IL REPORTAGE – ‘Viaggio’ nella città assediata dai ladri: le testimonianze delle vittime dei furti

Ceccano - Un fenomeno ormai fuori controllo quello dei furti. Nelle ultime settimane decine le abitazioni prese di mira

“Sono entrati in casa in piena notte. Io e mio marito dormivamo, non ci siamo accorti di nulla. Hanno svuotato armadi, cassetti, borse, hanno rubato denaro e oro. Poi, hanno aperto la porta della nostra stanza da letto, è stato in quel momento che mio marito, vedendo la luce di una torcia, si è svegliato. A quel punto sono fuggiti. E noi abbiamo realizzato di avere i ladri in casa. È una sensazione difficile da descrivere. Quello che si prova non si può spiegare. Ti senti impotente. Non abbiamo dormito per decine di giorni, siamo rimasti svegli. Bloccati dalla paura”. Inizia così il racconto di una donna di Ceccano. Vive nella sua villetta di via Gaeta con il marito, al piano superiore il figlio con la sua famiglia. La loro casa è tra le decine di abitazioni finite nel mirino dei ladri nelle ultime settimane in città. Numerosi i colpi messi a segno e quelli tentati, soprattutto nelle zone periferiche. In particolare, nell’ultima decade di dicembre e nella prima di gennaio, abitazioni ed attività commerciali sono state prese di mira da quelle che sembrerebbero essere bande di criminali ben organizzate.

Abbiamo incontrato proprio alcuni di quei cittadini, per raccogliere le loro testimonianze. Vittime di criminali senza scrupoli, violate nella loro intimità, private del diritto di potersi sentire al sicuro in casa propria. È questa la sensazione peggiore che la signora Anna (nome di fantasia che useremo per identificare la vittima del furto che preferisce restare nell’anonimato, ndr) e suo marito hanno provato quando si sono resi conto che i ladri avevano ripulito la loro abitazione mentre dormivano. “Una volta entrati in cucina abbiamo visto tutte le borse svuotate sul tavolo – racconta Anna – Avevano lasciato solo gioielli di poco valore, il resto era sparito, insieme ai risparmi che custodivamo. Chissà se uno di noi due si fosse svegliato nel cuore della notte, magari per andare in bagno, e se li fosse trovati davanti cosa sarebbe potuto accadere. Da quel giorno non lasciamo mai casa incustodita, c’è sempre qualcuno che resta qui ma tutto questo non è giusto“. Una paura condivisibile, anche alla luce del fatto che non è la prima volta che i ladri fanno visita alla loro abitazione. Il furto precedente circa due anni fa. Quella notte l’intera zona venne bersagliata dai ladri. Furono 13 le case svaligiate in poche ore. In quell’occasione i malviventi, per fuggire, rubarono anche l’auto dei due coniugi che poi fu abbandonata e ritrovata qualche giorno dopo.

Ora l’incubo furti è tornato. I dati delle prime settimane di questo 2023 sono impietosi, soprattutto se confrontati con quelli del 2022. Un fenomeno che sta riguardando non solo Ceccano ma l’intera provincia di Frosinone.

Ci spostiamo in un’altra zona della città, in località Celleta. Qui, il mese scorso, i ladri sono entrati nell’abitazione di un’altra famiglia. In casa non c’era nessuno e, con molta probabilità, lo sapevano bene. Hanno agito indisturbati smurando una fuciliera piena di armi, legalmente detenute dal proprietario, convinti di trovare al suo interno anche denaro e preziosi. È stata ritrovata abbandonata non molto distante dalla zona il giorno dopo. “Una volta tornati a casa – raccontano le vittime del furto – Ci siamo subito accorti che qualcosa non andasse. La finestra era stata aperta. Poi, aprendo le stanze, l’amara scoperta. La casa era stata completamente messa a soqquadro. La fuciliera sparita. Dentro c’erano fucili d’epoca di grande valore, anche dal punto di vista affettivo. Eravamo disperati, per fortuna poi è stata recuperata ma chi ci riporterà indietro la tranquillità di vivere in casa nostra? Delle persone sconosciute sono entrate nella nostra intimità, hanno toccato le nostre cose, hanno rovistato ovunque. Nulla da quel giorno sarà più come prima”.

Sì, perché dietro i furti c’è qualcosa di ancor più odioso del danno economico, della perdita, delle finestre o delle porte rotte da riparare. La privazione di una delle sensazioni più importanti per ogni essere umano, quella di percepire la propria casa come un rifugio, il luogo caldo ed accogliente in cui sentirsi al sicuro. È questa la più grande violenza subita dai numerosi cittadini di Ceccano finiti, loro malgrado, in quell’impietoso report che raccoglie i dati sui furti nelle province e nei Comuni d’Italia. Numeri che servono a certificare la portata di un fenomeno vecchio come il mondo che, però, per una serie infinita di concause, negli ultimi tempi sembra essere fuori controllo.

Le Forze dell’Ordine fanno il possibile. Raccolgono denunce, avviano indagini, cercano di ‘mettere insieme i pezzi’ per risalire agli autori dei colpi, fanno rete con i cittadini, predispongono servizi serali per presidiare le zone sensibili. “I Carabinieri – raccontano le vittime dei furti di Ceccano – sono sempre intervenuti tempestivamente quando li abbiamo contattati, addirittura ci hanno lasciato i loro numeri di telefono personali invitandoci a chiamarli al primo movimento sospetto. Grazie a loro abbiamo ritrovato le nostre cose. Spesso la sera vediamo pattuglie in zona, ci sentiamo più sicuri al pensiero che ci siano controlli”. Nonostante il presidio delle Forze dell’Ordine, però, la vastità della provincia, unita alla particolare morfologia del territorio, composto in prevalenza da zone rurali, isolate e circondate da campi e numerose vie di fuga, rendono difficile un presidio efficace. Così, ai cittadini non resta che sperare. Sperare di non essere ‘i prossimi’ a dover subire

Sicurezza e legalità, su questi due binari il Governo, le istituzioni e, nel caso della nostra Regione, il prossimo Governatore del Lazio dovrebbero far convergere gli sforzi. Aprire tavoli tecnici che non si tramutino nella solita paralisi burocratica ma in azioni concrete per far fronte ad un fenomeno che è ormai divenuto a tutti gli effetti un’emergenza sociale.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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