Il fenomeno dilagante dei reati gravi tra gli adolescenti sta attirando l’attenzione delle istituzioni e della società civile grazie all’impegno degli attivisti di Consumerismo No profit e Road To Green. Marina Condoleo, avvocato del consumatore esperta in consumi illegali di Consumerismo no-profit, solleva il velo su questa realtà preoccupante.
50 euro l’importo medio
È un fatto paradossale che i tribunali dei minorenni siano sovraccarichi di procedimenti per reati come rapine ed estorsioni, spesso per somme irrisorie che difficilmente superano i 50/60 euro. La violenza di queste azioni, spesso documentata dai telefoni cellulari dei colpevoli, aggiunge un ulteriore strato di preoccupazione a questa situazione.
Come agiscono
Il modus operandi è disturbante: il capo branco prende di mira un coetaneo più vulnerabile e, talvolta, più benestante, costringendolo a consegnare denaro o altri beni. Il rifiuto dell’aggredito scatena un’azione violenta, segnando un punto di non ritorno per entrambe le parti coinvolte. Il processo che segue segue un rituale, con i giovani imputati che spesso cercano di minimizzare il proprio coinvolgimento o addirittura di screditare il capo branco. Tuttavia, è evidente che la responsabilità non ricade solo sull’autore materiale del reato, ma anche su coloro che, anche moralmente, hanno contribuito a istigare o supportare l’atto criminale.
Come contrastare il fenomeno
Marina Condoleo sottolinea che la risposta a questa problematica deve essere globale e coinvolgere sia interventi punitivi che educativi. È fondamentale che i giovani comprendano che ogni azione comporta conseguenze, sia dal punto di vista legale che sociale. Questa è una chiamata all’azione per le istituzioni, le organizzazioni no-profit e la comunità nel suo insieme: è tempo di affrontare questa realtà con determinazione e di impegnarsi per un futuro più sicuro e giusto per i nostri giovani. – Fonte www.consumerismonoprofit.it –