia Ambiente
Lo scenario in cui ci si muove è tuttavia tale da lasciar intravedere una riapertura necessitata per Roccasecca da parte della Regione Lazio – come si vede la questione è ben poco politica e molto sostanziale e legata all’emergenza rifiuti da prevenire – visto e considerato che l’unica discarica laziale in funzione, quella di Viterbo, sarebbe ormai in via di saturazione. Ma va preso atto che – quanto a Latina e provincia – è stato autorizzato l’impianto Aprilia Ambiente dell’imprenditore Fabio Altissimi. Roma dovrebbe andare verso la realizzazione di un inceneritore di ultima generazione capace di termovalorizzare tutti i rifiuti indifferenziati rendendo, quindi, inutile l’individuazione di una discarica a servizio. Nel frattempo Ama ha fatto una gara per 3 anni per conferimento di rsu fuori capitale, a cui hanno risposto 6 operatori italiani ed esteri (Austria e Olanda). Il risultato è che l’impianto Mad, alla fine dei conti e se non ci saranno diverse esigenze e disposizioni regionali e della capitale, dovrebbe effettivamente essere destinato a servire la sola provincia di Frosinone. In ogni caso ospitare rifiuti di Roma o di altre province in siti di stoccaggio extra Ato provinciali, ma all’interno della Regione Lazio, è prassi che si segue abitualmente nei casi di carenze impiantistiche temporanee di singoli ambiti ottimali. Nulla che possa essere evitato quando si ha a che fare con ordinanze contigibili e urgenti.
L’autorizzazione all’esercizio del quinto bacino di Cerreto resta operativa
Va precisato che, dopo l’esaurimento dei 4 bacini, Lozza aveva ottenuto l’autorizzazione al quinto e solo la volontà dell’impenditore – finito nello scandalo con Tosini e in attesa della sentenza di appello – ha bloccato le attività a Cerreto. Ma non c’è niente che allo stato impedisca la riapertura del sito. Infatti delle operazioni di movimento terra sono riprese nei giorni scorsi, creando apprensione nella popolazione già provata da anni di lotte anti-discarica ed anti-inquinamento, al punto che il sindaco Sacco ha inviato dirigenti della polizia locale di Roccasecca e responsabili dell’ufficio tecnico ad informarsi su quel che stava accadendo, senza peraltro ottenere informazioni chiarificatrici.
Gli inciampi giudiziari possibili sulla strada della “rinascita” del sito
Ma ci sono, come dicevamo, incognite giudiziarie sull’esito finale dell’operazione. Almeno così ricordano da ambienti del Comune di Roccasecca. Innanzitutto l’autorizzazione al quinto bacino è stata firmata dalla dirigente regionale Tosini: bisognerà vedere quanto il giudice amministrativo terrà conto dei contenuti della sentenza penale di condanna di primo grado. Il fatto è che in procedure amministrative in cui due persone intrattengano relazioni interpersonali, queste devono dichiararlo ufficialmente e il responsabile del procedimento interessato deve astenersi quando l’iter riguarda la persona con cui è legato sentimentalmente, pena l’annullabilità dell’atto. Infatti l’autorizzazione all’esercizio del quinto bacino è ancora sub judice davanti al Tar Lazio per l’impugnativa del Comune di Roccasecca. Quanto alla richiesta di revoca in autotutela dell’autorizzazione alla Mad – presentata sempre dal Comune roccaseccano -, la Regione Lazio ha già risposto di voler attendere anche la sentenza di secondo grado. C’è, poi, un contenzioso civile pendente davanti al tribunale di Cassino perché l’area del quinto bacino insisterebbe su una strada comunale mai ceduta al privato. Inoltre andrebbe attuata anche un’ordinanza del 2021 dell’amministrazione provinciale di Frosinone che disponeva la bonifica di alcune aree della discarica già saturata.