Neonato morto: “Francesco era sano, poi il buio totale”. Dall’autopsia la verità sul decesso del piccolo

Arnara - Il piccolo era nato appena sei giorni fa al Santissima Trinità di Sora. L’autopsia sarà determinante per fare chiarezza

Era nato il 22 settembre, all’ospedale “Santissima Trinità” di Sora, il piccolo Francesco Roma, venuto al mondo tra la gioia dei suoi giovani genitori, Eleonora Minotti e Christian Roma. Una felicità durata purtroppo pochissimo: il bimbo è deceduto nella notte tra venerdì e sabato al Policlinico Umberto I di Roma, dove era stato trasferito d’urgenza appena un giorno dopo la nascita – come riferito dai familiari. – LEGGI QUI.

Secondo quanto raccontato dai genitori ai legali, gli avvocati Marco Torriero e Marco Maietta, il piccolo non riusciva a prendere peso, anzi calava costantemente. Da qui la decisione del trasferimento nella Capitale, dove i sanitari avrebbero attivato i protocolli previsti in casi simili. Ma ogni tentativo si è rivelato vano: tra il 26 e il 27 settembre il cuore di Francesco ha smesso di battere.

Il dolore dei genitori e la richiesta di verità

La notizia ha sconvolto la comunità di Arnara, dove la famiglia vive. Sui social sono centinaia i messaggi di cordoglio e di vicinanza. “Nostro figlio è nato sano – racconta con voce rotta dal dolore papà Christian alla nostra Redazione – vogliamo sapere cosa è successo dopo”.

Non accuse, ma la ferma volontà di capire se si sia trattato di una tragica fatalità o se invece vi siano state eventuali responsabilità mediche.

L’inchiesta della Procura

I legali Torriero e Maietta hanno presentato querela e chiesto alla magistratura il sequestro delle cartelle cliniche, sia dell’ospedale di Sora che del Policlinico Umberto I, oltre all’autopsia sul corpicino del piccolo Francesco. E sempre ieri i genitori hanno sporto querela presso la Stazione dei Carabinieri di Frosinone.

La Procura di Roma ha già aperto un fascicolo d’indagine. Domani, lunedì 29 settembre, nel pomeriggio, è previsto il conferimento dell’incarico al consulente tecnico d’ufficio, primo passo per accertare eventuali responsabilità.

Le parole di mamma Eleonora e una comunità in lutto

La morte di un bambino di soli cinque giorni ha lasciato attonita un’intera provincia. Una tragedia che ha colpito il cuore di tutti: “Amore nostro, adesso sei tra gli angeli”, scrive la mamma. 

“Mi domando come si possa portare in grembo un bambino per 9 mesi, immaginare la nuova vita che sarà assieme a lui, vederlo nascere, sapere che sta bene, preparare tutto per il suo ritorno trionfale a casa e poi…E poi il buio più totale, non lo porti più in grembo e non lo potrai nemmeno più abbracciare, non so descrivere il dolore immenso che mi sta lacerando. Sapere che stesse bene, credendo che fosse in buone mani e poi ritrovarmi ad avere il nulla. Solo il dolore, la rabbia verso chi me l’ha portato via ancora prima di poterlo prendere in braccio, é un dolore ingestibile (…), scoprire la verità non mi aiuterà a riportarlo indietro ma almeno saprò come sono andate le cose. (…) Grazie a tutte le persone che ci sono vicine in questo momento”. È lo straziante messaggio di mamma Eleonora. 

La speranza è che almeno la verità possa restituire un po’ di pace a due genitori distrutti dal dolore, a cui il futuro è stato strappato troppo presto.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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