“Januhairy”, un mese senza depilazione: così a gennaio si sfidano gli stereotipi di genere

L’invito a non usare rasoi e cerette per un intero mese scegliendo di essere belle anche con i peli: la campagna

Puntuale il messaggio del movimento di tendenza “Januhairy” che, da anni ormai, promuove la bellezza naturale rispetto agli stereotipi femminili, per restituire alle donne l’amore verso i propri corpi. L’invito, rivolto anche agli uomini, è a non radersi o depilarsi: un mese in cui rasoi, cerette, strumenti per l’epilazione restano nel cassetto, lasciando crescere la peluria in tutte le zone del corpo, senza vergogna o disagi in pubblico, nelle palestre, in piscina, con foto “instagrammabili” non dimenticando l’hashtag #Januhairy2024.


Una campagna avviata nel 2018 dall’allora 22enne Laura Jackson, laureata alla Exeter University, stanca di sentir considerati “poco attraenti” i peli femminili. Una risposta “liberatoria” che potesse risollevare l’orgoglio delle donne, fiere del proprio corpo e meno schiave del pregiudizio, dei luoghi comuni, dei cliché di bellezza, solidali tra loro. A distanza di sei anni, complici i social, “Januhairy” è diventato virale, uno tra gli appuntamenti beauty più attesi d’inizio anno, condiviso, sostenuto e propagandato da attrici ed influencer: da Julia Roberts alla figlia di Madonna alle protagoniste del Golden Globe, passando per i continenti fino ad arrivare in casa nostra, un boom di foto postate sulle piattaforme dove non passano inosservate le celebrity di tutto il mondo.

Ovviamente il popolo del web si spacca sull’argomento, alcuni non apprezzano l’iniziativa, spesso giudicata “disgustosa”, tra facile ilarità, preconcetti fuori luogo, superficialità ed aggressività gratuita. Molti non comprendono la volontà di rivendicare la libera scelta, arbitraria, autonoma, indipendente, senza il peso del “giudizio” della massa, senza sentirsi in obbligo di aderire a certi standard che diventano un rituale a cui doversi sottoporre “per forza”…per apparire più belle. Le stesse campagne pubblicitarie accostano la depilazione all’idea di perfezione, ma è proprio così? Un messaggio tossico che Januhairy punta a smantellare: la cosa importante è che, con o senza peli, ci si senta liberi di decidere incondizionatamente, soprattutto quando si tratta del proprio corpo. È un concetto che dovrebbe rivendicare ognuno di noi.

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Sara Pacitto
Sara Pacitto
Sara Pacitto, giornalista pubblicista, da 8 anni collabora con diversi quotidiani digitali, tra le più prestigiose testate giornalistiche della provincia, corrispondente per la cronaca locale, politica, attualità, salute, approfondimenti. Ha curato le Pubbliche Relazioni per alcuni importanti eventi come anche è stata Responsabile della Comunicazione per conferenze e convegni ed in occasione di Campagne Elettorali.

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