Dopo il convegno Cisl Lazio, che ha rimesso in carreggiata il progetto della stazione Tav in linea a Ferentino, è arrivata la riunione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, convocata dal vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e organizzata dal deputato leghista Nicola Ottaviani, peraltro eletto nella circoscrizione Cassino-Terracina. – LEGGI QUI
La reazione cassinate ufficiale, unica e formale, è stata quella del presidente del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, Alberto Bòrrea che ha fissato la linea della difesa delle aspirazioni del cassinate. – LEGGI QUI – Aspirazioni che, peraltro, risalgono ai primi anni Duemila ed hanno portato al centro della polemica politica territoriale varie ipotesi localizzative di stazioni in linea, da Pignataro Interamna a Piedimonte San Germano per finire con Roccasecca. Ma di concreto la politica e le istituzioni cassinati non hanno messo in piedi alcunché. Cosa diversa sta avvenendo coi rappresentanti istituzionali dell’area del capoluogo e del nord della provincia. Stavolta sembra che il percorso segnato abbia quanto meno fondamento in iniziative che consegnano agli annali gli impegni di rappresentanti di prima linea. Fratelli d’Italia Cassino tenta di rimettere in gioco anche il territorio sud della provincia chiedendo che Rete Ferroviaria Italiana proceda a comparazioni tecniche tra le varie possibili localizzazioni per mettere trasparentemente sul tavolo il rapporto costi/benefici, nella certezza che la collocazione del Cassinate sia baricentrica e vantaggiosa da molti punti di vista.
“Che logica può mai avere una fermata messa a pochi km da Roma?”
Una questione che torna a sottolineare Mino Marino, vice coordinatore di FdI Cassino: “La Presidenza del Coordinamento cittadino ha trasmesso a RFI, nonché agli enti regionali e nazionali competenti, una formale richiesta urgente di chiarimenti e accesso agli atti in merito all’esclusione del nodo ferroviario di Cassino dagli studi di
localizzazione della stazione TAV nel Lazio meridionale”.
- Qual è la sensazione sul fronte delle possibilità concrete di realizzare l’infrastruttura?
“Sul tema TAV si assiste, purtroppo, a una proliferazione di tavoli e dichiarazioni di impronta prettamente propagandistica. Ad oggi non risulta alcuna progettualità concreta da parte di RFI per il potenziamento dell’Alta Velocità sulla tratta Roma–Cassino. Eppure, dal punto di vista economico e logistico, sarebbe razionale valutare una soluzione di interconnessione nell’area Pignataro/Castrocielo, con tempi di realizzazione e costi significativamente inferiori rispetto a quelli necessari per costruire ex novo una stazione in area meno baricentrica. Su questioni così rilevanti dovrebbe prevalere il buon senso, non il campanilismo. Basterebbe porsi una domanda semplice: che logica avrebbe ipotizzare una fermata AV a pochi chilometri da Roma, dove il treno non farebbe neppure in tempo ad accelerare?”
“Sull’ingresso di Buongiovanni alimentate presunte contrapposizioni”
- L’ingresso di Arturo Buongiovanni dovrebbe dare un approccio diverso alla vostra opposizione in Consiglio comunale. Considerata da alcuni più dolce che agra.
“Il presidente Alberto Bòrrea e il dirigente provinciale Antonio Cardillo hanno
colto pienamente il senso politico che ha ispirato la scelta di Arturo Buongiovanni
di aderire a Fratelli d’Italia. Dispiace constatare come su tale vicenda si sia
costruita, artatamente, una narrazione forzata, priva di fondamento e
confezionata come un “caso mediatico” che, nei fatti, non esiste. I giornalisti
fanno legittimamente il loro mestiere, ma – come ho già avuto modo di precisare
pubblicamente – sarebbe auspicabile, in casi simili, un più attento vaglio delle
fonti. In particolare, sarebbe opportuno attribuire maggiore valore e credibilità a
chi rappresenta legittimamente il partito sui territori, piuttosto che alimentare
illazioni su presunte fratture o contrapposizioni che non hanno alcun riscontro
nella realtà”.
- Oltre le illazioni cosa c’è da vedere in concreto nelle vostre nuove strategie di coordinamento?
“Guardiamo ai fatti politici, quelli veri. A Cassino non si è trattato di una mera
operazione numerica, ma di un passaggio che rafforza una struttura già
consolidata. Fratelli d’Italia si è dotata di una Presidenza cittadina e di un
Direttivo composto da persone di grande qualità, ciascuna con competenze
specifiche, in grado di sostenere e indirizzare l’attività dei consiglieri comunali. In
termini di opposizione, è ben diverso agire in modo isolato o estemporaneo,
rispetto a un’azione politica coesa e strutturata, condotta in logica di squadra.
Questo è il vero valore aggiunto dell’adesione di Arturo Buongiovanni. Le
dietrologie sulle ‘patenti’ o sulle modalità con cui si è perfezionata la scelta
appartengono a dinamiche che non interessano i nostri iscritti e che, francamente,
non meritano ulteriori commenti”.
“Nel partito nuove energie che rappresenteranno l’alternativa”
- A dirla tutta, singoli esponenti meloniani sono stati visti in posizione contigua rispetto al primo cittadino più che di sano contrasto. Cosa si sente di dire sulla linea politica di FdI?
“Ai nostri iscritti e ai cittadini intendiamo rispondere con serietà e visione. La
dirigenza di Fratelli d’Italia a Cassino, insediatasi nella sua composizione attuale
da meno di tre mesi, ha come obiettivo prioritario quello di individuare all’interno
del partito le migliori energie, capaci di rappresentare in modo credibile le istanze
di un territorio che vive una crisi sociale ed economica profonda, e che
meriterebbe ben altra attenzione da parte del governo regionale. Le prossime
sfide elettorali non sono lontane, e non ci coglieranno impreparati, a condizione
che ciascuno faccia la propria parte”.