Oggi, lunedì 23 dicembre alle 9.30, presso il Tribunale di Avezzano, si terrà l’udienza preliminare per l’uccisione dell’Orsa Amarena. L’imputato, reo confesso, uccise l’orsa Amarena, un esemplare raro di orso marsicano, il 31 agosto 2023 e fu immediatamente denunciato da LEAL con l’accusa di “uccisione di animali” aggravata da crudeltà, secondo l’articolo 544-bis del Codice Penale italiano. Il caso scosse profondamente l’opinione pubblica avendo grande eco anche in provincia di Frosinone. LEGGI QUI – A darne notizia, in quella giornata di fine estate, era stato il Pnlam di cui Amarena era la mascotte. Ad Arpino, Gianni Vallucci, aveva voluto sensibilizzare la comunità rispetto all’accaduto disegnando un drappo con la scritta “Non uccidete anche me, solidarietà per l’orsa Amarena”, messo sulla schiena del suo amico Ciuchino. LEGGI QUI
L’orsa Amarena fu colpita da un proiettile calibro 12, che le perforò un polmone, causando una dolorosa morte per dissanguamento. Dopo l’uccisione, i cuccioli dell’orsa fuggirono spaventati e senza poter più riavvicinarsi alla madre. Amarena era amata e nota per la sua docilità, infatti non aveva mai mostrato comportamenti aggressivi verso gli esseri umani. La legge italiana prevede pene che vanno da 4 mesi a 2 anni di reclusione per tali reati.
Gian Marco Prampolini, presidente di LEAL dichiara: “La nostra associazione, dopo la denuncia si costituirà parte civile e ancora oggi speriamo in una pena detentiva, considerando la gravità e l’efferatezza del reato oltre al danno ambientale causato dall’uccisione di un animale appartenente ad una specie a rischio altamente protetta”.
Il caso ha scatenato dolore, rabbia e indignazione non ancora sedati tra animalisti, ambientalisti e cittadini colpiti dall’efferatezza del crimine e dalla lucidità con il quale è stato commesso.
L’orso marsicano è una delle specie più rare d’Europa, con una popolazione stimata tra i 50 e i 60 individui. La morte di un singolo esemplare, soprattutto se in età riproduttiva, rappresenta una perdita critica per la popolazione e contribuisce al rischio di estinzione della specie dovuto alla diminuzione della fertilità genetica. Con una popolazione così ristretta, ogni morte riduce infatti la variabilità genetica, aumentando il rischio di malattie e diminuendo la capacità di adattamento ai cambiamenti ambientali. LEAL ricorda che ogni specie ha un ruolo specifico all’interno del suo ecosistema pertanto l’estinzione di un predatore come l’orso marsicano può alterare l’equilibrio ecologico, influenzando le popolazioni di altre specie e la salute generale dell’habitat.