“Geometrie del tempo”, sabato l’inaugurazione della mostra di Luigi Fiorletta

Alatri - La mostra, allestita presso il Chiostro di San Francesco, sarà visitabile fino a domenica 12 novembre

La mostra “Geometrie del tempo” di Luigi Fiorletta, promossa dalla NewArt2000 eventi & comunicazione, con il Patrocinio del Comune di Alatri e della Regione Lazio, in collaborazione con Otovision – Mag, verrà inaugurata sabato 21 ottobre alle ore 17:00. L’esposizione, curata da Sergio Gaddi e Marco Tonelli, presenta ventiquattro opere e una grande installazione, realizzate dall’artista negli ultimi anni, 2021/2023. Un ciclo dedicato al tempo e alle stagioni, sono composizioni che lasciano percepire i diversi tempi della narrazione che attraversa l’intero ciclo. Determinante è il colore: saturo, non additivo, cangiante, iridescente, un colore che contribuisce a sostenere e a dare energia al movimento geometrico che fa da trama ai dipinti.

La mostra è visitabile dal martedì al venerdì con orario 10:00/13:00 – 15:00/18:30; sabato e domenica con orario 10:00/13:00 – 14:30/19:00, presso il chiostro di San Francesco in piazza Regina Margherita. Giorno di chiusura il lunedì. La mostra sarà visitabile fino a domenica 12 novembre 2023.

La critica

“Assenza di tempo è un moderno polittico compresso o camuffato da opere unica – scrive Marco Tonelli nel catalogo -, una grande costellazione pittorica realizzata da Luigi Fiorletta nel 2022/23, della misura di 2,50 x 2,50 m, composta da 25 elementi di 50 x 50 cm l’uno, a comporre un mosaico di figure geometriche o astratte che dir si voglia (al momento la differenza tra i due termini non ci interessa), che sembrano dar forma al quadrante di un orologio o a una rosa dei venti o a una generica stella a 12 punte o a quella specifica dei punti cardinali, sebbene non tutte queste punte siano perfettamente orientate in modo simmetrico, ma presentando alcune irregolarità, variazioni, asimmetrie, dissonanze rispetto a quello che appare in filigrana un modulo geometrico scomposto. Negli spazi risultanti si legge inoltre la scritta TTEEMMPPOO, un titolo sovraimpresso, quasi in dissolvimento, memore dei titoli che Alighiero Boetti inseriva a mo’ di un puzzle in alcuni dei suoi arazzi. Il tempo è scritto ma è quasi invisibile…Il tempo dello spazio pittorico in Fiorletta è scandito ora dopo ora, mese dopo mese, proprio come un orologio, e manifesta in sé la sostanza di un TTEEMMPPOO allungato, rallentato, stirato come fosse uno spazio. Nello spazio virtuale della sua pittura e della superficie del quadro (che in sé nega la curvatura dello spazio tempo), la geometria piana ricompone frammenti di una stella esplosa, le cui punte altro non sono che uno schema di esattezza e asimmetria, dislocazione e costruzione, disintegrazione e attrazione. Ben oltre l’astrazione di un segno consapevole della storia dell’arte e superando la circolarità del progetto che riporta tutto a sé come ne fosse una verifica a priori, un’opera come Assenza di tempo ha l’ambizione di porsi come epifania di una costellazione che disegna le stelle di un cielo privato. È mappa e territorio, efemeride e osservazione e la sua bellezza è nella sua geometria, la sua esattezza nelle sue irregolarità. È una cura per l’ansia che il futuro cancelli il presente. (…)”.

“Il suo ciclo sui mesi e sulle stagioni – scrive Sergio Gaddi nel catalogo – trasmette un’intensa sensazione di armonia nel modo in cui le forme e le geometrie sono disposte, riflettendo un senso di ordine superiore o una connessione profonda tra il quadro e il mondo circostante. Geometrie intese come rete, eventi interconessi che si influenzano reciprocamente dove ogni punto, ogni linea, ogni colore sono elementi e ogni convergenza è una relazione causale o temporale. La serenità e l’eleganza naturale delle composizioni non ha nulla di semplificante, presentandosi invece come la sintesi di un impianto pittorico rigoroso e preciso nelle geometrie compositive e nel bilanciamento cromatico. E nello stesso momento l’artista riesce anche ad alterare la nostra percezione del tempo, facendoci passare dalla sospensione di un istante immateriale, fino alla più nitida percezione di un flusso di esperienze attraverso l’uso di colori, linee e forme…Luigi Fiorletta, in sintesi, presenta frammenti di storia e di emozioni, opere che si possono leggere come le tessere del policromo mosaico della sua personalità. Diventa il mediatore di una nuova estetica tra la propria creatività e il mondo esterno. Un approccio che attraversa il limite dell’apparente tranquillità dell’ordinario e delle convenzioni per andare oltre, per vedere altro. Parte da un’idea iniziale e dimostra il potere evocativo delle linee e degli spazi a cui ricorre, ne svela la natura arcaica, l’impronta genetica, spiega come funzionano le geometrie del tempo, come si contagiano reciprocamente e come investono immediatamente il dato emozionale”.

L’artista

Luigi Fiorletta (Alatri, 1953) è stato Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Frosinone dal 2012 al 2018. Docente alla Cattedra di Decorazione dal 1973 al 2018 nelle Accademie di Frosinone, Bari e Napoli. Fonda, nel 2015, il Museo MACA nell’Accademia di Belle Arti di Frosinone. E’ il referente in Italia per la promozione culturale dell’opera di Joan Miró, su incarico della Successió Miró di Palma de Mallorca. Ideatore e curatore 2013/2018 della Rassegna “I giovedì dell’accademia” ciclo di conferenze con personaggi del mondo della cultura: Jim Rygiel, Piero Angela, Danilo Rea, Peter Campus, Ugo Nespolo, Rosa Maria Malet, Filippo Di Giacomo, Daniele Luchetti, Jannis Kounellis, Concita De Gregorio, Carlo Verdone, Vittorio Storaro, Giuliano Montaldo, Alessandro Mendini, Matteo Garrone, Flavio Caroli, Fabrizio Plessi, Pupi Avati, Giovanni Minoli, solo per citarne alcuni.

Curatore della Rassegna Internazionale d’Arte Contemporanea “Incontro Giovani Artisti” (11 edizioni di cui 5 internazionali) ideata per la promozione delle nuove generazioni artistiche. Membro della Commissione del Ministero per gli Affari Esteri per l’organizzazione di “residenze di giovani artisti” realizzati in ambito Internazionale con la Grecia 1986, la Polonia 1987, la Romania 1993 e la Spagna 1992 – 1994 – 1996. Insignito del PREMIO EUROPA Internazionale per la Cultura Contemporanea 2002 – XXIII Edizione.

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