Lazio escluso dalla Zes unica, Coppotelli (Cisl): “Fondamentale l’inserimento”

Enrico Coppotelli, Segretario generale della Cisl Lazio, interviene nella polemica sull’esclusione del Lazio dalla Zes unica dopo l’inclusione, da parte del Governo Meloni, di Umbria e Marche. “La Cisl Lazio – spiega – ha affrontato in più occasioni, da novembre scorso a oggi, la questione dell’allargamento della Zes. Lo abbiamo ribadito anche durante il nostro congresso regionale: è fondamentale che anche il Lazio sia pienamente agganciato ai benefici previsti per il Sud, per evitare gravi penalizzazioni e una perdita di attrattività in termini di investimenti e nuovi insediamenti industriali – aggiunge -. Alla luce delle notizie di queste ore, la Cisl Lazio continua a chiedere che anche la Regione Lazio sia ricomprese nella Zes al pari di Marche e Umbria e che l’estensione dei benefici possa riguardare l’intero territorio regionale, oggi esposto a una crescente fragilità industriale ed economica. I dati sul comparto produttivo e in particolare sull’automotive parlano chiaro. La crisi è profonda e rischia di esplodere da un momento all’altro. È evidente che non c’è più tempo da perdere. Ben venga quindi l’istituzione della Zes, ma è necessario che anche il Lazio ne faccia parte a pieno titolo, con misure strutturali di rilancio e attrazione di nuovi investimenti. Le notizie sul tema, di queste ore, conferma la validità della nostra proposta e rafforza la necessità di includere anche il Lazio in questa strategia nazionale di sviluppo”, conclude la nota di Coppotelli.

Il segretario pd: Rocca tace. Il meloniano: ora stesso trattamento delle Marche

Sul fronte politico Daniele Leodori segretario e consigliere regionale Lazio Partito Democratico, ha formalmente chiesto “che la Regione si attivi immediatamente per ottenere l’inserimento del Lazio nella ZES. Non possiamo permettere che questa Regione venga condannata a restare ai margini della ripresa, per colpa dell’inerzia del centrodestra”. Poi sottolinea: “Un silenzio assordante accompagna l’ennesima esclusione, con la destra al governo regionale incapace di difendere il nostro territorio. Meloni decide, Rocca tace. Il risultato? Il Lazio perde un’occasione storica per attrarre investimenti e rilanciare lo sviluppo produttivo”. Da Fratelli d’Italia e dal governo regionale giunge la voce di Enrico Tiero, vice portavoce regionale di FdI e presidente della commissione Sviluppo economico e Attività produttive del Consiglio regionale del Lazio: “Prendiamo atto del via libera del Consiglio dei ministri al disegno di legge con ‘disposizioni per il rilancio dell’economia nei territori delle regioni Marche e Umbria’. Leggiamo che si tratta di un provvedimento che istituisce sull’intero territorio delle due regioni la Zona economica speciale (Zes), misura riservata fino a oggi al Meridione d’Italia. Con la Zes, anche per queste due regioni del centro Italia potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali, degli sgravi contributivi e delle procedure amministrative semplificate. La decisione assunta dal governo può rappresentare una grande opportunità anche per i territori del Lazio, che rivendicano lo stesso trattamento del sud ed ora di Marche e Umbria. Intendo ricordare come il sottoscritto, insieme ai colleghi Daniele Maura e Michele Nicolai, ha chiesto già nell’autunno 2023 di avviare una seria discussione all’interno del Consiglio regionale”.

Il coordinatore calendiano: parlamentari, consiglieri regionali e provincia alzino la voce

Antonello Antonellis, coordinatore provinciale di Azione, polemizza: “A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso si indovina. Mai frase, attribuita ad Andreotti, fu più profetica se riferita alla Zona Economica Speciale. (…) Capiamo che la politica vada dietro, nelle decisioni, alle scadenze elettorali ma, crediamo, che questa scelta del governo Meloni testimonia la debolezza della politica locale. In provincia stiamo vivendo una fase di profonda crisi, con fabbriche che fanno sempre più ricorso alla cassa integrazione, lavoratori che vedono incerto il proprio futuro, commercianti e liberi professionisti che cercano un’alternativa lavorativa dopo anni di impegno e sacrifici. In più il rischio della mannaia dei dazi con gli Stati Uniti, che potrebbero colpire pesantemente il farmaceutico ed l’aerospaziale, tra i nostri settori trainanti. E ribadiamo che – sottolinea Antonellis – l’allargamento a diversi Comuni della provincia delle ZLS è solo un pannicello caldo per cercare di zittire le giustissime proteste che si sono elevate per la mancata inclusione del territorio frusinate nella ZES. Un modo di fare politica non rispettoso dell’intelligenza ciociara, che deve combattere a mani nude con le zone limitrofe della Campania, dell’Abruzzo, del Molise, che hanno ben altri strumenti economici a favore. E tutto nel silenzio colpevole di chi deve rappresentare le istanze questo nostro territorio. È lecito chiedere che ora i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali eletti, l’Amministrazione Provinciale, alzino la voce per chiedere al governo che la provincia di Frosinone venga inserita nella ZES, altrimenti saranno corresponsabili del crollo finale di questo territorio”. Conclude il coordinatore di Azione, provincia di Frosinone.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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