Due tentativi di suicidio in poche ore, una ragazzina e un uomo in ospedale: l’emergenza che politica e istituzioni continuano ad ignorare

A Settefrati una ragazzina di 15 anni ha cercato di togliersi la vita. Stesso tentativo messo in atto da un uomo a Ceccano

Due tentativi di suicidio in poche ore in provincia di Frosinone. A Settefrati una ragazzina di appena 15 anni avrebbe tentato il gesto estremo nel tardo pomeriggio di oggi, dalle prime indiscrezioni trapelate, ingerendo una massiccia dose di farmaci. Immediata la chiamata ai soccorritori che, fortunatamente, sono riusciti ad intervenire in tempo trasportando la minore in ospedale a Cassino per le cure del caso ed evitando il tragico epilogo. A Ceccano, sempre poche ore fa, un uomo di 68 anni ha provato a togliersi la vita. Anche in questo caso il peggio è stato evitato dall’arrivo dei sanitari del 118 che lo hanno preso in cura e trasferito nel reparto di SPDC di Cassino, unico superstite nel pieno di un’emergenza sociosanitaria che continua ad essere ignorata da politica ed istituzioni. 

In Ciociaria in appena 40 giorni si sono registrati nove suicidi. Dall’8 maggio al 17 giugno questa provincia martoriata conta nove vite spezzate nel silenzio e nell’indifferenza generale. Sei erano ragazzi giovanissimi, tra i 16 ed i 34 anni. 

Da settimane abbiamo acceso i riflettori sul tema. Abbiamo posto l’attenzione sulla mancanza di una rete intorno ai soggetti fragili, i giovani in particolare. Abbiamo parlato del fallimento del sistema sanitario e assistenziale che, fra tagli, reparti chiusi e carenza di personale, fa acqua da tutte le parti. Abbiamo invocato un dossier urgente dal quale partire per analizzare l’emergenza e fermare questa lunga scia di morte. Nulla ad oggi è stato fatto. Nessuna risposta dai soggetti interpellati che hanno scelto la strada del silenzio. Dai rappresentanti politici locali a quelli seduti in Regione.

Per chi non l’avesse ancora compreso, riproponiamo un dato su tutti: in provincia di Frosinone, stando alle stime di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in rapporto alla popolazione, servirebbero almeno 40 psichiatri nelle strutture ospedaliere preposte. A conti fatti, non arriviamo neppure alla metà. Servirebbero almeno 20 neuropsichiatri infantili, ne abbiamo all’incirca 7. I Csm della provincia sono al collasso, è il risultato di un’impietosa politica di tagli alla sanità che ha chiuso la porta in faccia a migliaia di famiglie lasciandole sole. 

Oggi altre due persone, di cui una minore, hanno provato a togliersi la vita. È andata bene. Altrimenti avremmo raccontato di altre due vite spezzate. Di altre due famiglie distrutte. Mai era stata registrata una simile escalation. C’è un’emergenza. Continuare a sottovalutarla non solo non risolverà il problema ma esaspererà una condizione drammatica per la quale, prima o poi, qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. 

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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