È incredibile pensare come, nonostante il passare degli anni, alcune cose rimangano ostinatamente uguali. Tutto cambia, eppure, quando arrivano i primi freddi e le prime gelate, nelle scuole la situazione dei riscaldamenti resta immutata. Di cosa parliamo? Dei termosifoni, dei sistemi di riscaldamento che, puntualmente, non funzionano come dovrebbero.
Mentre ci si concentra su problemi marginali, gli studenti continuano a tremare di freddo già alle prime mattinate di gelo. Oggi vogliamo soffermarci su ciò che è accaduto al Liceo Scientifico Francesco Severi, dove i ragazzi hanno deciso di scioperare. Uno sciopero più che legittimo: alle 8 del mattino, nelle aule, la temperatura registrata era di appena 14,9 gradi, un valore inaccettabile non solo per chi studia, ma anche per il personale docente e per tutto il personale scolastico.
Lo sciopero degli studenti: rivendicare un diritto fondamentale
Affrontare il tema del riscaldamento non significa essere pignoli o dare peso a qualcosa di “irrilevante”: significa difendere i diritti fondamentali delle studentesse, degli studenti e di chi lavora ogni giorno nella scuola. Esiste una normativa precisa che stabilisce quale debba essere la temperatura minima all’interno degli edifici scolastici; e sappiamo benissimo che non è la prima volta che gli studenti sono costretti a scioperare perché le aule sono troppo fredde.
Una situazione ormai insostenibile: la domanda che dovremmo porci è: quando arriveranno temperature ancora più basse, come faranno gli edifici scolastici a fronteggiare il freddo?
Oggi gli studenti scioperano per i loro diritti, tutelati dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti, che garantisce condizioni adeguate allo svolgimento delle attività didattiche. Rivendicare un’aula calda non è un capriccio. È una richiesta di rispetto. Finché continueremo a parlare di diritti riferendoci solo a una parte, o agli studenti o ai docenti, non riusciremo mai a parlare di diritti che appartengono a tutti.
Aule gelide, interventi necessari: il diritto allo studio non aspetta
Secondo il D.P.R. 16 aprile 2013, n. 74, la temperatura nelle aule non deve scendere sotto i 20°C, con una soglia ideale compresa tra 20°C e 22°C e un’umidità del 40-50%. Questi non sono numeri arbitrari: servono a garantire salute, sicurezza e condizioni minime di apprendimento.
E parliamo di una scuola centrale e importante come il Liceo Scientifico Francesco Severi, un istituto che merita strutture adeguate e funzionanti. Una situazione del genere non può essere accettata né ignorata: garantire ambienti idonei allo studio dovrebbe essere una priorità assoluta.
Il freddo non può diventare un ostacolo al diritto fondamentale allo studio. È tempo che gli edifici scolastici siano all’altezza della comunità che accolgono ogni giorno.