Lavoro, migliaia di posti a rischio: “Adottare riforme urgenti”

CISL: "Siamo primi, in Europa, per quanto riguarda lo skill mismatch, il disallineamento tra professionalità richieste e offerta di lavoro"

“Nei prossimi giorni presenteremo al Paese una vera e propria “agenda” con le nostre priorità sul piano economico e delle riforme sociali più urgenti da adottare insieme alla prossima legge di bilancio. Le forze politiche si misurino con le nostre proposte concrete. Le parole chiave sono lavoro, investimenti, taglio delle tasse, accordo sulle pensioni, nuove tutele e rilancio delle competenze, politica dei redditi e coesione sociale, attuazione PNRR e Mezzogiorno, contrattazione e partecipazione”. È quanto ha sottolineato ieri pomeriggio ad Assisi il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, nella Sala della Pace nel Sacro Convento, a margine di un dibattito sul tema della dignità del lavoro, nel quadro dell’ottava edizione del “Cortile di Francesco”.

“Bisogna affrontare e risolvere subito l’emergenza dei prezzi energetici per sostenere imprese e famiglie con risposte forti dell’Europa da saldare ad un nuovo decreto aiuti che il governo dovrà adottare già dai prossimi giorni. E poi guardare al medio periodo mettendo in priorità crescita e sviluppo. Il lavoro non si crea per decreto, ma rilanciando e qualificando investimenti pubblici e privati, politiche industriali, infrastrutture materiali e digitali, stabilizzazioni e assunzioni nel pubblico impiego, nella sanità, scuola, ricerca, università – ha aggiunto il leader Cisl. – La sfida è connettere la modernizzazione del Paese, a cominciare dagli obiettivi del PNRR, con ambiziose condizionalità sociali che rilancino il lavoro dignitoso, ben contrattualizzato, retribuito e formato.

Ogni euro erogato per le aziende deve creare buon lavoro aggiuntivo, specialmente giovanile e femminile. E non è possibile che mentre la disoccupazione resta altissima, vi siano centinaia di migliaia di posti di fascia medio-alta che restano vacanti. Siamo primi, in Europa, per quanto riguarda lo skill mismatch, il disallineamento tra professionalità richieste e offerta di lavoro. Cambiare questo quadro è un obbligo non solo per equità e per giustizia ma perché lasciare inutilizzato questo immenso capitale umano significa un Paese fermo e la strada della crescita bloccata. Vanno costruiti sistemi territoriali che mettano in osmosi aziende, scuole, centri di formazione accreditati, ITS e università. Il baricentro delle tutele va spostato dal posto di lavoro alla persona, con una rete pubblica e sussidiaria che consenta di affrontare tutte le transizioni lavoro-lavoro e scuola-lavoro. È questo il nucleo di un nuovo Statuto della Persona nel mercato del lavoro su cui oggi vorremmo sentire parlare la politica in questa campagna elettorale”.

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