Estate, la solitudine di chi resta in città: come vivono agosto gli anziani soli o chi non parte

Per molti anziani, la mancanza di compagnia e la calura estiva diventano un peso. L'importanza della rete sociale

Agosto è il mese della partenza per eccellenza: vacanze, viaggi, ferie al mare o in montagna. Ma cosa succede in città, specialmente nei piccoli centri come quelli della Ciociaria, quando la maggior parte della popolazione si sposta altrove? Per molte persone, soprattutto anziani soli o chi non può permettersi di partire, l’estate in città può diventare un tempo di solitudine e difficoltà.

Con negozi chiusi, strade silenziose e pochi servizi attivi, chi resta deve reinventarsi la routine quotidiana. Per molti anziani, la mancanza di compagnia e la calura estiva diventano un peso.

Reti di supporto e iniziative locali

Fortunatamente, alcune realtà associative e parrocchiali si mobilitano in agosto per offrire compagnia e sostegno. Organizzano momenti di socialità, come incontri pomeridiani e visite a domicilio per chi è più fragile. Alcuni Comuni mettono a disposizione servizi di assistenza domiciliare e trasporto per anziani.

Chi sceglie di restare

Non tutti restano per forza soli perchè anziani o per difficoltà economiche: c’è chi preferisce evitare il caos delle località turistiche o semplicemente non ama muoversi in estate. “Amo la mia città anche in agosto,” scrive sui social Pietro, 65 anni, pensionato di Frosinone. “Le giornate sono tranquille, riesco a godermi il silenzio e a rivedere amici che restano come me.”

Nonostante alcuni casi più rari, la solitudine e il disagio restano una realtà per molti, accentuata dal caldo estivo e dalla scarsità di trasporti pubblici. Gli esperti invitano a non dimenticare questa fetta di popolazione: “Agosto non deve essere sinonimo di isolamento. Occorre investire in servizi e reti di vicinato che aiutino davvero chi resta.”

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