Frosinone, Stirpe striglia tutti…squadra, tifo, stampa: ma ha davvero ragione?

Serie B - All'indomani della conferenza del Presidente, una riflessione su quanto emerso. A partire dall'inevitabile esonero

Serie B – Il Frosinone Calcio cambia pelle. La ‘giornata del Presidente Maurizio Stirpe’, ossia quella di ieri in cui il numero uno giallazzurro ha parlato alla stampa per fare il punto della situazione, era inevitabile che coincidesse con la timeline di Vincenzo Vivarini. L’ex Catanzaro – che lì aveva fatto molto bene -, qui non è riuscito ad esprimersi e a lavorare come l’intera piazza si aspettava, a creare il feeling necessario con la squadra, e alla fine è scoccata la sua ora. A dispetto di quanto affermato appena due settimane prima dal Diesse Guido Angelozzi, il quale – facendo un po’ da parafulmine a tutta la situazione con un umile ‘mea culpa’ – aveva spiegato che la società aveva piena fiducia nelle doti e nel lavoro del tecnico, è arrivato l’esonero con conseguente passaggio delle consegne a Leandro Greco, promosso dalla Primavera. E rosa spedita – giustamente – in ritiro a tempo indeterminato in quel di Castel di Sangro. Giocatori senza mordente, fantasmi di quello che erano e che torneranno in Ciociaria solo quando dimostreranno “entusiasmo e rabbia agonistica”. Perché “Ci sono stati dei calciatori che sono arrivati qui e che siccome vengono convocati in Nazionale pensano che il loro compito sia finito quando invece sono a Frosinone per dare un contributo alla causa. E il loro contributo deve essere la condizione necessaria per affermarsi dal punto di vista professionale. Sono qui per dare un apporto non perché vengano convocati in Nazionale. Attraverso le prestazioni devono conquistare le convocazioni”, afferma a ragione il patron, senza troppi giri di parole. L’esonero – stando a quanto spiegato da Stirpe – è stato deciso alle 7.30 del mattino e di tale scelta i ‘piani alti’ ciociari non sono contenti. Vivarini è stato sollevato dall’incarico quasi per ‘colpa’ dell’ambiente e dei calciatori: i tifosi lo rifiutavano, la stampa non era più al suo fianco, gli atleti non lo seguivano. Fattori che a Stirpe non sono piaciuti e su cui non ha lesinato critiche.

Le critiche mosse ai tifosi

Critiche mosse verso quella porzione di tifosi – appellata come ‘pubblico’ – che di sovente si destreggia con ‘dolo’ tra social, appelli vari e poca ciccia. Certo, siamo d’accordo sul fatto che esistono quegli spettatori che una partita del Frosinone la vedono sì e no in tv in serie B e che invece magari in massima categoria hanno fatto le corse per accaparrarsi l’abbonamento. Siamo d’accordo sul fatto che tanti ‘leoni da tastiera’ alla ‘Psc Arena’ non si siano mai visti, ma poi sono in pole position quando si tratta di scrivere: “Caccia i soldi!”. Non siamo però vicini alla sua posizione quando si tratta dell’altra parte di supporters, quelli veri, che i colori giallazzurri li hanno amati e esaltati anche in scenari diversi, in serie C, in D. Quelli che macinano chilometri, spendono tempo e risorse per seguire la passione e poi trovarsi a ripiegare mestamente una sciarpetta e camminare a testa bassa e senza voce prima di salire sul treno di ritorno, dopo aver incassato anche un paio di ceffoni, se gli è andata bene. Quei tifosi lì sono della famiglia. Ci sono sempre stati e ci saranno sempre. E non ci sentiamo ‘populisti’ se nei nostri pezzi parliamo anche di loro.

Smentiti voci e chiacchiericci da bar

Siamo d’accordo con il Presidente nel momento stesso in cui è costretto ad affrontare tematiche che neppure avrebbero dovute essere prese in considerazione in conferenza stampa. Dicerie, chiacchiere fuorvianti e in alcuni casi anche becere, per non usare altri termini. Partiamo dal fantomatico imprenditore canadese che vorrebbe rilevare il Frosinone e a cui il patron non vuole cedere. Beh, ci spiace infrangere le favole profumate di ‘oltreoceano’ ma il miliardario con la foglia d’acero non esiste, pura funzione. Come lo è il fatto che lo stesso Stirpe non goda di buona salute. E su questo argomento vogliamo stendere non un velo ma una coperta pietosa. Ce ne vuole – non di fantasia – ma di cattiveria per spingersi a chiamare in causa il male del secolo per non meglio definiti scopi.

Le critiche alla stampa

Non riusciamo, dal nostro punto di vista, a condividere la filosofia del Presidente sulla stampa. Accettiamo il giudizio, come si fa in un Paese democratico e come per gioco forza deve fare anche lo stesso Stirpe quando legge articoli, ascolta trasmissioni e si confronta con gli addetti ai lavori, ma non siamo dello stesso parere. Purtroppo e in maniera molto semplicistica, abbiamo avuto tutti sotto gli occhi i risultati, dalla prima giornata. Il percorso, senza ribadire numeri, posizione, e quant’altro, lo conosciamo bene e crediamo fermamente che sia deludente, è incontestabile. Ma non per questo abbiamo ‘goduto’ nell’esprimere pareri negativi quando strategia e carattere sono latitati. Sempre con l’obiettivo di essere costruttivi abbiamo cercato di indagare il perché e di trovare, anche nelle situazioni di profondo disagio, prodromi positivi per la sperata ripartenza. Vedi le analisi sui cambiamenti di modulo, vedi l’incoraggiamento ad un ritrovato Kalaj, vedi l’applauso spesso direzionato sul Gelli ‘jolly’ tuttofare e molto, molto altro. Vedi la speranza riaccesa al Tombolato quando un Frosinone in formato ‘The Revenant’ ci aveva fatto gioire e puntare su una resurrezione che però è stata disattesa. Caro Presidente, non siamo stati costruttivi? Non abbiamo remato nella stessa direzione? Non abbiamo cercato di rilanciare l’entusiasmo della piazza? Ma potremmo continuare. Per cui, sì, accettiamo le sue critiche ma no, non le condividiamo. E ci sentiremo sempre liberi di filtrare tutto ciò che riguarda il mondo Frosinone con la lente di chi vuole analizzare oltre che raccontare, senza edulcorare i fatti. E d’altronde con la matematica, che è per antonomasia scienza esatta, avremmo poche chance di alterare la realtà. Il nostro scopo non è mai stato e mai sarà intossicare e inquietare l’ambiente. Ma continueremo, ogni volta che ce ne sarà il bisogno, a fare domande, a cercare motivazioni.

Bilanci e spese

Sentiamo di non indignare nessuno e tantomeno di manipolare i fatti anche quando parliamo di mercato. Bilanci alla mano, come affermato da Stirpe, questa squadra costa il 15% in più di quella che è stata promossa in massima categoria nella stagione 2022/23. Eppure il campo ci racconta una storia ben più triste rispetto a quella cavalcata pazzesca. Pertanto si affermerebbe una bugia se si dicesse che la società non ha investito, però nell’osservanza dei principi di libertà di espressione, la nostra opinione resta quella che probabilmente quelle risorse economiche siano state spese male, quantomeno non bene come fatto in passato. Opinabile? Certamente. Condivisibile? Altrettanto certamente.

C’è ancora domani…

Tornando alla stagione in corso, ancora Stirpe, dopo aver elogiato l’operato di Angelozzi, ha sottolineato che gli obiettivi del club espressi all’indomani dell’amara retrocessione, non erano mai stati né l’immediato salto di categoria, né quello di ‘ammazzare’ il campionato come nell’annata d’oro precedentemente nominata. Restano però quelli di fare un buon percorso, con ritrovato slancio, con quell’entusiasmo perduto e che necessariamente Greco dovrà far scattare nel gruppo. Noi siamo in questo senso i primi sostenitori, sogniamo caldamente che ciò accada e possibilmente nel più breve tempo possibile, anche perché non ce n’è molto per rimettersi in pista. Se è vero che la serie A non è la dimensione del Frosinone, non vogliamo pensare che la B sia un ‘lusso’ come ancora affermato da Stirpe…però, c’è un però: se davvero tutti pensassimo che quantomeno la cadetteria appartenga ‘di diritto’ ad un sodalizio come quello di viale Olimpia, che negli anni si è consolidato come una realtà riconosciuta in tutta Italia, chi ‘vuole bene’ ai colori giallazzurri, potrebbe partecipare alla loro valorizzazione. Parliamo del tessuto imprenditoriale ciociaro, perché il Frosinone non è solo Stirpe, il Frosinone può essere vetrina e promozione per tanti, e un ‘bene’ a sua volta da sostenere. Almeno per chi può permetterselo e che ha la facoltà di rendere pragmatico un vanto di cui fino ad ora ci si pavoneggia al bar nei momenti up, e che sminuisce senza viverlo nei periodi down. Paternale a parte, ora arriva il Pisa capolista. E tutti desideriamo che la ‘cura’ avviata ieri dia i frutti sperati e allontani i fantasmi della C. D’altronde, per sognare, c’è ancora domani…

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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