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Insulti e minacce alla famiglia di Thomas Bricca, scatta la denuncia: sospetti sugli amici dei Toson

Alatri - L'autore dei messaggi è facilmente individuabile attraverso la voce. Un gesto vigliacco che addolora la famiglia

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Un atto vile e spregevole, compiuto con una tale vigliaccheria che può suscitare solamente disprezzo: attraverso l’applicativo Messenger qualcuno ha recapitato diversi messaggi, scritti ed audio, ad Antonio Tagliaferri, compagno dei Federica Sabellico, madre di Thomas Bricca, il giovane studente ucciso con un colpo di pistola alla nuca nella sera del 30 gennaio 2023 mentre si trovava con alcuni amici sulla scalinata del Girone, nel pieno centro della città di Alatri.

La Redazione preferisce non divulgare il contenuto oltraggioso delle comunicazioni nelle quali si sente la voce di un adulto che, con toni aggressivi, insulta, minaccia e sbeffeggia proprio la signora Sabellico ed il suo compagno, poi lo zio di Thomas, Lorenzo Tagliaferri, ed il padre della vittima, Paolo Bricca. L’abietto accusa tutti con parole grosse ed un linguaggio parecchio scurrile. Riferendosi ad Antonio Tagliaferri dice, tra le altre infamie, “Sei un povero deficiente e ti rifugi sotto i guai degli altri per avere un po’ di attenzione. Non sai le cose come stanno, ti devi stare solo zitto. Metà 2025 prenderai un sacco di sveglie”. È solo uno dei passaggi contenuti negli audio.

Nemmeno a dirlo, il profilo con cui sono stati inviati i messaggi è un fake, l’infame si nasconde dietro una falsa identità, non ha nemmeno il coraggio di metterci la faccia, ma la voce dei vocali – per i destinatari – è inconfondibile: nella denuncia presentata ai Carabinieri del Comando di Alatri, completata da tutti gli allegati, viene di fatto indicato il presunto responsabile. Saranno le forze dell’ordine ad eseguire tutti gli accertamenti necessari per confermare l’identità del soggetto. Nella querela si è voluto indicare una frase, importante ad avviso della famiglia dello studente assassinato: “Non sai come stanno le cose”, sembrerebbe quasi che il soggetto che la pronuncia voglia intendere che lui conosca fatti relativi all’omicidio di Thomas e che ancora non sono emersi.

Lo scorso maggio anche zio Lorenzo era stato obbligato a sporgere analoga denuncia per un episodio simile, ingiurie e minacce perpetrate dal medesimo utente Facebook, come detto un profilo falso, ma che parrebbe ricondurre allo stesso vigliacco. Le frasi riferite alla famiglia di Thomas, ovviamente, non fanno che aggiungere dolore ad una sofferenza già enorme, un tormento fin troppo pesante da sopportare: la morte di un figlio, un nipote, un giovane ragazzo ucciso a sangue freddo, che aveva davanti a se tutto il suo futuro.

Nella mattinata odierna zio Lorenzo e mamma Federica hanno postato un video sui social attraverso cui rinnovano la fiducia negli inquirenti, anche relativamente a questo ultimo episodio che li offende, aggiungendo che mai nessuno potrà intimidirli e fermare la loro attività di sensibilizzazione rivolta alla comunità, soprattutto indirizzata ai giovani i quali “vanno tutelati anche da queste persone socialmente pericolose”.

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