È stata accolta la costituzione di parte civile del Comune di Frosinone nell’ambito del processo per l’efferato omicidio avvenuto in via Aldo Moro lo scorso marzo. Ieri la prima udienza per il rito abbreviato che è stato accolto. Il difensore dell’albanese Mikea Zaka, 24 anni, accusato di aver fatto fuoco, il 9 marzo dello scorso anno allo Shake bar uccidendo il connazionale Kasem Kasmi e ferendo tre persone, ha chiesto e ottenuto l’abbreviato che consentirà di avere al suo assistito uno sconto di pena. La sentenza è attesa per fine febbraio, il 28.
“La nostra comunità è stata profondamente scossa da un terribile delitto che ha portato Frosinone alla ribalta delle cronache nazionali. Si è trattato di un episodio di violenza mai registrato prima, il cui responsabile è stato immediatamente assicurato alla giustizia grazie all’ineccepibile e puntuale azione di coordinamento di S. E. il sig. Prefetto Ernesto Liguori con l’efficace lavoro di investigazione effettuato dalla Procura, dal Questore e da tutte le Forze dell’Ordine. – Ha dichiarato il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli –
Un fatto così grave non può e non deve definire la nostra identità, né offuscare il volto autentico di una comunità che ogni giorno lavora per il bene comune, la coesione sociale e la sicurezza di tutti. Attraverso la costituzione di parte civile, Frosinone intende ristabilire la verità rispetto a una narrazione fuorviante che può averne intaccato l’immagine. L’unica verità – ha concluso il Sindaco Mastrangeli – è che la comunità frusinate rigetta ed è lontana da ogni forma di violenza, sopraffazione e illegalità e lo ribadirà in ogni sede”.