Già ad inizio novembre, nemmeno troppo timidamente, addobbi e lucine hanno fatto capolino nelle vetrine, tra gli arredi, sugli ingressi di attività commerciali e locali pubblici. Siamo al primo giorno di dicembre e più di qualche famiglia, tra le più precipitose, ha fatto sia l’albero che il presepe. Diversi, in provincia, gli enti comunali e le associazioni di commercianti che hanno provveduto a piazzare le luminarie lungo strade principali o meno e nelle zone caratteristiche dei rispettivi centri storici. In quasi tutti i negozi, ormai, gli scaffali risultano allestiti con articoli strettamente a tema, tra decorazioni, oggetti scenografici, idee regalo. Nei reparti alimentari panettoni e pandori si potevano acquistare già a fine ottobre: ad oggi questi hanno conquistato sempre più spazio, seguiti a ruota da torroni, spumanti, cotechini, zamponi e via dicendo. La nostra redazione ha documentato i tempi e le tendenze di questo Natale 2025: le immagini riportate si riferiscono ad attività commerciali della città di Sora, immortalate dalla prima settimana di novembre fino alla seconda decade. C’è da dire che la “magia” delle festività sembrerebbe averci assorbito decisamente in anticipo rispetto agli anni precedenti, decisamente molto in anticipo rispetto ai tempi prescritti dalle tradizioni.
Ma davvero il Natale è solamente quello indicato dai tempi canonici? Veramente è così “osceno” non rispettare la tradizione e fare albero e presepe prima della festa dell’Immacolata, 8 dicembre? Oppure mangiare il panettone a metà novembre? Il Natale è sinonimo di famiglia, calore, serenità, condivisione: occasione per ritrovarsi con parenti ed amici tralasciando quelli che sono gli impegni e le difficoltà che caratterizzano il quotidiano per 12 mesi l’anno. Anticipare i tempi equivale a tuffarsi nello spirito ed anticipare le emozioni che ne derivano, evidentemente la “febbre del Natale” appaga le menti, dona benessere emotivo, ci fa stare meglio. Uno stato d’animo sicuramente bombardato ed “influenzato” dal consumismo ma, in definitiva, chi se ne frega se in tutto ciò resta salva la magica atmosfera tipica ed esclusiva che solo il Natale riesce a generare.
Innegabile, i contenuti social già a metà ottobre propinavano regali, addobbi, viaggi, tutorial per cenoni e pranzi, invitando il popolo del web ad “iniziare prima”. Così come le aziende hanno proiettato in anteprima i consumatori negli acquisti, con campagne pubblicitarie mirate, promozioni ed incentivi per incoraggiare gli acquisti e stimolare più acquisti. A livello locale si registra un boom di eventi, dai percorsi enogastronomici ai mercatini alle vere e proprie fiere, ed ancora: concerti, spettacoli, intrattenimento, rassegne cinematografiche, teatro. In tutti i comuni del territorio provinciale sono già state calendarizzate le date di manifestazioni e kermesse vestite di rosso ed addobbate con fili dorati e palline colorate.
Chi può dire che accelerare le festività sia un male? È evidente quanto l’aver anticipato i tempi, quest’anno più che mai, abbia prodotto quell'”effetto entusiasmo” che, molto probabilmente, renderà anche più sopportabili le spese. Non si può non considerare, in tal senso, la necessità delle famiglie di spalmare i costi “obbligati” del Natale, affinché sia più facile gestire le rispettive finanze relativamente allo shopping ed amministrare il budget a disposizione senza correre il rischio di rimanere con il portafogli vuoto. Se poi si riesce ad evitare lo stress del dover comprare all’ultimo minuto, con lunghe code alle casse, scaffali semivuoti ed articoli introvabili…In conclusione, allungare la stagione degli acquisti non necessariamente corrisponde ad indurre i consumatori a spendere di più, soprattutto in cose che non servono, oppure ad una spesa alimentare smodata: il nostro Natale non rientra in alcun fenomeno socio-economico, purtroppo è una realtà che i borsellini siano sempre più leggeri e le famiglie costrette a ponderare ogni singola spesa. Di contro, in molti richiamano all’autenticità del Natale, delle tradizioni, dello stare insieme ricusando la commercializzazione delle festività per eccellenza, i giorni più attesi di tutto l’anno, da bambini ed adulti.






