Frosinone – Maxi operazione della polizia, il fiato sul collo della criminalità: il reportage

Casermone, Cavoni e Corso Lazio nel mirino della Questura. In pochi minuti già sequestrate dosi di droga grazie al fiuto dei cani

Frosinone – “Gli faremo sentire il fiato sul collo”, questo aveva detto il Questore Domenico Condello a poche ore dalla sparatoria di sabato 9 marzo in via Aldo Moro. E questo, da quasi un mese a questa parte, è stato fatto. Braccati, circondati, senza possibilità alcuna di continuare ad operare nell’illegalità. Gli esponenti delle famiglie albanesi che gestivano il mercato della droga si sono dovuti allontanare, in fretta e furia. “Qui al Casermone non ci sono più”, dice qualcuno affacciandosi coraggiosamente dalle porte degli appartamenti di quell’agglomerato di cemento da sempre zona di spaccio e un tempo terra di nessuno. Ora non più. Le grate alla famosa “finestrella” dalla quale veniva smerciata la droga sono sparite. Segno che la pressione continua e costante della Forze dell’ordine sta dando i risultati sperati.

La città è blindata. Così è stato anche oggi. Intorno alle 14:30 un elicottero della Polizia di Stato ha iniziato a sorvolare il circondario del “malaffare”. Una maxi operazione di controllo nelle zone “calde” del capoluogo che segue le numerose portate avanti nelle ultime settimane. Casermone, Cavoni, Corso Lazio e aree limitrofe presidiate dagli agenti della Polizia di Stato che, su ordine del Questore, stanno scandagliando abitazioni, cantine, sottoscala. Ogni angolo, ogni anfratto sono stati perquisiti.

Al lavoro con la Squadra Mobile, le Volanti, la Polizia Scientifica, la Digos e il personale ATER. Già prima delle 15:00 sono state sequestrate diverse dosi di cocaina, marijuana e hashish grazie al fiuto dei cani antidroga e antiesplosivo impiegati anche nella ricerca di armi. Le risultanze dettagliate del servizio verranno rese note nelle prossime ore.

La Polizia è entrata anche in alcuni alloggi occupati abusivamente per controllare le persone all’interno e consentire all’Ater di avviare i procedimenti di sfratto. Qualche avvocato ha fatto capolino con in mano delle carte, quasi certamente chiamato da chi sta per “esser messo alla porta”. È la legge. E gli uomini dello Stato la stanno facendo rispettare. Un segnale forte e chiaro di lotta e contrasto alla criminalità organizzata, l’ennesimo. *Seguono aggiornamenti

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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