Il 15 settembre si aprirà presso la Corte d’Assise di Cassino il processo per l’omicidio di Armando Tortolani, l’imprenditore edile di 42 anni ucciso il 19 maggio 2024 a Villa Latina. Il GUP del Tribunale di Cassino ha disposto il rinvio a giudizio di Luca Agostino, 41 anni, accusato di aver inflitto due coltellate mortali alla vittima durante una lite avvenuta sotto l’abitazione di quest’ultima.
Secondo le indagini, coordinate dall’allora sostituto procuratore Flavio Ricci e condotte dai Carabinieri della Compagnia di Cassino e della stazione di Atina, il movente dell’aggressione sarebbe legato a dissapori personali tra i due uomini. Il giorno dell’omicidio, Agostino si sarebbe recato presso l’abitazione di Tortolani in via Pacitti, dove, al culmine di una discussione, avrebbe sferrato due fendenti, uno al collo e uno al petto, risultati letali. L’autopsia, eseguita dal medico legale Gabriele Margiotta, ha confermato che la morte è avvenuta per dissanguamento causato dalle ferite.
Il GUP ha accolto la costituzione di parte civile dei familiari di Tortolani: la moglie e il figlio sono rappresentati dall’avvocato Michelangelo Montesano Cancellara, mentre il padre e la sorella sono assistiti dagli avvocati Paolo Marandola, Vittorio Salera e Sandro Salera. Anche il Comune di Villa Latina, per volere del sindaco Luciano Persechini, si è costituito parte civile, esprimendo la volontà di rappresentare l’intera comunità colpita dal tragico evento attraverso l’avvocato Carmine Cervi.
Con il rinvio a giudizio e la fissazione dell’udienza per il 15 settembre, il processo entrerà nel vivo. La Corte d’Assise sarà chiamata a valutare le prove raccolte e a pronunciarsi sulle responsabilità di Agostino, che attualmente si trova detenuto presso la casa circondariale di Isernia. L’intera comunità di Villa Latina attende con apprensione l’esito del processo, auspicando che venga fatta piena luce su un delitto che ha profondamente scosso il paese.