Incendio in Valcomino, il fronte del fuoco continua ad espandersi. Le operazioni di spegnimento risultano complicate e le fiamme non sono ancora state domate, nonostante il lavoro incessante dei soccorritori che va avanti senza sosta dallo scorso fine settimana. Quella a cui si sta tristemente assistendo in questi giorni è una vera e propria catastrofe, un attacco all’ambiente ad opera di persone senza scrupoli. Abbiamo a che fare con dei criminali che puntualmente, ogni anno, tornano a colpire.
La strada regionale 509 per Forca D’Acero resta chiusa al traffico. Squadre di uomini della protezione civile, vigili del fuoco e mezzi aerei sono impegnati sul fronte dell’incendio tra i più devastanti degli ultimi anni per la splendida Valle di Comino.
Ieri in una nota il sindaco di San Donato Val di Comino, Enrico Pittiglio, era intervenuto ringraziando i soccorritori per l’instancabile impegno: “Purtroppo il fronte del fuoco continua ad espandersi, complicando ancor di più le operazioni. Continua ad essere chiusa la Sr 509, ma anche su questo fronte prosegue il lavoro per ripristinare al più presto la viabilità. Sono ore molto difficili auspichiamo che la situazione possa tempestivamente migliorare”.




Oggi sulla catastrofe ambientale è intervenuto anche il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: “Prosegue ormai da giorni il vasto incendio che sta divorando vegetazione e ambienti naturali in Val di Comino, tra i Comuni di Alvito e San Donato Val Comino, in piena Area Contigua del Parco. – Si legge in una nota- Le fiamme, la cui origine è quasi certamente di natura dolosa, sono divampate nei pressi di un’area rurale di Alvito -località Fontanelle-.
Nonostante gli sforzi messi in campo dalla Protezione Civile della Regione Lazio e dai Vigili del Fuoco, supportati dal personale dei Comuni interessati, da volontari e dai Guardiaparco e Carabinieri Forestali del PNALM, l’incendio si è propagato verso le pendici sotto la Serra del Re, non molto distante dai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, superando per ben due volte la SR 509 di Forca d’Acero, dove hanno aggredito il bosco di conifere.
Alimentate da condizioni particolarmente critiche – come le alte temperature, la bassa umidità e il vento che nelle ore più calde risale i pendii montuosi – le fiamme hanno divorato ettari di vegetazione arborea, rendendo impossibile ogni intervento da terra a causa della vegetazione fitta e delle fiamme a livello delle chiome degli alberi. Incessante il lavoro dei mezzi aerei, che nella solo giornata di ieri hanno visto l’intervento di 3 canadair e 2 elicotteri regionali, ripreso alle prime ore di stamattina quando a fronteggiare l’incendio, soprattutto per evitare che possa interessare le aree di crinale del Parco Nazionale, sono intervenute anche squadre della Protezione Civile della Regione Abruzzo, unitamente a Guardiaparco e Carabinieri Forestali del PNALM, per un totale di circa 25 unità.
Ovviamente c’è massima allerta in tutto il territorio per prevenire ulteriori episodi analoghi e per questo si raccomanda di evitare di accendere ogni e qualunque tipologia di fuoco al di fuori delle aree attrezzate e appositamente munite di sistemi per l’estinzione immediata. Per fare una stima dei danni e della superficie percorsa si aspetta di chiudere l’evento e tirare le somme di un’altra tragica storia di boschi bruciati e ambiente distrutto a causa dell’uomo“.
Ebbene, occorre riflettere ma soprattutto agire perché queste ‘tragiche storie’ non si ripetano. I piromani agiscono indisturbati e possiamo smetterla di raccontare la favola del mozzicone di sigaretta gettato a terra che fa bruciare intere montagne. Va attivata una task force operativa, un presidio costante dei territori a rischio. Questi criminali vanno fermati ancor prima che possano agire.