La Giunta di Anagni taglia i buoni pasto ai dipendenti comunali: “Uno schiaffo ai lavoratori”. Esplode il caso

La FP CGIL Frosinone–Latina chiede la revoca immediata della delibera e annuncia battaglia per tutelare i lavoratori

“Mentre in tutto il Paese – e anche nel nostro territorio – i Comuni stanno utilizzando le opportunità offerte dal Decreto PA per rafforzare le risorse destinate ai dipendenti e migliorare i trattamenti accessori, Anagni va nella direzione opposta e compie un atto senza precedenti. Con la delibera n. 244 del 7 ottobre 2025 la Giunta Comunale ha infatti deciso di tagliare da 8 a 7 euro il valore dei buoni pasto elettronici, colpendo persino quelli già maturati e non ancora erogati”. – La FP CGIL Frosinone–Latina giudica “questa scelta inaccettabile e offensiva, un vero affronto a chi ogni giorno garantisce i servizi alla città. Si tratta di un unicum sul territorio: mentre altrove si lavora per valorizzare e sostenere i dipendenti, qui si sceglie l’esatto contrario, sottraendo risorse già dovute e riducendo un diritto conquistato con anni di confronto e formalizzato dalla stessa Amministrazione con la delibera n. 171/2020”.

«In un momento in cui molti Comuni stanno utilizzando le risorse del Decreto PA per migliorare le condizioni dei propri lavoratori – sottolinea Maria Carmen Falstaffi, Segretaria FP CGIL Frosinone–Latina – qui si sceglie di togliere, e addirittura di togliere retroattivamente. È uno schiaffo a chi lavora, come se davvero 7 euro potessero bastare per un pasto dignitoso: già 8 euro sono una cifra minima, abbassare ulteriormente è un affronto che non possiamo accettare».

Chiesta la revoca immediata della delibera

La Giunta ha richiamato l’articolo 5 del D.L. 95/2012 per giustificare la riduzione, ma quella norma non obbliga affatto a tagliare il valore nominale dei buoni: si limita a fissare un tetto di spesa da gestire con responsabilità e trasparenza, non a colpire i lavoratori a fatto compiuto.

Ancora più grave è la retroattività del provvedimento, che intacca un diritto già maturato e viola i principi di buona fede e correttezza che dovrebbero guidare ogni amministrazione. L’assenza totale di confronto con le rappresentanze sindacali è un segnale di profondo disinteresse verso il dialogo e rischia di configurare un comportamento antisindacale ai sensi dell’art. 28 dello Statuto dei Lavoratori.

La FP CGIL chiede la revoca immediata della delibera e l’apertura di un confronto serio e trasparente con RSU e organizzazioni sindacali. In assenza di una risposta concreta e rapida, la nostra Organizzazione è pronta a utilizzare tutti gli strumenti sindacali e legali a tutela dei lavoratori, inclusa l’azione giudiziaria per comportamento antisindacale.

«Non resteremo a guardare – conclude Falstaffi –. Chi lavora non può essere trattato come una semplice variabile di bilancio. Difenderemo fino in fondo i diritti e la dignità dei dipendenti del Comune di Anagni: eravamo stati proprio noi i fautori dell’aumento da 5.29 a 8 euro e non staremo a guardare».

- Pubblicità -
Redazione
Redazione
Giornale digitale fondato nel 2022 con l’intento di offrire al territorio “Una voce oltre la notizia”. Nasce dall’esigenza di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione di creare un canale di informazione attendibile, laico e indipendente che dia voce ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, agli studenti…

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Alatri – Traffico di droga, 65enne arrestato dai carabinieri

Dovrà scontare nove mesi ai domiciliari. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, era stato condannato per fatti risalenti al 2021 e 2022

Frosinone – Controlli in zona Scalo, presidio costante della polizia locale: il bilancio del comandante Padovani

Il lavoro della polizia locale continua a rappresentare un presidio fondamentale per la sicurezza urbana e la legalità del capoluogo

Sanità, oltre 40 nuove assunzioni in provincia con 5 bandi: ecco i posti disponibili in Asl

I posti sono parte di quel piano assunzionale di oltre 450 figure avviato da Cavaliere per rafforzare le strutture della provincia

Dimesso dall’ospedale muore mentre torna a casa, salma sotto sequestro: aperta un’indagine

L’uomo, 79 anni di Vallecorsa, era appena stato dimesso dal Santa Scolastica di Cassino. I familiari sospettano un caso di malasanità

Operaio ustionato da un getto d’acqua bollente: corsa in ospedale per un 27enne

Patrica - Sul posto sono intervenuti i Carabinieri della Stazione di Supino che hanno avviato gli accertamenti per chiarire la dinamica

Trovata senza vita nella propria abitazione: ancora un dramma della solitudine

Supino - Secondo una prima ricostruzione, la causa del decesso sarebbe riconducibile a un malore improvviso
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -