Frosinone, Anselmo Pizzutelli: “Non presuntuoso ma coerente. Per questo sono stato cacciato dalla maggioranza”

Si avvicinano la seduta sull'assestamento di Bilancio ed i timori di defezioni nella coalizione di governo, ormai ridotta a numeri risicati

Con una cena di maggioranza il sindaco Riccardo Mastrangeli ha cercato di mantenere serrate le fila che gli restano a disposizione, in vista della seduta sull’assestamento di Bilancio del 31 luglio. Ma, dopo la scelta di Armando Papetti (consigliere eletto nella Lista Marzi) di non prestarsi alla recita del diciassettesimo, che oltretutto non può portare bene né in politica né in altre cose, il numero 16 identifica una coalizione che fatica ad assicurare il numero legale alla prima convocazione del Consiglio comunale. Eppure, nel 2022 aveva vinto un fronte schiacciante con 22 consiglieri, se non fosse che Mastrangeli, pur contando sul sostegno della Lega e di Nicola Ottaviani, della Lista per Frosinone e del vicesindaco Antonio Scaccia, ha perso per strada di 9 degli eletti. Tutti sostituiti da ex oppositori: provenienti da Lista Vicano, Gruppo Civico, Lista Marini, Lista Marzi. E i conti non tornano lo stesso.

Lo sanno bene in Fratelli d’Italia dove la componente di Aldo Mattia ha chiesto il confronto immediato con Forza Italia e Lista Mastrangeli per ritornare ad un centrodestra unito. Una strada che in Consiglio il capogruppo meloniano Franco Carfagna aveva delineato, seppur limitandosi a spingere sul rientro della componente degli azzurri. Ad un certo punto – nel marzo scorso – l’approvazione della mozione che avrebbe bloccato la pedonalizzazione completa di Piazzale Kambo pareva l’apertura verso una riappacificazione. Ma quell’impegno è stato disatteso e la minoranza dissidente (Anselmo Pizzutelli, Maria Antonietta Mirabella, Giovanni Bortone, Pasquale Cirillo) si è recata dal prefetto Liguori per denunciare il mancato rispetto delle procedure votate in assise. Confermato così anche che la situazione tra i nove eletti nel centrodestra – finiti all’opposizione – e sindaco Mastrangeli resta di stallo, con distanze ancora nette.

La coalizione di Mastrangeli cerca di serrare i ranghi ed evitare debacle consiliari

Ad Anselmo Pizzutelli abbiamo chiesto cosa pensa del confronto in Fratelli d’Italia per tentare una ricomposizione delle fratture con la Lista Mastrangeli.

“Ho sempre messo al primo posto, insieme agli altri amici Mirabella e Bortone per conto dei quali mi sento di poter parlare, quelle che sono le esigenze della città. Non abbiamo mai cercato poltrone. Quando ce le hanno offerte, le abbiamo rifiutate semplicemente perché non barattiamo le esigenze del capoluogo con posti di gestione del potere. L’abbiamo fatto per mantenerci le mani libere quando si è trattato di chiedere risposte nell’interesse di Frosinone. Adesso, se queste risposte arrivassero noi non escluderemmo certo il voto a sostegno delle soluzioni auspicate e attese. Ma è certo che il nostro sostegno non doveva né essere considerato blindato, per cui avremmo votato ogni cosa tappandoci il naso, né tantomeno possiamo essere considerati degli stupidi che non votano, magari per partito preso, ciò che è nell’interesse della città”.

  • Quindi si potrebbe essere moderatamente possibilisti?

“Laddove ci fosse un dialogo aperto per risolvere i tanti problemi che si sta facendo finta di non vedere, si abbandonasse la politica della propaganda, dei reel e delle fotografie e si decidesse di andare alla sostanza delle questioni, affrontandole dopo aver accettato la critica costruttiva, allora il discorso ovviamente cambierebbe”.

  • Può accadere davvero?

“Quello che poteva esser un segnale, l’approvazione della mozione su Piazzale Kambo, è stato rimangiato: come interpretare quel che è successo se non alla stregua di una chiusura? E’ lui che ha cacciato me, lui che ha tolto la delega a me ed a Bortone. Perché? Perché avevo espresso criticità pubblicamente, in Consiglio comunale? Perché è ritenuto un reato il non aver sottoscritto il documento di fiducia alla sua giunta? Ma poi mi chiedo: di quel documento cosa ne ha fatto? Delle firme di Sardellitti, Cirillo, Martino, Scaccia, Pallone, e altri che ci ha fatto? Non voglio essere presuntuoso ma semplicemente coerente. All’epoca c’erano cose che non mi piacevano come le piste ciclabili, il Brt, la chiusura al traffico della piazza dello Scalo. Tutte questioni che anche oggi stanno creando problemi sui quali, ormai, anche altri hanno espresso opinioni problematiche e preoccupate. Ma…”.

“Ho espresso criticità su piste ciclabili, Brt e Scalo ma ora altri dicono le stesse cose”

  • Ma cosa?

“Ma forse manca il coraggio di andare fino in fondo coi ragionamenti amministrativi. Fratelli d’Italia ha chiesto la modifica del progetto dello Scalo: ma poi? Io sono stato coerente, ho parlato delle criticità e mi ha tolto la delega, ho sostenuto scelte quando le consideravo positive ma non ho sostenuto cose sbagliate e che la città non approva. Ora sbagliare è umano ma perseverare è diabolico. Di fronte ad una revisione della chiusura al traffico che poteva diventare un momento di revisione delle scelte, con apertura a chi sosteneva la necessità del transito di auto e bus, ho preso parte all’interruzione della seduta consiliare per poi prendere parte all’approvazione all’unanimità della mozione per rivedere il progetto. Ma le cose sono andate diversamente e gli errori sotto gli occhi di tutti”.

  • Perché è successo?

“Penso che ci sia un peso eccessivo della questione politica, che va pure bene tenere in debita considerazione, nel senso che è comprensibile valutarla ma non dimentichiamo la vicenda amministrativa. Signori, mi chiedo, non è che qua la politica mette in secondo piano le questioni concrete dei cittadini perché bisogna pensare alle provinciali, a far quadrare i posti alla Regione e al prossimo candidato sindaco? Vi dimenticate le esigenze della città? Perché, a conti fatti, è evidente che appare del tutto inutile chiedersi perché ci sia disaffezione alla politica da parte delle persone e perché la maggior parte degli aventi diritto non vada più neppure a votare: chi è responsabile dell’astensionismo? Io che non parlo di poltrone e di politica o chi ha governato finora?”

  • Ora si va al Consiglio comunale sull’assestamento con numeri della maggioranza limati al minimo. Cosa ne pensa?

“Che qualcuno dovrebbe porsi il problema del perché la maggioranza bulgara dei 22 dello 2022 è ridotta a stare al di sotto del minimo necessario per la prima convocazione. Qualcuno non si sente responsabile di aver perso tutto il suo gruppo. E di aver perso tanti pezzi? D’altronde ha scelto di farsi sostenere da chi si era candidato dall’altra parte. Per carità, si può scegliere di governare in qualsiasi modo possibile, pur andando contro logiche politiche che non mi appartengono ma anche di coerenza. Ma la domanda su come si sia giunti alla situazione odierna se la dovrebbe porre chi ne è stato l’artefice: come mai ha perso 9 consiglieri? Sono tutti matti o forse queste nove persone volevano portare qualcosa di nuovo nel dibattito, nel confronto? Anche in termini di trasparenza, anche contestando certe spese”.

“Sul degrado urbano condivido in pieno quanto affermato da Armando Papetti”

  • Il consigliere Papetti, “armato” di telefonino in modalità foto, ha fatto un giro nelle aree cittadine assediate dal degrado. Si unisce al suo appello ad intervenire con urgenza?

“Ho letto con interesse le dichiarazioni del consigliere nonché amico Armandino e voglio dire che condivido proprio tutto, sono preoccupato come lui e contento che lui abbia preso questa iniziativa di denuncia. – LEGGI QUI – Posso solo aggiungere che la situazione è la stessa sia al centro che nelle periferie. Ho apprezzato anche il riferimento alle frasi pronunciate in Consiglio dal sindaco che sulla manutenzione assicurava la cura personale ritenendola fondamentale per la città. Ma non è andata così e l’allarme non riguarda solo incuria, erbe alte, sporcizia, ma anche panchine divelte, aree abbandonate ai vandalismi, arredo urbano devastato e non sostituito, intere zone dimenticate. Tanto che Papetti conia il titolo di capoluogo dell’incuria che certo i cittadini e la città non meritano”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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