Numeri della maggioranza che sostiene il sindaco Riccardo Mastrangeli e novità nella circolazione cittadina a partire dal 9 gennaio agitano il mondo politico e amministrativo del capoluogo. C’eravamo lasciati con la seduta sull’area vasta che, per motivi insiti nell’importanza dell’argomento che tavalica i confini dei gruppi politici per investire le prospettive della città intera e del territorio, avevano assicurato almeno 16 voti a favore della coalizione che sostiene il primo cittadino (20 sull’argomento specifico dell’istituzione dell’ufficio Europa). Ma l’8 gennaio – col question time convocato alle ore 19 – ci sarà un test importante per la maggioranza, in vista della seduta consiliare oridnaria che prevedibilmente si svolgerà tra fine mese ed inizio febbraio e avverrà ormai, come di consueto, in prima convocazione. Quindi non ci potranno essere equivoci sull’esistenza o meno del numero legale. La richiesta di azzeramento dell’esecutivo da parte del presidente del Consiglio comunale Max Tagliaferri diviene sempre più pressante ma anche i nuovi ingressi dall’opposizione, dal Gruppo Civico di Claudio Caparrelli alla lista Marini di Andrea Turriziani, non hanno chiarito quali siano i confini esatti della coalizione di governo. Incerto anche quale ruolo giocherà effettivamente al momento del voto delle delibere la lista Marzi, ad esempio. E sempre più esponenti della maggioranza chiedono di conoscere con precisione quanti sostengono Mastrangeli, senza se e senza ma. Una “conta” che prelude inevitabilmente ad una resa dei conti interna sugli assetti in esecutivo che dovranno stabilire su che basi verrà affrontata la seconda e decisiva parte della consiliatura. Ha fatto anche discutere – circa la continuità gestionale – il passaggio dell’ingegnere Benito Caringi alle dipendenze della Regione Lazio; il professinista è stato il “perno” dell’amministrazione Mastrangeli in settori chiave quali i Lavori pubblici e il Patrimonio, mentre ha detenuto la dirigenza ad interim anche dell’Urbanistica. Il sindaco ha già un nome per la successione ma questo non toglie che dovrà essere messo in preventivo un periodo per il passaggio di competenze specifiche di rilievo e di sicura complessità. Ma l’incognita vera riguarda quel che concretamente Mastrangeli ha intenzione di fare col suo esecutivo – quindi se sostituire qualche casella o procedere ad un cambio complessivo – anche se resta nota la sua ritrosia a sconvolgere più di tanto l’organigramma uscito dal voto. Intanto tiene banco la pedonalizzazione della piazza della stazione e sarà argomento non marginale, c’è da scommetterci, durante il question time.
Pedonalizzazione dell’area della stazione, Forza Italia all’attacco
Il gruppo di Forza Italia ha diffuso una nota a firma dei consiglieri Pasquale Cirillo e Maurizio Scaccia in cui evidenzia “perplessità e inquietudini circa le reali necessità della città e la funzionalità di tale intervento. In un contesto urbano già segnato da difficoltà economiche e sociali, giovare dell’area della stazione per creare un’ambiente pedonale si rivela, agli occhi di un’analisi critica, una scelta controproducente. La piazza, infatti, si preannuncia come uno spazio isolato, privo di una visione progettuale integrata con il tessuto urbano circostante, fortemente a rischio di trasformarsi in un punto di riferimento per fenomeni di degrado e criminalità. La pedonalizzazione, se da un lato potrebbe apparire come un passo verso una maggiore vivibilità e un arricchimento dell’offerta urbana, dall’altro presenta il rischio di compromettere la sicurezza dei cittadini. Un’area non sorvegliata, priva di attività commerciali vitale e frequentata solo sporadicamente, è terreno fertile per l’insorgere di atti delinquenziali. La storia recente di varie città italiane dimostra come la chiusura al traffico di determinate aree, senza un adeguato supporto di infrastrutture e servizi, possa sfociare in una degenerazione sociale piuttosto che in un’avanzata civica. In aggiunta, l’isolamento della piazza della stazione si tradurrebbe inevitabilmente in un ingolfamento del traffico nella già congestionata viabilità circostante”.
Cirillo e Scaccia: “Il sindaco esamini le conseguenze della scelta”
Secondo Cirillo e Scaccia, “la modalità di accesso alla stazione e alla piazza subirebbe così un significativo aggravamento, compromettendo la fruibilità del servizio ferroviario e, di conseguenza, delle opportunità economiche per la città. La visione di un centro urbano pedonale deve essere accompagnata da un piano organico che preveda non solo l’abbellimento estetico di spazi pubblici, ma anche la sicurezza e la funzionalità dell’intero ambito urbano.
Chi si assume la responsabilità di questa decisione? Il Sindaco è davvero convinto di fare un passo così rischioso? È fondamentale – concludono i forzisti rivolgendosi al primo cittadino – che il Sindaco Mastrangeli approfondisca seriamente la questione sulle conseguenze che tali scelte comportano per la comunità di Frosinone. Una progettazione superficiale e un approccio ignaro delle dinamiche sociali ed economiche in atto rischiano non solo di vanificare gli sforzi per un miglioramento della qualità della vita, ma di compromettere irrimediabilmente il futuro della città. In un momento storico in cui la pianificazione urbana dovrebbe coniugare sviluppo e sicurezza, la proposta attuale sembra riflettere una preoccupante mancanza di visione e lungimiranza”.
A proposito di liste dell’appoggio esterno, la posizione critica del Gruppo Futura emerge anche dalle annotazioni della coordinatrice, l’ex assessora Alessandra Sardellitti, che ha fatto notare sul suo profilo social nei giorni scorsi: “Siamo al 3 gennaio e leggo che il Comune di Frosinone non ha partecipato al bando sicurezza Regione Lazio. Neppure uno straccio di progetto presentato dall’Assessore alla Innovazione Tecnologica”. Un chiaro messaggio di scarsa fiducia.