“Approvare pratiche senza la presenza dei maggiori sostenitori di questa coalizione
può essere un atto di coraggio del sindaco, ma politicamente è un segno di
debolezza”: il commento è di Armando Papetti, consigliere comunale eletto nella Lista Marzi, a margine delle ultime tensioni nella maggioranza che sostiene Riccardo Mastrangeli, dopo il voto in giunta sul progetto del Brt avvenuto nonostante l’assenza dei due assessori di Fratelli d’Italia. “Partendo dal principio che governare non è un fatto di numeri ma di coalizione di forze politiche che hanno condiviso e sottoscritto un programma – analizza Papetti -, quando questo viene a mancare ed un sindaco si trova a chiedere sostegno a pezzi dell’opposizione, è evidente che qualcosa si è rotto”.
“Amministrazione appesa al voto di qualche consigliere prestato”
Qual è il punto? “La volontà popolare di fatto viene stravolta – afferma l’esponente del centrosinistra -; è il sintomo di una amministrazione che ha perso coerenza e credibilità. Penso che i cittadini hanno il diritto di avere un governo della città responsabile e non certamente una amministrazione appesa al voto di qualche consigliere prestato”. Il riferimento è ai numeri risicati per la prima convocazione del Consiglio comunale ed anche per l’approvazione di delibere particolarmente rilevanti.
“Onestà morale e rispetto dei cittadini dovrebbero portare agli atti conseguenti”
Secondo Papetti l’attuale assetto della coalizione di governo fa giungere ad una sola conclusione: “Di fatto – scandisce – la volontà dei cittadini è stata sostituita da alchimie di palazzo che nulla hanno a che fare con l’espressione del voto degli elettori. Quando non si è più in grado di governare con la propria maggioranza, quando si è costretti a gasarsi su equilibri fragili, su accordi di retrobottega o su
appoggi occasionali, per onestà morale e rispetto dei cittadini, bisogna trarne le
dovute conclusioni”. Un suggerimento durissimo da accogliere per il primo cittadino.