Frosinone, stallo con suspense tra sindaco e Fratelli d’Italia dopo il caso Brt

Dopo l'ok di giunta al Brt con l'assenza delle due assessore meloniane, resta in alto mare il chiarimento sul futuro dell'amministrazione

Assomiglia ad uno “stallo alla messicana” quello che vede contrapposti al Comune capoluogo il sindaco Riccardo Mastrangeli, che ha approvato il progetto Brt nonostante l’assenza polemica delle due assessore meloniane, ed il gruppo di Fratelli d’Italia, che sul bus rapid transt così come concepito non ci sta per nessuna ragione e chiede che quei soldi vengano spesi per ampliare il trasporto pubblico locale, cancellando la corsia preferenziale tra De Matthaeis e lo Scalo. Dopo le tre ore tesissime di riunione dell’esecutivo di lunedì, il dissenso sulla linea d’azione del primo cittadino – e quindi anche del deputato Nicola Ottaviani – da parte del presidente del Consiglio comuale Max Tagliaferri, la ore sono trascorse all’insegna del nervosismo e in attesa della prima mossa di uno dei principali protagonisti: il sindaco da un lato, Fabio Tagliaferri e FdI dall’altro. Fucili carici per tutti: dall’una parte la possibile e già minacciata revoca delle deleghe, dall’altra la rottura totale e quindi la prevedibile fine anticipata della consiliatura. Ma i margini per evitare entrambi le soluzioni al momento restano intatti.

Fabio Tagliaferri (Fratelli d’Italia)

Mastrangeli non cerca i meloniani. Ma le linee FdI-Lega sono bollenti

Si sottolinea in municipio come a Mastrangeli il via libera di giunta al Brt – pur avendo dovuto fare a meno dei “Fratelli” – sia parsa cosa normale al punto da non aver cercato nessuna spiegazione o interlocuzione col gruppo consiliare più numeroso che ancora lo sostiene a Palazzo Munari. Ci sarebbe stata solo una telefonata tra Fabio Tagliaferri e Nicola Ottaviani di cui si conosce poco e niente. Ma si deduce, dai racconti a mezza bocca, che non sia andata benissimo: siamo proprio in quel clima cinematografico che ti lascia col fiato sospeso, perché chiunque può risultare vincitore o sconfitto. O per assurdo entrambi possono perdere tutto e dover ricominciare. Magari dalle urne convocate anticipatamente. Ma c’è un filo di ottimismo di fondo. Perché FdI non vuol rovesciare ogni cosa a prescindere e considera il Brt solo un episodio di una crisi politica, sia pur ritenuta estremamente grave. Una crisi che ha portato Mastrangeli a perdere per strada ben 9 consiglieri comunali eletti nelle sue fila. Una cosa che davvero ha pochi riscontri nelle cronache delle amministrazioni locali. Perfino la Lista Mastrangeli è diventata la lista di opposizione a Mastrangeli. Più emblematico di questo c’è poco altro.

Nicola Ottaviani (Lega) ai tempi in cui era sindaco di Frosinone

L’attesa per il tavolo regionale può contribuire a svelenire il clima

Ma adesso Fabio Tagliaferri ed i suoi si sono messi alla finestra. Del caso Frosinone ormai deve occuparsi, del resto, il tavolo regionale siedono i coordinatori Lazio di FdI, Paolo Trancassini, Lega, Davide Bordoni e di Forza Italia, Claudio Fazzone. Da Frosinone in ambienti meloniani cercano di circoscrivere l’incendio: “In fondo quello della giunta di lunedì è stato un atto specifico di natura amministrativa – annota un dirigente – anche se va inserito nell’ambito di un problema politico enorme che va risolto al più presto”. Ma la questione Brt tuttavia non è indifferente ai consiglieri comunali meloniani: “Per far funzionare tutto servirebbero subito parcheggi in gran quantità sia a De Matthaeis che alla Stazione ma non ci sono e non c’è manco lo spazio; la corsia preferenziale strozzerebbe il traffico e anche il commercio, rischierebbe di aumentare anche lo smog. Poi quel mattonato a Piazzale Kambo sembra precludere qualsiasi ripristino di viabilità. Non va proprio”.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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