Non è stata ancora sciolta la prognosi per il 50enne rimasto gravemente ferito nell’incidente verificatosi ieri sera su via Verona, all’altezza dell’intersezione con via Ponte Adriano, in località Basciano di Alatri – LEGGI QUI – . Nell’impatto, lo ricordiamo, sono rimasti coinvolti due veicoli, un’auto nel cui abitacolo viaggiavano tre persone, ed un furgone con il solo conducente a bordo. Lo scontro è stato piuttosto forte, la macchina si è ribaltata più volte finendo bordo carreggiata. Sul posto accorse le ambulanze del 118, i Vigili del Fuoco del Comando Provinciale e la pattuglia della Polizia Locale di Alatri.
Il conducente dell’auto ha avuto la peggio: l’uomo, residente a Veroli, è stato estratto dalle lamiere dai Vigili del Fuoco e poi trasportato in codice rosso presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale San Benedetto di Alatri, dove è stato stabilizzato dai medici i quali sono intervenuti in maniera eccelsa e tempestiva rispetto al politrauma. Nelle ore successive le condizioni del 50enne sono rimaste stabili per cui, anche se ancora in prognosi riservata, l’uomo non è stato trasferito in un nosocomio della capitale, resta tutt’ora ricoverato nel reparto di Medicina del San Benedetto. Gli altri coinvolti nel brutto incidente stradale hanno riportato diversi traumi da contusione, più o meno lievi, fortunatamente nessuno è in pericolo di vita. Gli agenti della Polizia Locale, coordinati dal Comandante Nicola Bucciarelli, hanno effettuato tutti i rilievi necessari e gli accertamenti utili a stabilire l’esatta dinamica dell’accaduto.
Un plauso doveroso al personale medico/sanitario dell’Ospedale San Benedetto di Alatri, in particolar modo al personale delle rispettive Unità Operative Complesse di Pronto Soccorso e Medicina. Medici, paramedici, infermieri e tutti gli operatori: professionisti giornalmente impegnati nella loro mission, nonostante le innumerevoli difficoltà dovute a criticità già note del Sistema Sanitario Nazionale.
È lo stesso personale che non si lascia annichilire dai turni estenuanti, da un organico inadeguato, dalla carenza o mancanza di attrezzature e/o dispositivi: medici, paramedici, infermieri che dinanzi alle problematiche, alla penuria, agli intoppi, oggettivi e soggettivi, riescono comunque a svolgere la loro preziosa attività con una radicata forza d’animo, un impegno profondo e sentito, con indubbia competenza, prendendosi cura dei pazienti in maniera olistica, in qualsivoglia occasione, come è accaduto ieri sera per il 50enne di Veroli, arrivato in Pronto Soccorso con un complesso politrauma e trattato istantaneamente, senza indugio, con un intervento capace e simultaneo, affinché l’uomo venisse stabilizzato, i suoi parametri vitali rientrassero, evitando il trasferimento in un altro nosocomio. Gli “angeli custodi”, eroi silenziosi, quegli stessi professionisti che, troppo spesso, vengono denigrati, mortificati, vessati, con troppa superficialità e ben poco riguardo.






