Monza-Frosinone, Di Francesco: “Una gara da giocare con intelligenza. Con Djuric la squadra è cambiata”

Serie A - La conferenza stampa di mister Di Francesco nel giorno che precede la partenza per l’ultima trasferta della stagione

Serie A – Dopo l’allenamento della mattina, la conferenza stampa di mister Di Francesco nel giorno che precede la partenza per l’ultima trasferta della stagione.

Mister, vendendola entrare in sala conferenze ci è venuto alla mente quando si presentava col foglietto delle assenze. La situazione sembra un po’ migliorata. A parte Mazzitelli e Turati. Quali sono le condizioni di Romagnoli?

“Oggi Romagnoli si è allenato per la prima volta con la squadra, dovrebbe essere a disposizione, svolgerà l’ultimo allenamento e ci auguriamo di averlo con noi. Come ci auguriamo di poter portare anche Mazzitelli, almeno in panchina perché abbiamo bisogno del nostro capitano al fianco della squadra. Mentre per quanto riguarda Turati non lo avremo fino al termine della stagione. Sono invece da valutare Brescianini e Bonifazi che oggi si è fermato. Ma quel foglietto pieno di infortunati non c’è. È normale però che ho anche tanti giocatori che non sono al top della condizione nonostante la disponibilità. Però oggi è importante avere i ragazzi attorno, essere compatti per questo rush finale di 180’”.

Siamo a 180’ dalla fine, tutto è aperto. Quali sono le sue emozioni, le sue sensazioni di una stagione?

“Mi piacerebbe esprimerli a fine campionato questi pensieri in maniera spensierata ed anche con un buon bicchiere di vino. Sarebbe una cosa sicuramente piacevole perché vorrebbe dire che tutto è andato come auspicavamo. Debbo dire che questa squadra ha cercato di dare a me tutto quello che aveva. È normale che ci sono dei percorsi di crescita da fare, soprattutto nei giovani. La nostra è una squadra che ha saputo anche cambiare pelle anche per le difficoltà derivanti dai tanti infortuni che abbiamo avuto. Oggi però più di ogni altra cosa però, più che volgere lo sguardo indietro a quello che è stato, guarderei a quei particolari che saranno fondamentali dentro i 180’ che mancano. Per dirne una: con l’Inter prendi una traversa, hai 2-3 occasioni nitide e poi perdi 5-0, un risultato che sembra un po’ paradossale in rapporto allo svolgimento della gara stessa. Ma questo fa capire cosa è la serie A e l’attenzione che bisogna mettere nella cura dei dettagli”.

C’è qualche aspetto particolare che può pesare da qui a domenica prossima a Monza?

“In primo luogo non andrei a guardare i difetti. Io ho sempre parlato di alzare l’attenzione. Nell’ultima gara al di là del risultato l’abbiamo abbassata. Ecco perché chiedo di stare sempre dentro la partita. Abbiamo lavorato tanto in questa settimana su questo aspetto. Vi assicuro che ci sono stati dei particolari che nelle settimane precedenti hanno fatto la differenza in tal senso. E quello che abbiamo fatto lo dobbiamo riportare in gara. A cominciare dall’attenzione potremo toglierci quella soddisfazione che ci eravamo prefissati ad inizio stagione”.

La contemporaneità non sarebbe il caso di applicarla con il buonsenso in sede di composizione dei calendari?

“Sono pienamente d’accordo. Ma visto che il buonsenso nel nostro mondo lascia il tempo che trova, anche perché poi diventa di carattere individuale, hanno deciso così e adesso andiamo avanti così fino alla fine di questa stagione. Io sono per la contemporaneità delle gare, per non dare adito o vantaggi di nessun genere. Ci sarà, credo, il tempo e il modo di poterne parlare. Io credo nel buonsenso di tutto, nell’etica, nella serietà del lavoro, nella morale, nella professionalità, però questa norma si può anche cambiare in prospettiva. E sarebbe anche meglio per ultime 2-3 giornate. Inconsciamente si affrontano le partite in modo diverso, con la libertà di poter fare le partite in modo differente e questo non è proprio giusto in fin dei conti. Ma adesso concentriamoci su questo finale”.

Se Mazzitelli non dovesse esserci, le piace più un’idea che preveda Gelli al fianco di Barrenechea con Brescianini in avanti a sostegno di Soulé e Cheddira oppure abbassare Brescianini e inserire uno tra Harruoi e Reinier?

“Sono le due opzioni sulle quali ho lavorato e ho lasciato dubbi in tutti. Ritengo che dare certezze ai ragazzi giovani può far abbassare la guardia. In questa settimana ho messo in campo dualismi che possono essere utili anche in corsa. Dualismi legati anche alle condizioni di qualcuno. Comunque vedrete tanti convocati che poi non saranno i reali disponibili”.

Lei ha sempre detto che dipendiamo da noi stessi. In queste due partite, dovremmo guardare anche alle altre?

“Principalmente dobbiamo pensare a noi stessi. Però un occhio e un orecchio alle altre non possiamo non ‘buttarlo’. Ma prima di tutto va pensato a fare del nostro meglio anche se siamo legati anche al risultato degli altri diretti concorrenti”.

Come sta mentalmente la squadra? E che Monza si attende?

“Le dico che sabato scorso dopo la partita abbiamo fatto allenamento e ai ragazzi ho detto di ripulirsi subito dallo 0-5. Se continuiamo a parlare di quella sconfitta si rischia di perdere ancora. Tanto cosa cambiava? Abbiamo perso 2-0, giocando con gli stessi rischiando anche qualche squalificato? O mantenevamo lo stesso sistema per rischiare di far prendere un’ammonizione ad Okoli che era nervoso, a Zortea o ad altri? Tutto può essere giustificabile anche se poi non è accettabile perdere in quel modo. Ma è finita, si guarda avanti. Dal punto di vista della testa li ho visti bene. Il Monza? È allenato da un emergente, Palladino è tra i tecnici più interessanti nel nostro campionato. E’ una squadra che non ha nulla da perdere che ha come obiettivo raggiungere i 50 punti”.

Domenica potrebbe arrivare la prima vittoria della stagione fuori casa. Può essere una specie di riscatto?

“Vedo gente che fa gli scongiuri…Ma non è affatto questione di riscatto. Noi abbiamo un obiettivo, è ovvio fare un risultato importante. Giocheremo per questo. Ma anche un pareggio a seconda delle situazioni potrebbe esserlo come potrebbe essere importantissimo fare i tre punti. Non mi piacciono le certezze che fornite voi, al di là di tutte le scaramanzie. È chiaro che noi dobbiamo cercare di vincere, come abbiamo cercato di fare sempre anche se non ci siamo riusciti molte volte. Questa è una partita da giocare con molta intelligenza rispetto a tante altre partite”.

Rispetto alla gara di andata, quali errori non dovranno essere commessi? E chi teme di più del Monza?

“Hanno tanti giocatori importanti, ma Djuric è un elemento pericoloso se lo porti in area di rigore. Dal suo arrivo il Monza ha cambiato anche modo di giocare. Hanno questa arma in più. E poi a me piace molto anche Colpani. O lo stesso Valentin Carboni. Sono quelli che possono determinare tanto. Ma hanno nel collettivo la forza”.

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