L’Italia dei poveri: sono 6 milioni quelli che non riescono a fare un pasto completo

Il paradosso è che le persone in condizione di deprivazione alimentare non sono considerate a rischio povertà secondo le soglie di reddito

Sei milioni di persone nel nostro Paese, il 12% dei residenti con almeno 16 anni di età (dati 2021), è in una condizione di povertà alimentare. A rivelarlo il quarto rapporto sulla povertà alimentare di ActionAid, ‘Frammenti da ricomporre. Numeri, strategie e approcci in cerca di una politica’, quest’anno realizzato in collaborazione con Percorsi di Secondo Welfare che a partire dall’analisi dei dati afferenti a diverse indagini campionarie Istat, tra cui quella sulle condizioni di vita (Eu-Silc), restituisce una fotografia dettagliata della povertà alimentare nel nostro Paese a partire dalla sua intensità, diffusione, distribuzione regionale e specificità dell’impatto sui diversi gruppi socio-demografici (minori, donne, stranieri).

La deprivazione alimentare materiale o sociale – misurata come l’impossibilità di fare un pasto completo con carne, pollo, pesce o equivalente vegetariano almeno una volta ogni due giorni e con l’impossibilità di uscire con amici o parenti per mangiare o bere qualcosa almeno una volta al mese – risulta più diffusa fra i disoccupati (28,3%), le persone inabili al lavoro (22,3%), coloro con istruzione uguale o inferiore alla licenza media (17,4%), giovani tra i 19 e i 35 anni (12,3%) e adulti tra i 50 e i 64 anni di età (12,7%), stranieri (23,1%), chi vive in una casa in affitto (22,6%) e le persone che vivono nelle aree metropolitane (13,3%). Guardando alla composizione del nucleo famigliare sono le famiglie monogenitoriali (16,7%) e quelle con 5 o più membri (16,4%) a registrare i tassi più elevati. La diffusione regionale è maggiore al Sud (20,7%) e nelle Isole (14,2%), dove in totale il fenomeno riguarda 3,1 milioni di persone, mentre si registra al Nord Est l’incidenza più bassa, pari al 5,8%.

Secondo quanto reso noto dal ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro, il numero di chi riceve aiuti Fead (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) sotto forma di generi di prima necessità è cresciuto notevolmente negli ultimi anni passando dai 2,1 milioni nel 2019 ai 2,8 milioni del 2022. Gli incrementi più significativi hanno riguardato la Sicilia (+172,5 mila), la Lombardia (+155 mila) e la Campania (+ 98 mila). Milano è la seconda città metropolitana dopo Napoli per numero beneficiari (215mila) ma è quella che ha registrato l’aumento più consistente rispetto a tutte le altre città d’Italia (+115 mila) con un’incidenza del 6,7% rispetto alla popolazione residente. L’incremento del numero di beneficiari del programma Fead, in linea con il trend di crescita della condizione di povertà assoluta, può essere interpretato come un ulteriore peggioramento delle condizioni di vita di soggetti già in situazione di forte vulnerabilità.

Le misure di contrasto alla povertà alimentare

Il sistema di intervento appare ancora troppo frammentato e privo di una visione strategica. Il paradosso più evidente è che 6 persone su 10 in condizione di deprivazione alimentare materiale o sociale non sono considerate a rischio povertà secondo le soglie di reddito prestabilite. “Nei periodi di recessione, le misure di protezione sociale come quelle di sostegno al reddito sono fondamentali per evitare che la povertà alimentare cresca- dichiara Roberto Sensi, responsabile Programma Povertà alimentare ActionAid Italia- Ma soddisfare un bisogno immediato dovrebbe essere solo il primo passo di un percorso capace di offrire risposte alle varie dimensioni dell’esperienza alimentare, in primis quella sociale. Dobbiamo cambiare la visione del fenomeno per adottare un approccio multidimensionale che ruoti attorno al diritto cibo e non all’aiuto, che coinvolga la comunità e non solo i singoli individui adottando, inoltre, sistemi di rilevazione della povertà alimentare più efficaci e a livello territoriale”. – Fonte www.dire.it –

- Pubblicità -
Redazione
Redazione
Giornale digitale fondato nel 2022 con l’intento di offrire al territorio “Una voce oltre la notizia”. Nasce dall’esigenza di un gruppo di giornalisti ed esperti di comunicazione di creare un canale di informazione attendibile, laico e indipendente che dia voce ai cittadini, alle imprese, ai lavoratori, agli studenti…

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Ricostruita la vita di un neonato della preistoria: ecco cosa dice la ricerca

Da un piccolo dentino i ricercatori sono riusciti a ricostruire la vita di un bebè della preistoria, scoprendo che era morto a 17 mesi

Dal 2026 stipendi trasparenti: in Europa si potranno conoscere le buste paga dei colleghi

L'opacità salariale, che rende difficile sapere quanto vengano retribuiti i colleghi con pari mansioni, è tra le cause del salary gap

Ferentino – Apre il nuovo parcheggio della stazione, 70 posti gratuiti e videosorvegliati

L'apertura del nuovo parcheggio rappresenta un ulteriore passo avanti verso una mobilità sostenibile, sicura e a misura di cittadino

Sanità, case di comunità di Ceprano e Anagni: avanti tutta. Sopralluoghi del Dg Asl Cavaliere

Il direttore generale della Asl, Arturo Cavaliere, ha visitato i cantieri delle case di comunità di Ceprano e Anagni

Lotta agli incendi boschivi: nel Lazio 4mila volontari, 700 mezzi e una nuova flotta di elicotteri

I numeri della Campagna estiva Antincendi Boschivi (AIB) della Regione Lazio presentata in conferenza stampa

Arriva il dispositivo alcolock: cosa è, come funziona e per chi è obbligatorio

Il dispositivo impedisce di mettere in moto il veicolo a chi ha bevuto troppo: chi è già stato sanzionato dovrà installarlo per forza
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -