FdI, Ruspandini: “Non mi aspettavo da Roberto (Caligiore) quello che ho letto. Riprenderemo il Comune”

Il deputato e coordinatore provinciale parla all'indomani del ko ceccanese: "Ora ricostruiamo sezioni e blocchiamo progetti individualistici"

All’indomani della disfatta del centrodestra ceccanese, abbiamo ascoltato l’onorevole di FdI Massimo Ruspandini. – LEGGI QUI – Quella che leggerete è un’intervista fatta attraverso WhatsApp. Non c’è nulla di inedito nel metodo e molti giornalisti lo utilizzano per comodità, anche se risulta meno autentico e impedisce di controbattere immediatamente alle affermazioni. Ma si pratica quando l’interlocutore non può incontrare il giornalista (nella fattispecie Ruspandini è a Montecitorio) e, comunque, sempre l’interlocutore ritiene che non sia utile per la sua comunicazione rispondere all’impronta via telefono. Vuol dire che le affermazioni del parlamentare meloniano che leggerete sono state meditate e non sono frutto degli appunti del giornalista.

Campagna elettorale ceccanese, da sinistra il coordinatore regionale Paolo Trancassini, il deputato ciociaro Paolo Pulciani e l’onorevole Massimo Ruspandini
  • Onorevole Ruspandini è ancora convinto della bontà della strategia “zero autocritica” per la fine ingloriosa dell’ultima amministrazione comunale?

“All’epoca ho scelto un capitano dei Carabinieri pluridecorato, stimato da tutti, che si è dimostrato molto bravo in politica. Se ha sbagliato lo deciderà la magistratura. Io venivo accusato di essere troppo chiuso in un ambiente che andava aperto. Di certo non mi aspettavo da Roberto quello che ho letto. Come me, non se lo aspettava nessuno”.

“Ad interpretare bene i dati elettorali restiamo il primo partito”

  • Perché secondo lei, nonostante 5 candidati a sindaco, è stato mancato l’obiettivo minimo di giungere al ballottaggio?

“Ricordo sommessamente che il centrosinistra in altre epoche a Ceccano ha sfiorato il 75%…c’erano 8 candidati e non c’erano stati arresti…Qui, di fronte ad un episodio che ha sconvolto letteralmente la città per la considerazione che aveva di Caligiore, si è vinto per poco al primo turno”.

  • Il risultato umiliante di Fratelli d’Italia e il 20% dell’intera coalizione “Di Pofi” crede davvero che siano frutto del “clima da ghigliottina e da caccia alle streghe”?

“Il dato di Fdi è quello delle donne e degli uomini di almeno 3 delle liste della coalizione. Oggi, dal 24 Ottobre, data ormai nel pantheon della sinistra ceccanese più del 25 Aprile, tutti parlano di Ceccano e della crisi di FdI che, se si sa leggere, è ancora di gran lunga il primo partito della città…”.

  • C’è sempre un punto da cui ricostruire nonostante le macerie: non pensa che occorra una nuova classe dirigente comunale del centrodestra completamente staccata dal passato amministrativo anche recente?

“Guardi mi accontento di quello che hanno detto le urne… Due ragazze di trent’anni elette e la lista più forte fatta da uno che non ne ha nemmeno quaranta”.

“I vincitori si faranno male da soli, riprenderemo il Comune”

  • Sul piano amministrativo che tipo di opposizione suggerirà di portare avanti a Di Pofi in Consiglio ed ai dirigenti del circolo in città?

“Di rimanere tranquilli. Si faranno male da soli. E se dureranno 5 anni, riprenderemo il Comune a furor di popolo”.

  • Quali ripercussioni politiche teme di più a livello provinciale o ritiene che il risultato della sua città non sia destinato ad influire sul seguito della nuova stagione di Fratelli d’Italia in Ciociaria?

“Quando eravamo gli unici in Italia ad avere un monocolore di FdI in un comune superiore ai 15 mila abitanti, nessuno faceva certe domande … eppure negli anni in quello che era il quadrante più rosso della Ciociaria nessuno tranne Giorgia Meloni è sembrato essersi accorto di quello che abbiamo costruito…Mi riferisco al fatto che ad Amaseno oggi c’è un sindaco di FdI, a Patrica uguale, a Castro dei Volsci anche…il consigliere regionale Daniele Maura è di Giuliano di Roma e a Villa Santo Stefano e a Vallecorsa abbiamo amministratori e percentuali bulgare. Senza contare le decine di amministratori tutti giovanissimi da nord a sud che abbiamo eletto e tutti i sindaci di FdI a cui sono personalmente tanto legato. Anche qui, mi chiedo come sia possibile non vedere la trave. Mi faccia dire che, mentre per il Pd devono venire da Roma per consentire loro di celebrare un congresso provinciale, in FdI, partito che sfiora il 40%, io sono stato eletto per acclamazione. Capisce? Per acclamazione! Del resto ho favorito l’ingresso di tutte le componenti che oggi fanno parte del partito. Tutte. Ognuno di loro è entrato grazie a me. Non ci siamo arroccati nella contea come si ama dire in giro…Abbiamo costruito, passo dopo passo, una unità de facto in un ambiente che dai tempi del MSI in Ciociaria è stato sempre uno scannatoio e addirittura era diviso in due federazioni…forse a qualcuno dentro e fuori FdI conviene un partito debole e una leadership debole…che le devo dire?”.

Massimo Ruspandini in Aula

“Alle provinciali sbagliato non aver favorito l’intesa con Lega e FI”

  • A livello di schieramento politico, considerata l’inconsistenza della Lega e l’inesistenza di Forza Italia, cosa si sente di dire ai due partner?

“L’unità del centrodestra è la stella polare e mi impegnerò personalmente perché in ogni elezione di ogni livello sia perseguita. La dobbiamo difendere sempre. Anche io ho delle responsabilità ben precise. Non aver favorito l’accordo con la Lega insieme a Forza Italia nelle scorse provinciali è stato un errore a cui ne è seguito un altro”.

  • Sul piano umano che bilancio ritiene di poter trarre dalle vicende politiche difficili vissute a Ceccano?

“Che la politica oltre che ad essere sofferenza, come è capitato a molti di noi per le note vicende, può essere gioia. Ormai siamo abituati a gioire e cantare solo per i goal di un calciatore… Io invece sono contento per chi cantava e gioiva per la politica, in questo caso dopo la vittoria di Andrea Querqui. So cosa si prova. E’ successo anche a noi e succederà di nuovo. Dobbiamo ristabilire il primato della politica, ricostruire le sezioni e non consentire a chi ha progetti individualistici e autoreferenziali di avere il sopravvento”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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