La perturbazione che ha interessato il comprensorio nel pomeriggio di ieri, fino a sera, oltre ai numerosi danni ha generato non pochi disagi. Alberi sradicati, strade, cantine, uffici e diverse proprietà private completamente allagate. In tempi brevissimi il sindaco di Sora ha attivato il COC, Centro Operativo Comunale, per gestire e rispondere tempestivamente alle numerose richieste di intervento. Anche nei comuni limitrofi si sono registrate non poche problematiche.
L’abbondante quantità di acqua piovana che si è riversata sul territorio, nemmeno a dirlo, ha soffocato le cunette ed intasato la rete fognaria per il deflusso e smaltimento. Inutile infierire sulla mancanza di manutenzione relativa ai tombini ed alle caditoie, come anche per le stesse cunette di scolo, puntualmente ostruiti da fogliame, pattume, residui che formano un tappo sulle fenditoie, una realtà che accomuna l’intero territorio.
C’è da dire che le “bombe d’acqua” sono sempre più impossibili da “gestire”: eventi meteorologici straordinari con precipitazioni talmente copiose che servirebbero dei bocchettoni per consentirne lo scorrimento. Ad Arpino, oltre alle zone allagate, i disservizi sulle linee telefoniche hanno isolato intere aree: niente segnale, sia per il fisso che per i cellulari; niente connessione, né Wi-Fi né dati mobili. Gli allarmi di diverse attività commerciali del centro storico sono andati in tilt, hanno suonato fino a notte inoltrata, quando è stato definitivamente ripristinato il servizio. La porta del quartiere Arco, nella foto, si è trasformata in un laghetto artificiale che, per quanto “suggestivo”, ha generato molti disagi ai residenti: quando le condizioni meteo lo hanno permesso, una cittadina ha tentato, ostinatamente, di liberare il tombino e facilitare il deflusso dell’enorme pozza.