Frosinone “non è un paese per giovani”. E lo dimostrano i numeri: la grande fuga

Secondo l’Ufficio Studi della CGIA, la provincia ciociara ha perso oltre 21mila giovani in dieci anni: -18,6%. Peggio di noi, solo il Sud

Frosinone si sta svuotando. O meglio: si sta svuotando dei giovani. Non è un’impressione. È una certezza statistica. Ed è un primato di cui francamente avremmo fatto volentieri a meno: la nona provincia d’Italia per perdita di popolazione giovanile negli ultimi dieci anni. E l’unica del Centro Italia nella top ten del declino, in compagnia di realtà del Sud da tempo in emergenza.

Nel 2014 i ragazzi tra i 15 e i 34 anni erano 113.256. Oggi sono appena 92.214. Significa che in dieci anni ne abbiamo persi più di 21.000. Il -18,6% è un tonfo sonoro, non una flessione. È un grido d’allarme.

Dove vanno i giovani? Dove possono

Roma, Milano, Bologna. Ovunque ci sia vita. Opportunità. Futuro. Non è più la “fuga dei cervelli”, è la fuga della normalità. Un giovane, oggi, a Frosinone non trova un posto dove uscire, figuriamoci dove restare.

Facciamoci una domanda semplice: cosa offre Frosinone a un ragazzo? La risposta è spietata: niente. Nessuna proposta culturale degna, nessun polo universitario, nessun centro di aggregazione reale. Il centro storico è un monumento alla disillusione: negozi chiusi, saracinesche abbassate, e se i commercianti — giustamente — sono i primi a non crederci più, allora perché dovrebbe crederci un ragazzo?

E mentre il Nord cresce, Frosinone si spegne

In dieci anni il Nord Italia ha guadagnato oltre 100.000 giovani. In Friuli, in Emilia, in Lombardia. Lì si investe. Si progetta. Ma qui? Qui si costruiscono piazze inutili, si moltiplicano i centri commerciali vuoti, si promettono università da campagna elettorale (“porteremo la Bocconi!”, ma quando mai?) e intanto non c’è nemmeno un’aula studio decente con posti disponibili.

I giovani se ne vanno, ma nessuno si muove

Non è solo un problema demografico, è una questione di identità. Frosinone non è più una città per giovani, e forse non lo è mai stata davvero. Ma se non si cambia rotta ora, non resterà più nessuno a cui lasciare le chiavi.

Le soluzioni ci sarebbero. Investire in formazione vera, creare spazi di studio e di cultura, incentivare il rientro dei giovani con politiche serie. Invece si continua con la gestione a vista, la logica del rattoppo. E nel frattempo, ogni giorno, un ragazzo fa le valigie. E se ne va. Non con rancore. Ma con la consapevolezza che altrove esiste una vita possibile.

E allora sì, diciamolo senza ipocrisie: Frosinone è una città per vecchi. E finché non ci sveglieremo da questa comoda rassegnazione, resterà tale.

- Pubblicità -
Giuseppe Manzo
Giuseppe Manzo
Aspirante giornalista e giovane praticante collabora attivamente con Frosinone News. È studente presso l’università La Sapienza di Roma e studia Comunicazione pubblica d’impresa. Ha inoltre una pagina YouTube dove pubblica periodicamente inchieste di intrattenimento

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Sora – Incidente su via Napoli, violento impatto tra due auto: arrivano i carabinieri

Scontro all’incrocio tra Via Napoli e Via Cadorna. Fortunatamente nessun ferito grave, sul posto i carabinieri per i rilievi

Phishing, sul web corre la truffa che sfrutta il logo dei carabinieri: come non cadere nella trappola

È stata rilevata una campagna che utilizza false convocazioni giudiziarie a firma "Comando Carabinieri per la tutela dell'informatica"

Regione – Con un’accetta si accanisce sull’ex della figlia: notte di sangue e violenza in strada

Terracina - La vittima ha riportato gravi lesioni craniche, mentre l’aggressore si è consegnato spontaneamente alla Polizia

Cassino – Caos in centro, extracomunitario semina il panico tra la gente e finisce nei guai

L’episodio si inserisce all’interno di un più servizio straordinario di controllo del territorio che ha visto impegnati gli agenti di polizia

È morto l’avvocato Valerio Catenacci, Foro in lutto per la prematura scomparsa dello stimato legale

Atina - Il professionista, già assessore ai Lavori Pubblici del Comune, molto stimato, lascia la moglie e la giovane figlia

Willy Monteiro Duarte, cinque anni fa l’omicidio: oggi la sua città si stringe nel ricordo

Il giovane ucciso a Colleferro il 6 settembre 2020: momenti di raccoglimento e una serata con i ragazzi per non dimenticare
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -