“Il BRT un sogno sfumato per cambiare una mobilità dannosa. Un’idea, oggi una iattura per la città, ma ex grande ambizione miseramente sgretolatasi, che il Gruppo FutuRa ha sostenuto con convinzione. Bene dice Anselmo Pizzutelli che il progetto vive la realtà di un aborto, da cui scaturisce la necessità attuale di abbandono. Visione e conclusione basate, però, su un dibattito di 3 anni incentrato e concentrato prevalentemente su ipotesi innumerevoli di ricerca di percorsi mutati, dichiarati e puntualmente smentiti”. Lo scrivono in una nota a firma congiunta i consiglieri Teresa Petricca, Francesco Pallone e Giovambattista Martino.
“Una città culturalmente privata della qualità della vita”
“Vero è – aggiunge il Gruppo FutuRa – che il fallimento attuale è sotto gli occhi di tutti, ma val bene ricordare che il BRT nasceva con altro intento non identificabile con il percorso, oggi purtroppo divenuto l’unico oggetto del contendere. Riduttivo risulta il giudizio, se lo stesso è rapportato esclusivamente alla valutazione di un tragitto che possa o meno favorire il traffico veicolare inopportuno di sempre, permeato della qualunquistica visione di raggiungere le porte delle attività commerciali o dei propri ambiti abitativi e lavorativi. Il traffico caotico, fonte inequivocabile di inquinamento, immagine arcaica di una città culturalmente inadeguata priva e privata di qualità di vita, resta obiettivo da gestire, da ridurre, in nome di una mobilità sostenibile alternativa, a dimensione d’uomo e prioritariamente a salvaguardia della salute e non certo l’elemento da favorire con l’esclusiva ricerca di qualsivoglia percorso del Brt”.
Ok alle auto ed ai bus ma dimensionati in un riassetto di Tpl e mobilità
Martino, Petricca e Pallone dicono sì al traffico veicolare, “ma dimensionato, contenuto nell’ambito di un prioritario promesso e propagandato riassetto dove il trasporto pubblico, le piste ciclabili, la mobilità alternativa, la gestione di vie preferenziali, la ridefinizione dei parcheggi, la riqualificazione del verde avrebbero dovuto generare il promesso cambio epocale verso una città green, sostenibile, fatta propria l’opportunità unica, irripetibile del ricco e cospicuo finanziamento europeo del PNRR. Una vera manna, tanto denaro, sprecato però, nel pieno oblio e disconoscimento dei previsti piani di risanamento dell’aria, come da indicazioni comunitarie. Frosinone città con il maggior numero di automobili per abitante, detentrice dei record negativi per sforamento delle polveri sottili ormai da epoca ultradecennale, con le note e mai negate malattie sequenziali”.
“Personaggi inquietanti, fattori di caos e fautori di spese purché si facciano”
Il Gruppo FutuRa, nel mentre punta il dito “sull’indeterminatezza e la confusione nella mal gestio del progetto e sul non risultato attuale rifiutandolo, ribadisce di riconoscerne la necessità di attuazione nel giusto modo, continuando a sperare e credere con pieno appoggio al cambiamento, sempre ponendo ambiente e salute nell’ambito delle priorità da rispettare. Rifiuta, non senza critica, l’approssimazione, l’ormai acclarata dubbia preparazione degli addetti ai lavori, la superficialità e l’incapacità dimostrate idealmente e pragmaticamente nell’assemblare una serie di opere e soprattutto la supponenza di chi non ha mai voluto ascoltare altre voci, se non le tre o quattro solite di sempre, personaggi inquietanti nel dire ed ancor più nel fare, mai interconnessi, maestri veri fattori del caos e fautori delle spese purché si facciano. Incapacità totale di realizzare un progetto compiuto, svilito e paralizzato da una banale circolare elettrica, su gomma”.
“Rilanciamo un progetto per promuovere l’ambizione della mobilità alternativa”
“Persi dietro le cariole di asfalto di Via Marittima, dietro i metri, le misure ed i fornitori di pulmini, impegnati in un cronico disfacimento e rifacimento di improbabili e mal comprese, mal pubblicizzate e mal utilizzate piste ciclabili. Nessuna rivoluzione epocale, nessun interesse verso i cittadini, nessuna attenzione all’ambiente. Abbiamo appoggiato e vogliamo rilanciare un progetto che ha perso l’ambizione di promuovere la mobilità alternativa, non vogliamo abbandonare il sogno, rifiutando qualsiasi realtà che, anche lontanamente possa ricondurci allo status quo”, conclude la sua nota il Gruppo Consiliare FutuRa.