Giappone, giustiziato per impiccagione un 39enne che uccise sette persone. Si tratta della prima applicazione della pena di morte nel Paese dallo scorso dicembre. L’uomo era stato condannato a morte per aver assassinato sette persone nel giugno 2008 nelle strade di Akihabara, il distretto dell’elettronica di Tokyo. Come riporta la stampa nazionale, riprendendo le informazioni diffuse dai media locali, inclusa l’emittente pubblica Nhk, il 39enne aveva guidato un camion contro i passanti in pieno giorno, prima di scendere dal veicolo e pugnalare persone a caso tra la folla con una lama a doppio taglio: il triste bilancio parla di 7 deceduti e 10 feriti, di cui 3 morti per investimento.
La sua condanna a morte era stata confermata dalla Corte d’appello nel settembre 2012, dopo un verdetto di primo grado nel marzo 2011. La Corte suprema giapponese aveva respinto l’appello dell’uomo nel 2015, rendendo la sentenza definitiva. L’uomo ha sempre sostenuto che il movente di tale massacro fu l’essere vittima di diversi episodi di bullismo on line.
Dopo il tragico evento, le autorità giapponesi hanno vietato il possesso di pugnali a doppio taglio con lame più lunghe di 5,5 centimetri. È la prima applicazione della pena di morte in Giappone dallo scorso dicembre, quando tre persone condannate per omicidio sono state giustiziate per impiccagione.